ULTIME NOTIZIE SERIE A GRAVINA – Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha rilasciato un’intervista alla trasmissione televisiva ‘Radio anch’io sport’ e tra i vari temi trattati si è soffermato sull’eventuale passaggio della Serie A da 20 a 18 squadre.
Queste le sue dichiarazioni: “Ho ricevuto con grande piacere Milan, Juventus, Inter e Roma. È un tema importante che si offre alla nostra valutazione: l’intasamento di date e calendari. Prima o poi si arriverà comunque a rivedere il format anche in Serie A. La Germania lo ha già fatto, la Francia l’anno prossimo andrà a 36 tra prima e seconda divisione. Ma mi auguro che avvenga in autodeterminazione e autonomia delle singole componenti. Ma in questo momento voglio concentrarmi per trovare un accordo sulle riforme economico-finanziarie. Il concetto di riforma richiede disponibilità al cambiamento e cambiare richiede confronto e coraggio. La risposta concreta a una situazione che di fatto non palesa una capacità evolutiva in positivo. Ma sono fermamente convinto che il calcio italiano stia facendo finalmente un’analisi approfondita su quello che bisogna cambiare per la stabilità e la competitività. Le fibrillazioni degli ultimi giorni sono positive perché vuol dire che la scossa è stata data, l’assemblea ha smosso tutti da una sorta di torpore e di rassegnazione. La riforma serve”.
Poi continua: “Il primo obiettivo è di mettere in sicurezza il calcio italiano dalla instabilità finanziaria, l’eccessivo indebitamento e la scarsa patrimonializzazione. Prima di innovare, dobbiamo risanare. E uscire dalla logica che blocca il sistema sull’ipotesi 20 o 18 squadre, logiche di contrapposizione e immobilismo che non sono condivisibili. Abbiamo stilato un cronoprogramma per confrontarci per trovare punti di contatto. Per fortuna abbiamo raggiunto una condivisione sul punto che il calcio ha bisogno di darsi una regolata. Abbiamo ancora delle divergenze che riguardano il format, abbiamo delle criticità legate al numero di squadre professioniste, con tre livelli con tre leghe professionistiche, l’unico esempio del mondo”.
Il VAR?
“Siamo stati i primi a lanciare questa modalità ispirata a un processo di trasparenza assoluta. Gli arbitri italiani rappresentano un’eccellenza: il 15% delle gare a livello internazionale sono arbitrate da direttori di gara italiani. Con l’introduzione del VAR, in questa stagione il margine di errore è vicino allo zero, siamo allo 0,84%. Tutto questo deve portarci a una valutazione molto positiva. Devo ringraziare Gianluca Rocchi, sta facendo crescere una squadra molto giovane e ha avviato un prezioso percorso di trasparenza e comunicazione nonostante una serie di pressioni e divisioni che arrivano dall’interno e dall’esterno”.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA