Daniele De Rossi ha reso omaggio a un grande campione come Andrea Pirlo ne ‘La notte del Maestro’ che questa sera è andata in scena a San Siro. Il capitano della Roma, che ha condiviso tante avventure con l’ex fuoriclasse azzurro, ha parlato a Sky Sport.
“E’ una festa, è un po’ di mesi che ci siamo preparati all’idea che smettesse. Però è bello, c’è tanta gente, ne ho visti tanti di addii. Quando chiama lui risponde tanta gente. E’ piacevole fare queste rimpatriate”.
Cosa perde il calcio?
Lo sapete il campione che perde, non c’è bisogno che lo dica io. Oltre alle giocate, tutti noi perdiamo un uomo spogliatoio incredibilmente sottovalutato all’esterno. Non tutti lo sanno. E’ uno a cui piace scherzare, è un compagno con la C maiuscola.
Qualche aneddoto?
Dovremmo fare un’altra partita solo per raccontare gli aneddoti che abbiamo vissuto insieme. Un paio li ha scritti nel libro. Abbiamo passato momenti meravigliosi.
Gli addii di Totti e Pirlo sono stati belli allo stesso modo?
Sono stati talmente diversi. Uno è un giocatore di calcio meraviglioso, uno che ha vinto tutto e tante volte ed è amato in tutto il mondo. L’altro per noi romani è stato qualcosa che ti ferisce e ti tocca di più. Non perché uno sia meglio dell’altro, ma ovviamente se Francesco avesse fatto l’addio in un’altra città non avrebbe avuto lo stesso senso. Anche se comunque Francesco è un campione al pari di Andrea. E’ stato qualcosa di duro e di grave da digerire.
Il tocco però non è scomparso.
Il tocco gli rimarrà anche a 50-60 anni, non passa mai. Nè a lui né ad Andrea.
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