L’ex difensore di Roma, Real Madrid e Valencia Ivan Helguera è intervenuto a ‘Teleradiostereo’ per parlare della situazione attuale dei giallorossi e ricordando il suo periodo nella capitale:

“La Roma oggi è una delle migliori squadre d’Europa, ho avuto modo di vederla negli ottavi di Champions contro il Real Madrid e mi ha fatto una grande impressione. Pensavo che potesse passare perché il Real aveva appena cambiato allenatore, era forte ma non stava giocando bene. Era un po’ in difficoltà. Alla fine però c’ha pensato Cristiano Ronaldo. La Roma con 2-3 giocatori forti in più può combattere con la Juventus per lo Scudetto. La Juve ha preso Higuain per 90 milioni ed è difficile per la Roma competere con una squadra che fa questi investimenti. La Roma deve trovare dei giocatori giovani, che sono bravi. Non è facile provare a superare squadre che hanno tanti soldi. Un ragazzo forte è Nacho, sa sempre quello che deve fare quando l’allenatore lo manda in campo. E’ importante avere giocatori così. Lui è cresciuto nel vivaio del Real Madrid e, secondo me, anche Nacho ha scelto di restare nella sua squadra del cuore. Oltre ai giocatori serve avere una forte mentalità di squadra. Guardate l’Atletico Madrid: hanno fatto un grande campionato lottando fino alle ultime giornate con Barcellona e Real e hanno fatto una Champions League incredibile eliminando Bayern Monaco e Barça. Il livello tecnico non è molto più alto della Roma, ma l’allenatore è importante. Simeone ha creato una sinergia fantastica. Contro il Real Madrid, la Roma non ha giocato peggio ma la mentalità del Real Madrid ha portato la squadra a passare il turno. Ricordi del periodo romano? Gli italiani hanno un altro modo di pensare ai giocatori. Quando arrivai dalla Spagna ero un giovane molto tecnico ma non avevo il fisico ed ero indietro sulla tattica. Allenandomi con i metodi italiani sono cresciuto. I tifosi e le società devono avere più pazienza con i giovani calciatori. Le mie qualità poi non erano ideali per il gioco di Zeman. Quando sono tornato in Spagna da centrocampista, sono diventato difensore grazie agli insegnamenti in Italia. Giocare nella Roma per me è stato molto importante. Poi ricordo lo stadio Olimpico e la Curva Sud, un ambiente fantastico. I tifosi sono stati sempre meravigliosi e anche oggi quando torno, nonostante fossi rimasto poco, sono splendidi. Hanno la Roma nel cuore”.



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