NOTIZIE MILAN SUSO – Suso, attaccante del Milan, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport parlando della lotta al quarto posto e della scorsa partita contro la Roma all’Olimpico.
Il quarto posto è un’ossessione?
Non deve diventarlo. Se
pensiamo che sia una necessità, un obbligo, aumenta anche la pressione. Dobbiamo
avere costanza specie negli ultimi tre mesi di campionato. Anche perché tra le
avversarie la Roma è forte e si sa, Atalanta e Lazio invece sono meno vistose ma
dure da battere. Una volta in Champions il Milan sa trasformarsi perché è lì che
per la sua storia deve stare.
E’ l’uomo delle promesse: ne fece una prima di un derby e un’altra
prima della finale di Coppa Italia. Pur di conquistare la Champions cosa
farà?
Dissi che con una doppietta all’Inter sarei tornato a casa a
piedi, e loro pareggiarono nel recupero. L’ho rifatto prima della finale contro
la Juve ed è finita 4 a 0 per loro. Meglio che me ne stia zitto.
Niente nemmeno per arrivare prima dell’Inter?
L’obiettivo
è entrare nelle prime quattro. E il derby è sempre una partita speciale. Ma qui
arrivare prima o dopo cambia poco.
Champions e Coppa Italia, è possibile?
Doppietta
possibilissima.
A Roma poteva arrivare su rigore: il contatto con Kolarov doveva
essere fischiato?
La tecnologia offre un aiuto importantissimo. Ma
certi episodi vanno rivisti: a velocità di gioco nemmeno io mi sono accorto se
era rigore o meno, non potevo conoscere le intenzioni del mio avversario. Certo
mi sembrava rigore, ma non ne avevo la certezza. L’ho rivisto in televisione e
l’ho avuta. Anche l’arbitro doveva andare a rivedere. E lo stesso può servire
nella gestione dei cartellini: a Pellegrini non è stato dato il secondo giallo
dopo un fallo più grave di quello che aveva fatto ammonire Kessie.
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