AS ROMA NEWS JULIO SERGIO – Julio Sergio, ex portiere della Roma, ha rilasciato un’intervista a TMW per parlare dei giallorossi e di Josè Mourinho. Queste le sue dichiarazioni:
La Roma invece ha avuto qualche difficoltà di troppo. Se lo aspettava?
“Non me le aspettavo, ma ci vuole tempo nel calcio. Nessuno si aspettava un trofeo al primo anno di Mourinho, poi sono arrivati tanti giocatori… Non è semplice. Roma è una piazza difficile, ci vorrà ancora un anno per sistemare le cose in vista della prossima stagione, quando potremo vedere la Roma che vogliamo tutti, ossia quella che lotta per lo scudetto”.
Mourinho è l’uomo giusto per aprire un ciclo?
“È difficile dirlo. A me piace quello che sta facendo, ma ha il suo modo di allenare, il suo modo di giocare. Dove è andato ha vinto, non possiamo discutere su questo perché ci sono i numeri. Ha la personalità per lavorare nell’ambiente di Roma, che è una cosa importante, e quindi penso che sia stata la scelta giusta da parte della società e ciò è testimoniato dalla Conference League vinta. Speriamo che possa avere ancora il tempo per sistemare le cose e portare i giallorossi ancora più su”.
Come mai con Dybala e senza Dybala la Roma non è la stessa?
“Il calcio italiano è uno dei più difficili del mondo. Tatticamente ci sono squadre, anche piccole, che ti mettono sempre in difficoltà. La Roma non è riuscita a trovare il gioco giusto, il tempo giusto per fare le cose, ma è normale dopo un anno come quello passato. Ripeto, ci vuole tempo per fare le cose e ci sono tanti esempi che posso citare. Klopp non ha vinto niente e poi ha alzato la Champions, Ferguson al Manchester United non ha vinto subito e poi ha fatto tutto quello che ha fatto… Il tempo ci vuole per trasformare una squadra di grandi giocatori, forti individualmente, in una vera squadra di calcio. C’è bisogno di allenamento, di sistemare tante cose anche fuori dal campo. È tutto naturale, la Roma si sta trasformando in una squadra vincente, anche grazie alla mentalità della proprietà, che ha fatto di tutto per permettere alla Roma, non solo di vincere lo scudetto, ma anche di arrivare in Champions tutti gli anni. Non ci vuole fretta per fare una cosa solida, che rimane nel tempo”.
L’ha stupita l’ambientamento così rapido da parte di Dybala?
“No, i grandi giocatori riescono a fare queste cose. Ha tanta qualità ed è stato voluto da tutti: società, allenatore e tifosi. Quando è così è tutto più facile e poi ha grandi giocatori che giocano al suo fianco come Zaniolo e Abraham. Basta giocare a calcio e questo lui lo sa fare”.
Si è dato una spiegazione del fatto la Roma fatichi così tanto a trovare il gol?
“Oggi nel calcio tutti devono fare tutto: difendere, attaccare, creare… Non è detto che debbano risolvere le cose gli attaccanti con un gol, sono i più vicini alla porta, però è più un gioco di squadra. Quando le cose non vanno bene in un reparto, la squadra non gira come dovrebbe girare. Mourinho sa come cambiare le cose, magari riesce a farlo in fretta, magari avrà bisogno di un po’ più di tempo. Questo dipende dai calciatori che avrà a disposizione e anche dagli avversari. Se la Roma prenderà la strada giusta nelle prime due o tre gare dopo la sosta sicuramente disputerà un finale di stagione bellissimo”.
In porta invece chi è che più le piace come portiere?
“Szczesny è sempre un grande portiere, poi mi piaceva molto Handanovic, ma ormai non gioca più con continuità. Rui Patricio è un buon portiere, non commette tanti sbagli e, malgrado tutti facciano errori, essere regolare è la cosa più importante. Ci sono due o tre giovani che stanno facendo bene, ma non so a che livelli possano arrivare. È difficile giudicare dopo che sono passati portieri come Alisson, Buffon, che sono dei fuoriclasse. Serve aspettare due, tre anni per vedere che portieri vengono fuori, anche per l’Italia. C’è Donnarumma, ma pure altri che possono arrivare a certi livelli molto interessanti”.
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