Kostas Manolas ha sfogato tutta la sua rabbia e tensione dopo la vittoria della Roma al Bentegodi contro il Verona. Il centrale greco ne ha parlato al Match Program del club giallorosso:
Cosa ha provato in quel momento e cosa hanno significato quei tre punti per la squadra?
Il motivo della mia esultanza è perché da tanto tempo non vincevamo una gara. C’era tanta pressione nello spogliatoio e tra la gente. E anche dentro di me… Io non sono abituato a non vincere. Mi è venuta così, nulla di premeditato; meno male che abbiamo vinto perché nel secondo tempo per trenta minuti in dieci contro undici abbiamo sofferto.
Il periodo nero della squadra crede sia definitivamente passato?
Non facevamo risultato, ma nelle ultime tre partite, due gare contro la Samp e anche contro l’Inter, non avevamo giocato male. Penso che la vittoria contro il Benevento ci farà riprendere il percorso di prima e la Roma potrà tornare nelle posizioni che merita.
Cosa non ha funzionato da metà dicembre alla sfida contro il Verona? È venuta a mancare un po’ di fiducia?
È normale quando non vinci la fiducia viene meno…
Nel secondo tempo di Verona-Roma è arrivata l’espulsione di Pellegrini, che ha sicuramente complicato le cose. La Roma però non ha rischiato praticamente nulla, è stata un’ottima prova della difesa.
La difesa lavora sempre per non subire gol, ma come dico sempre non dipende solo dal lavoro della difesa se non si prende gol, è frutto dell’impegno di tutti. Tutti abbiamo sofferto, abbiamo dato il massimo e alla fine è arrivato il risultato che meritavamo.
A Verona la squadra è scesa in campo con il 4-2-3-1 ma, indipendentemente dal modulo, la costante della Roma attuale è nei pochi gol subiti e nei molti gol sbagliati. In cosa dovete migliorare ancora?
Dobbiamo sempre migliorare da tutti i punti di vista. Il nostro impegno è continuare a non prendere gol e anche cercare di realizzare più reti. Proprio come accadeva lo scorso anno e due anni fa. Si creano molte occasioni da gol, ma poi non le sfruttiamo, va migliorato! Sono certo che nelle prossime partite andrà meglio.
Quali sono i suoi obiettivi di questa stagione?
Il mio intento è cercare di fare sempre il massimo; darò sempre il 150% in campo per aiutare la squadra a vincere.
Voi difensori centrali venite sollecitati molto nel palleggio, nell’iniziare la manovra da dietro; cosa vi chiede Di Francesco in particolare?
Il mister ci chiede di giocare la palla perché siamo in grado di farlo. Siamo tutti giocatori di qualità, altrimenti non potremmo vestire questa maglia. Cerchiamo di creare spazi per far andare la palla più veloce, e poi è più facile in attacco.
Tempo fa ha dichiarato che chi non ha la mentalità vincente non può avere spazio nella Roma; pensa che questo periodo difficile con poche vittorie raccolte vi abbia fatto maturare ancora di più?
L’aspetto della mentalità è quello in cui dobbiamo sempre crescere. Non devono bastare due sconfitte per perdere la fiducia, il valore della squadra c’è e merita di essere in alto.
Il prossimo avversario, il Benevento, è ultimo in classifica, con appena 7 punti, ma ha fatto acquisti importanti nella finestra di mercato di gennaio. Che gara si aspetta?
Da quando ha cambiato allenatore con l’arrivo di De Zerbi, il Benevento è una squadra diversa. Cerca di giocare la palla sempre, pressa alto. Giocano a calcio, mi piace. La scorsa partita contro il Napoli ha perso, ma li hanno messi in difficoltà nel primo tempo. Non sarà una gara facile, non vanno sottovalutati perché ultimi in classifica, dobbiamo scendere in campo concentrati al massimo, perché vedrete che sarà una partita difficile.
Roma-Benevento sarà anche l’occasione per tornare alla vittoria davanti al vostro pubblico. Quanto è importante l’aiuto dei tifosi?
Per noi è troppo importante il supporto dei tifosi. Il pubblico ci dà la spinta, ma quando vengono a mancare i risultati è giusto che si rammarichino; sono abituati a vedere la Roma in alto. Noi cercheremo di fare tre punti, giocare un bel calcio per dare loro una soddisfazione importante che meritano.
Purtroppo mancheranno sia Nainggolan sia Pellegrini.
Sono due giocatori importanti per la squadra, ma ci sono altri che aspettano e devono sfruttare la loro occasione per aiutare la squadra a vincere.
Dopo Benevento ci saranno la trasferta di Udine, lo Shakthar, il Milan, il Napoli. È questo il momento più importante dell’anno?
Non si può dire che sia il momento più importante. Ogni partita è determinante, ogni partita va giocata per vincere. Noi cerchiamo di fare il massimo e alla fine facciamo i conti. Io sono molto ottimista.
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