Dopo il rocambolesco pareggio dello Stamford Bridge, la Roma si sta preparando per la delicata sfida contro il Torino di Mihajlovic. I granata hanno avuto un inizio discreto in campionato e nell’ultima giornata hanno pareggiato allo “Scida” di Crotone. I capitolini voglio confermare il trend positivo delle ultime uscite e sono previsti tanti tifosi al seguito. Da segnalare che sono rimasti pochissimi biglietti per il settore ospiti (in vendita, ancora per poco, su listicket.com al prezzo di 20euro). Chiusa questa piccola parentesi, andiamo ad analizzare la squadra granata.
INIZIO MODESTO: Nella prime 8 giornate di campionato, il Torino di Mihajlovic, ha collezionato 13 punti. 3 sono le vittorie, 4 i pareggi e solo una sconfitta nel derby della mole subita all’Allianz Arena. Nel calciomercato estivo sono arrivati buonissimi colpi e non sono stati venduti i giocatori top. Uno su tutti l’attaccante della nazionale italiana Andrea Belotti. Il presidente Cairo ha rifiutato maxi offerte da vari club perchè crede che il “gallo” sia una delle pedine fondamentali per il raggiungimento dell’obiettivo chiamato Europa. Il tecnico serbo può contare su una rosa di una buonissima qualità e come lui stesso ha detto vuole un Toro alla “James Bond”.
FASE DI POSSESSO: Partiamo dalla fase di impostazione. Palla ad uno dei due centrali, i terzini si alzano e si abbassa alla loro altezza uno dei due mediani. Il mediano in questione ha il compito di impostare e naturalmente ha la fortuna di avere più di una possibilità di gioco Giocando con un 4-2-3-1 si presuppone di avere in campo in fase di costruzione di gioco, molti triangoli. In questo modo si possono avere giocate del trequartista creativo, cercando di guadagnare spazio attraverso tagli e corse senza palla verso la porta avversaria per consentire gli inserimenti dei compagni. Il “trequartista creativo” è Adam Ljajic. Il serbo è una delle pedine fondamentali per il gioco del mister, si muove su tutto il fronte offensivo così da non dare punti di riferimento agli avversari. Addirittura l’ex Inter, quando la manovra risulta lenta, si abbassa a prendere il pallone in difesa per dare fluidità al gioco. I due esterni risultano imprevedibili in quanto si scambiano parecchio lato e attaccano la profondità in modo eccellente. Ultimo, ma non per importanza, Andrea Belotti. L’ex Palermo dà un’apporto fondamentale anche in fase di impostazione abbassandosi e naturalmente in area con i suoi gol.
FASE DI NON POSSESSO: Sinisa Mihajlovic predilige un pressing alto, creando dei problemi agli avversari. Stando sempre alti, in dei frangenti si rischia di avere la difesa alta e prendere facili contropiedi. Nella scorsa stagione il Torino ha segnato tanti gol ma ne ha subito altrettanti. Con questo 4-2-3-1 il tecnico serbo spera di trovare più equilibro alla squadra. Il mister granata per subire meno gol alterna il pressing alto e un atteggiamento attendista. Un pregio del Torino è sicuramente quello di “mordere” sempre il portatore di palla per tutta la partita.
COME GIOCA IL TORINO: Come si evince nelle righe precedenti, 4-2-3-1 per gli uomini di Mihajlovic. Tra i pali l’italiano Sirigu; quartetto difensivo formato da De Silvestri, N’Koulou, Moretti,Molinaro; il duo dei mediani formato da Rincon e Baselli; i due esterni di attacco Iago Falque e Niang; fantasista dietro la punta Ljajic; il duro compito di sostituire Belotti spetterà al giovane Sadiq. Diversi ex Roma negli 11 titolari che avranno “il dente avvelenato” e sperano di colpire la propria ex squadra. Unico ballottaggio in vista è quello tra Molinaro e Ansaldi, leggermente favorito il primo.
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