Maria Sensi torna a parlare. La vedova dell’ex presidente giallorosso Franco è intervenuta ai microfoni di Radio Radio. Queste le sue dichiarazioni: “Di Francesco guai a chi lo tocca. Ha il culto del lavoro. Lo dico con cognizione perché certe cose le ho vissute, quando arriva un allenatore che cambia un sistema di gioco i giovani sono pronti al sacrificio. Ai grandi giocatori invece costa di più perché dovrebbero lavorare di più, mentre i giovani si vogliono affermare. Non voglio parlare della Lazio, ma loro si affermano e poi vanno via. A Di Francesco devono dare il tempo di lavorare con questa squadra, anche perché in estate non ha avuto tempo di allenarla. A Boston avevano dei palloni enormi con cui si scontravano, giocavano con le palle ovali. Non hanno fatto la preparazione”.
Maria Sensi parla anche della stampa: “Pallotta sa benissimo di aver messo una persona che controlla tutta la stampa romana. Loro ora hanno anche il giornale, perché dentro quel giornale ci lavorano persone che stanno in radio, accostati alla Roma in tutto e per tutto. Lui dovrebbe essere sincero, qui ci voleva mio marito perché lui diceva la verità su qualsiasi cosa. Pallotta deve dire che sono i tifosi che ce l’hanno con lui, non la stampa. Le radio e la stampa fanno il loro mestiere di dire quello che pensano. Chi dà sempre ragione alla dirigenza però sta bene. Ha sbagliato mio marito a non mettere una persona del genere, magari ora saremmo stati ancora lì. C’è chi non ha mai detto nulla contro questa società. Pallotta non ci sta mai, l’hanno fischiato allo stadio, deve avere il coraggio di dire che non ha dato i soldi per comprare certi giocatori. Oppure non c’era la possibilità di prendere questi giocatori? Allora dica la verità, non deve dirlo il ds o l’allenatore ma il presidente. Deve stare qui più spesso così le cose se le vede da solo e non serve che gliele dicano gli altri. Mi dispiace dire queste cose, ma la penso così. Come tifosa soffro da morire, mi dispiace per Di Francesco. Non è giusto, è un bravo allenatore. Quelli del Sassuolo gli andavano dietro, date tempo anche ai grandi giocatori di adattarsi al suo gioco”.
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