Editoriale
La Roma e “La grande monnezza”
L’intervista di Petrachi a Sky non ha fatto altro che disorientare ancora di più i tifosi della Roma. Come di consuetudine dalle parti di Trigoria c’è chi se la prende con i media. D’altronde è notorio che se a Roma (sponda giallorossa) non si vince nemmeno una misera Coppa Italia la colpa è delle radio, dei giornali, dei siti internet e delle poche televisioni rimaste. Certo, come no.
Infatti è colpa dei media se l’indebitamento record raggiunto è di 330 milioni (fonte Gazzetta dello Sport, media partner dell’AS Roma) e se le voci sulle cessioni di Pellegrini e Zaniolo si fanno sempre più insistenti, soprattutto se le risposte di Petrachi risultano evasive sugli argomenti trattati.
Ma se Petrachi si sente ben saldo alla poltrona del suo studio, con tanto di gigantografia di una foto d’epoca della Curva Sud sullo sfondo, c’è chi è pronto a dire che la sua testa è pronta a saltare da un momento all’altro. Stronzate, direbbe Pallotta. D’altronde il lessico del presidentissimo giallorosso è molto limitato. Vi ricordate il famoso “fucking idiots”? Ecco, appunto.
Si vocifera che Pallotta presto parlerà e vuoterà il sacco. Cosa abbia da dire è già trapelato nelle ultime ore: ci è rimasto male delle recenti contestazioni che il tifo più caldo, a suon di striscioni, ha riservato al “tycoon” di Boston. “Ho messo una valanga di soldi per la Roma”, sussurra tramite ventriloqui Mr. Jim. Ma dove? Tramite prestiti delle banche, forse?
Eppure la “grande monnezza” ancora non è finita, perchè se la Roma non arriverà in Champions dovrà cedere come ogni anno l’artiglieria pesante e deromanizzare ancora di più la squadra, con l’addio molto probabile di Florenzi. Se poi ci mettiamo che Pellegrini, che ha una clausola rescissoria di 30 milioni, la Roma non lo vuole trattenere, torniamo come nel gioco dell’oca al punto di partenza. Pallotta tiri un altro dado, magari sarà più fortunato e la “grande monnezza” forse a Viale Toltoj sarà smaltita in un batter d’occhio. Naturalmente vendendo la Roma. E liberandola, finalmente.
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