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Marco Violi ‘controllato’ da Moussolinho tramite terze persone: “Voglio chiarezza e tutela sulla mia persona”

MARCO VIOLI TRUMP MOUSSOLINHO LOGIKSEO – Marco Violi, editore e direttore responsabile di Romagiallorossa.it, è stato coinvolto in maniera del tutto immotivata e falsa lo scorso 14 luglio nel tentato attentato a Donald Trump, dopo che l’utente X @Moussolinho aveva prodotto la fake news utilizzando il nome di fantasia Mark Violets – che richiamava il nome Marco Violi – come attentatore del presidente degli Stati Uniti. La Procura di Roma sta ancora indagando sulla vicenda, visti anche i rapporti tra l’autore della bufala online con LogikSEO, che ha lavorato nella Roma durante la presidenza James Pallotta.
Ma c’è una vicenda che Marco Violi su Romagiallorossa.it porta alla luce: ovvero di una persona che è entrata nella vita del giornalista per “controllare” Violi. Questa persona farebbe parte di una macchinazione di @Moussolinho per scombussolare la vita privata di Marco Violi con un continuo “tira e molla” su un rapporto molto ambiguo e del tutto virtuale, nonostante i numerosi tentativi di richieste di incontro da parte della suddetta persona che spingeva per uscire con Violi.
Il giornalista di Romagiallorossa.it si è sempre rifiutato di cadere in quella che era un’autentica trappola, visto che aveva paura per la sua incolumità personale. Ora Violi sporgerà una querela per approfondire la questione e si renderà disponibile di dare tutte le informazioni del caso al Pubblico Ministero che si occupa del fascicolo.
«Non ho ceduto alla trappola. La mia sicurezza e la mia dignità vengono prima di tutto. Inoltre le mie condizioni di salute, vivendo questo rapporto ambiguo e virtuale, si sono notevolmente aggravate, come attesta un recente certificato medico di uno specialista. Non nascondo che ho pensato anche al suicidio in questo periodo. Questa persona ha approfittato di un mio momento di debolezza emotiva successivo al ‘Caso-Trump’, facendomi affezionare realmente», le parole del giornalista. Un caso che apre interrogativi inquietanti sull’uso distorto dei social e sulle interferenze nella vita privata.
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