Gabriele Gravina

NOTIZIE SERIE A GRAVINAGabriele Gravina, presidente della Figc, a poche ore dal confronto di Nyon con l’Uefa per il rinvio dell’Europeo in programma a giugno, parla ai microfoni di Sportitalia. Queste le sue dichiarazioni:

Sull’iniziativa che donerà 100 mila euro allo Spallanzani
“E’ un piccolo contributo da parte del mondo del calcio. Abbiamo avviato poi una campagna di sensibilizzazione nei confronti anche di chi sta mettendo a repentaglio la propria vita.  Il calcio ancora una volta scende in campo”.

Spalmare su due stagioni il campionato è vero?
“Noi non ammazziamo nulla. Stiamo cercando di stare con i piedi per terra capendo la gravità del momento. Noi in questo momento abbiamo una grande esigenza ovvero che il campionato italiano debba arrivare a una sua definizione. La nostra deadline è al 30 giugno se non fosse possibile sforeremo questa data, ma l’obiettivo è concludere la stagione 19-20”.

Con questa emergenza c’è il rischio che molti club vadano in crisi?
“Su questo non ci sono dubbi. Subito dopo questa emergenza il calcio entrerà in un momento di grande crisi. Sono preoccupato dall’essere costretto a raccogliere le macerie dopo questo Covid-19. Noi chiederemo un confronto aperto con calciatori e allenatori e lo faremo anche con il Governo”.

Ha qualche rimpianto?
“Francamente no. Siamo stati coerenti. In questo periodo abbiamo avuto delle ordinanze, ma le abbiamo sempre applicate. Abbiamo fatto quello che ritenevamo più giusto”.

Andare oltre il 30 giugno è impossibile?
“Non è impossibile, ma più difficile. In uno stato di emergenza potrebbe essere possibile prendere un provvedimento internazionale che riguardi tutte le Federazioni e scavallare quella data. Sarà oggetto di dibattito già domani dalle 13 a Nyon”.

L’Europeo quindi slitta alla prossima estate?
“E’ probabile e credo che sia la soluzione più giusta in questo momento”.

Le Federazioni più forti hanno preparato una linea comune per parlare con l’Uefa?
“Domani ci confronteremo. Già in occasione del Congresso Uefa ad Amsterdam qualche riflessione l’abbiamo scambiata tra presidenti di Federazioni. Un orientamento c’è. Ora abbiamo delle certezze: siamo di fronte a un nemico subdolo da sconfiggere non perché dobbiamo ospitare il campionato di calcio, ma perché la salute dei cittadini viene prima di tutto. Il piano A è che il campionato deve trovare una sua definizione. Mi sono permesso di consigliare play off e play out perché si garantirebbe una competizione”.

La Serie A a 22 la possiamo escludere?
“E’ un’idea che escludo categoricamente. Avvieremmo un’altra stagione con tensioni fortissime così facendo”.

E’ possibile abolire il Decreto Dignità?
“Stiamo lavorando e ringrazio tutte le Leghe perché stanno mettendo insieme una serie di proposte che la Federazione metterà in sintesi e presenterà al Governo per dare un senso a questo momento di grande difficoltà. L’aspetto positivo che dobbiamo saper cogliere è di riscoprirci migliori in termini di relazione tra di noi”.



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