Philippe Mexes si racconta in un’intervista a France Football a un anno dalla fine della sua avventura con il Milan e con il calcio giocato.
“Sono tornato a una vita reale, senza avvertire nessuno. Non sono Zidane, Totti o Thuram. Quel che voglio è essere come tutti. Faccio il papà, porto a scuola i miei figli, a calcio, faccio i compiti con loro. Ho voluto uscire e farli uscire da una dimensione fittizia. Prima non li vedevo mai, e non era bene. Ho voluto rimettere ordine”.
L’ex difensore della Roma spiega cosa lo ha spinto ad appendere le scarpette al chiodo: “Non mi sentivo più all’altezza, avevo dolori al ginocchio e ho deciso di chiudere. Non avrei potuto mentire, anche se magari avrei potuto giocare altri due anni a buoni livelli. Ma non mi va di prendere in giro la gente, così ho messo la freccia e mi sono fatto da parte. Mi sarebbe piaciuto chiudere all’Auxerre ma non è stato possibile”.
Nel futuro di Mexes ci sarà ancora il pallone? “E’ una passione, ma non un’ossessione. Il calcio lo seguo dal divano, o con le partitelle dei miei figli. Poi un giorno magari cercherò di restituire ai giovani quel che il calcio mi ha dato. Senza fretta”.
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