AS ROMA NEWS DERBY LAZIO MEXES – Philippe Mexes, ex difensore della Roma, parla a Rete Sport a due giorni dal derby in programma domenica alle 18 allo Stadio Olimpico. L’ex giallorosso ha iniziato partendo da Aouar, arrivato come fu per lui dalla Ligue1: “Dovrebbe avere meno compiti difensivi, deve giocare con libertà, è una mezzala offensiva, ma fa fatica a marcare a tutto campo, non sono abituati in Francia a giocare così. E’ normale che debba assimilare tanti concetti, forse giocare un po’ più avanti, dietro la punta”.
Il Derby? Come arriva la Roma e come si gestisce l’emozione di un pre derby?
“Un conto era Francesco, Daniele, Aquilani nati a Roma, lo sentivano tanto, oggi ci sono tanti stranieri, all’epoca era molto pesante, perchè respiravi questa atmosfera nello spogliatoio. Domenica è fondamentale per la Roma vincere e anni fa anche noi stranieri inevitabilmente eravamo permeati di questa atmosfera”
Ndicka?
“Bisogna dargli tempo, giocare con la maglia della Roma non è facile, devi lasciare da parte quello che si dice in giro, devi saper gestire mentalmente la tua situazione, pensando al campo e cercando di lavorare forte per migliorare”
Rimpianti?
“Avrei voluto vincere uno Scudetto a Roma, non mi interessa nulla del resto, mi manca un titolo con la Roma, lo avremmo meritato. Vorrei rigiocare quel maledetto Roma-Sampdoria”
Il futuro?
“Ho staccato la spina, ho deciso di allontanarmi dall’Italia per i miei figli, vivo vicino Bordeaux, ho vissuto la mia passione, i miei momenti, con grande orgoglio, ma ora non mi manca niente e voglio godermi i miei ragazzi in un posto tranquillo, senza criminalità. Tornerò a Roma prossimamente, perchè porterò mia figlia a fare il provino con la Roma Femminile”
Totti-Spalletti?
“Sono rimasto molto male di come è stato trattato Francesco dalla Roma, è una grande persona, per me è stata una delusione forte, perché lui mi aiutò tanto ad ambientarmi, è un’icona incredibile, è empatico, è umano e si merita tutto l’amore della Roma per quello che ha fatto. Mi fa piacere che si sia riappacificato con Spalletti, perchè furono i protagonisti di quella prima Roma di Spalletti straordinari. Il mister a me ha dato tutto, è grazie a lui se ho fatto una carriera importante”
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