Josè Mourinho

AS ROMA NEWS CONFERENZA STAMPA MOURINHO – Josè Mourinho, allenatore della Roma, parlerà in conferenza stampa alle ore 19.00 alla vigilia del derby con la Lazio, valevole per la trentesima giornata di Serie A. Romagiallorossa.it seguirà l’evento in tempo reale.

LIVE CONFERENZA STAMPA MOURINHO

Perché rimane una partita unica il derby? Tutti recuperati?
“Tutti recuperati, solo Spinazzola. Tutti giocano. Per le emozioni, è un derby. Non è mai una partita uguale alle altre. Tutta la vita con i derby, il primo quello di Lisbona e l’ultimo quello di domani. Siamo già abituati”.

L’ambiente di domani?
“Sarà un ambiente più bello. Qualcuno è stato giocato a porte chiuse e sicuramente non è stato il derby dei tifosi, che erano a casa, mentre ora tornano quasi alla normalità, dove si confonde che c’è una squadra che gioca in casa e una fuori, perché lo stadio è di entrambe. È più bello, il calcio senza tifosi non è calcio e il derby senza tifosi non è derby”.

Zeman ha detto che la Lazio sarà favorita e che lei ha deluso.
“Non ti aspetti che un allenatore con 25 titoli risponda a uno con due Serie B. Se tu mi fai una domanda in relazione ai signori Trapattoni, Capello, però Zeman per favore non posso rispondere”.

Quanto sarà importante la resistenza e l’approccio?
“Lo è in tutte le partite, non solo nel derby. Quando dico saper resistere dico che nelle ultime 5, 6, 7 partite è stato tutto lì: con l’Atalanta 1-0 per noi, con Udinese e Vitesse 1-0 per loro, con il Sassuolo 2-1, sono state tutte partite con questi risultati in cui se vinci devi avere la forza di reggere il risultato, se stai perdendo devi fare di tutto per avere un risultato positivo. Contro la Lazio all’andata era 3-2 per loro e noi fino all’ultimo secondo abbiamo lottato per un risultato migliore. La nostra squadra, con le sue caratteristiche e i suoi limiti, neanche contro la Juventus che è la partita più iconica di questo potevamo pareggiare anche quella. Se questa squadra ha una caratteristica che mi fa pensare che un risultato migliore è possibile è che c’è sempre, fino alla fine”.

Pedro perché è andato via?
“Non ti voglio raccontare la storia. Se ha fatto 9 gol per la Lazio contento per loro”.

Ha giocato 98 derby. Quello più passionale?
“Tutti, perché quando gioco un derby non lo faccio pensando a me stesso, ma a quelli che storicamente danno sangue, da quando sono nati, che lo vivono come tifosi. Ho giocato Benfica-Sporting come allenatore del Benfica e poi contro il Benfica da allenatore del Porto, il derby è il derby e tu ti devi mettere nella posizione non da allenatore, ma nella prospettiva degli altri e gli altri sono le persone più importanti di una squadra di calcio: i tifosi. Non posso scegliere il derby più importante per me, ora è questo. Gioco per i tifosi della Roma”.

A Roma la parola ambiente ha avuto significati controversi. C’è qualcosa di Roma che l’ha colpita e che non si aspettava?
“L’affetto, anche prima di arrivare. Di solito quando uno arriva in un club l’affetto è qualcosa che si guadagna con tanto lavoro, dando tutto te stesso per meritarlo, con la Roma invece l’affetto è stato anche prima di arrivare, di sudare per la prima volta a Trigoria, anche prima dell’allenamento l’affetto già c’era. È gente con un cuore speciale per dare affetto senza ricevere niente in cambio”.

Le piace una Roma che controlla di più la gara o quella che riparte?
“La Roma che mi piace di più è quella che vince e domani voglio una Roma che vince”.

Le condizioni di Pellegrini?
“Perfette. Quando uno va a casa dopo una partita con la febbre non posso dirti che è al 100%, ma oggi si è allenato senza problemi, nella sua testa è disponibile per giocare, nessun bluff: gioca”.



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