Juan Manuel Iturbe, ex attaccante della Roma ceduto la scorsa estate ai messicani del Club Tijuana, ha parlato a RMC Sport della sua passata esperienza al club giallorosso. Queste le sue parole:
Come procede la sua esperienza calcistica in Messico?
“Bene. Diciamo che non è stato facile per me perché è un calcio nuovo, un po’ simile a quello del sudamerica. Una delle difficoltà che ho incontrato qui è stata quella di giocare in altitudine. Per il resto, invece, bene. Mi è piaciuto moltissimo il Club Tijuana perché una società che non fa mancare niente ai suoi atleti, che devono pensare unicamente a giocare”.
Come vede la sfida tra Roma e Shakhtar?
“Per la Roma, contro lo Shakhtar, sarà dura. Gli ucraini giocano bene e hanno dei calciatori che possono mettere in difficoltà i giallorossi. A mio avviso, però, la Roma ha giocatori forti, possono vincere martedì prossimo. Mi aspetto uno Stadio Olimpico pieno, che darà stimoli importanti a chi scenderà in campo. Per me, i giallorossi possono andare ai quarti di finale”.
Cosa pensa non sia funzionato durante la sua esperienza con la maglia della Roma caratterizzata da 68 presenze e 5 reti?
“Non è stato facile, per me, arrivare alla Roma. Ero uno dei giocatori più felici quando mi hanno comprato, sinceramente. Ero felice e volevo dimostrare quello che potevo fare. A mio parere, però, mi hanno messo in difficoltà i tanti infortuni. Non è stato un periodo facile per me. Se ti ricordi, avevo iniziato bene, avevamo giocato la Champions e avevo iniziato con un gol. Poi, dopo la partita giocata allo Juventus Stadium mi sono fatto male e, da lì in poi, è stato difficile per me rimettermi in forma. Personalmente credo che, anche di testa, non stavo particolarmente bene per la troppa pressione che c’era sulla squadra. Avevamo un gruppo forte e ci si aspettava che vincessimo qualcosa, ma, purtroppo, non è accaduto. Credo che non fosse affatto facile e, secondo me, quella pressione mi ha messo un po’ in difficoltà perché, con la testa, non c’ero. La mia voglia di dimostrare non mi ha fatto essere me stesso, non mi ha fatto stare sereno e, per questo, credo di non aver dato ciò che avrei potuto dare”.
Come ha appreso la tragica notizia della scomparsa di Davide Astori? Ha un ricordo particolare di lui?
“È stata dura per me. Svegliarmi ed apprendere la notizia che lui è venuto a mancare, mi ha scioccato talmente tanto che mi sono quasi messo a piangere. Lui, sinceramente, era un ragazzo d’oro. Ho giocato insieme a lui una sola stagione e ricordo che era il primo a consigliarti ed insegnarti quello che devi fare. Sinceramente, lo ripeto, è stata dura. Io, come ti ho detto, mi sveglio sempre presto per vedere le partite del calcio italiano. Quella mattina, mi sono svegliato ed è stato molto triste apprendere quella notizia. Lui è stato una persona bravissima e tutti quelli che lo hanno conosciuto non possono che parlarne bene. Il ricordo che ho di lui è legato al gol segnato al derby perché è stato il primo a venirmi ad abbracciare durante i festeggiamenti. Quando riguardo quella foto, mi metto a piangere ripensando alla grande persona che è stata Astori”.
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