Hummels, il leader silenzioso della Roma: perché il tedesco è indispensabile per Ranieri

AS ROMA NEWS HUMMELS – Non segna gol, non è acclamato dai 60mila dell’Olimpico e il suo nome non è spesso al centro delle cronache. Eppure, quando Mats Hummels è in campo, il suo impatto è semplicemente ineguagliabile. Il difensore tedesco, arrivato alla Roma con qualche dubbio iniziale, è oggi uno dei pilastri imprescindibili della squadra di Claudio Ranieri, grazie alla sua leadership, ai numeri straordinari e alla capacità di donare sicurezza a tutto il gruppo.

Hummels, il segreto della solidità difensiva

Nelle ultime cinque partite di campionato ed Europa League – contro Lecce, Braga, Como, Sampdoria e Parma – la Roma ha subito gol solo su rigore o quando Hummels non era in campo. La sua presenza è sinonimo di solidità: con lui, i giallorossi non hanno mai concesso più di 1,3 expected goals a partita. Per fare un confronto, l’Atalanta, che mediamente crea 2,29 xG ogni 90 minuti (come il Liverpool, primo in Premier League), è stata limitata proprio dai giallorossi alla massima soglia stagionale di 1,3 xG.

Un dato che conferma quanto sia determinante il contributo di Hummels, sia tatticamente che emotivamente. Come ha sottolineato Ranieri dopo la vittoria con il Parma: “Abbiamo due giocatori che guidano la squadra in campo, Paredes e Hummels. E a Como non ce li avevo.”

Numeri da top player

I dati di Hummels in questa stagione parlano chiaro:

• 92,7% di precisione nei passaggi, fondamentale per la costruzione dal basso.
• 8 duelli vinti a partita con una percentuale impressionante dell’82,4%.
• 2,6 intercetti e 5,2 recuperi a partita.
• In 313 minuti giocati in Serie A, non ha mai perso un pallone.

La sua intesa con Ndicka è ormai consolidata, formando una delle migliori coppie difensive in Europa, con una precisione combinata nei passaggi del 93,5%. In Italia, solo Acerbi e De Vrij dell’Inter fanno meglio. Ma oltre alle statistiche, Hummels porta in campo quella che Ranieri definisce “atarassia”: una tranquillità e una fiducia che si estendono a tutta la squadra, aiutando i compagni a mantenere la concentrazione anche nei momenti più difficili.

Il passato turbolento e la rinascita con Ranieri

Durante il periodo Juric, Hummels era stato relegato al ruolo di comparsa, al punto da considerare seriamente l’idea di lasciare la Capitale a gennaio. Ma con l’arrivo di Ranieri, tutto è cambiato. Il tecnico ha restituito al tedesco il ruolo di leader della difesa, valorizzandone esperienza e qualità. Ora Hummels si sente di nuovo centrale nel progetto, un elemento imprescindibile per una Roma che punta a risalire in classifica e a ritrovare gloria in Europa.

A settembre, Hummels ha firmato un contratto annuale da 2 milioni di euro più bonus, con opzione per un secondo anno. Un investimento che oggi appare più che giustificato. Ranieri, insieme ai tifosi, spera che il tedesco resti il più a lungo possibile, guidando la squadra verso traguardi ambiziosi.

Perché privarsi di Hummels?

La carta d’identità segna 36 anni, ma le prestazioni di Hummels sono ancora ampiamente da Champions League. La sua leadership, la solidità difensiva e l’esperienza sono valori che la Roma non può permettersi di perdere. In un periodo in cui la squadra sta ritrovando una solidità che mancava dai tempi di Mourinho, Hummels rappresenta la pietra angolare su cui costruire il futuro.

La speranza di Ranieri e di tutto l’ambiente giallorosso è che Hummels continui a essere il punto di riferimento di una difesa rinata, capace di riportare la Roma ai vertici, in Italia e in Europa. Perché, come dimostrano i numeri e le prestazioni, il tedesco non è solo un difensore: è il leader silenzioso di una squadra in crescita.

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