Monchi

NOTIZIE AS ROMA MONCHIMonchi torna a parlare. Il direttore sportivo della Roma, ai microfoni del canale tematico giallorosso, spiega i motivi del mancato arrivo di Malcom.

Cosa è successo con Malcom?
Quello che è successo è facile da spiegare e complicato da capire. Era il profilo che cercavamo, abbiamo iniziato la trattativa con club e giocatore una settimana fa e dopo qualche giorno di lavoro abbiamo trovato un accordo ieri, alle 5 del pomeriggio, con il procuratore e il club. La trattativa era chiusa e avevamo avuto il permesso di farlo arrivare a Roma per le visite mediche. Aveva un aereo alle 21 ed era tutto chiuso.

Il perché dei Tweet?
Dopo aver trovato l’accordo mi ha chiamato il presidente del Bordeaux dicendomi che era meglio fare un comunicato. Per noi non era buono perché siamo quotati in borsa. Loro lo hanno fatto comunque e noi siamo stati costretti a rispondere. Dopo questa comunicazione sono uscite voci sull’interesse del Barcellona. Sapevo ci fossero tante squadre e per questo abbiamo trovato subito l’accordo. La mia sorpresa c’è stata quando mi ha chiamato uno dei procuratori dicendomi che il Bordeaux aveva vietato la partenza a Malcom. Subito ho chiamato il presidente Martin che per mia sorpresa mi ha risposto che era arrivata un’offerta del Barcellona più alta della nostra e se non l’avessimo pareggiata non avremmo mai preso il giocatore. Gli ho spiegato che avevamo un accordo e lui ci ha risposto che non c’era nulla di firmato. Ho informato Pallotta e ha detto di alzare l’offerta anche contro la mia opinione. Io ho chiamato il Bordeaux e ho riferito che eravamo pronti ad alzare l’offerta. Il loro presidente mi ha detto che gli servivano i documenti firmati con la nuova offerta voluta da Pallotta. Il procuratore e il presidente mi hanno detto che se erano tutti d’accordo avremmo chiuso oggi. Garcia mi ha detto che aveva appuntamento col Bordeaux alle 11 e che la sera sarebbero arrivati a Roma. Dopo mezzogiorno mi hanno detto che dovevamo fare un’altra offerta perché il Barcellona stava spingendo. Io allora ho detto basta perché non volevo entrare in un’asta. Ieri l’abbiamo alzata per desiderio del nostro presidente Pallotta ma non possiamo andare oltre e ci siamo fermati. Ora stiamo valutando se con quello che abbiamo possiamo fare causa legale. Non abbiamo documenti firmati, è vero, ma abbiamo tanti messaggi con il procuratore e il presidente che meritano una valutazione.

Un messaggio ai tifosi? 
Mi dispiace per quello che è successo ma credo che la società ha fatto molto di più di quello che avevamo deciso con il Bordeaux. Insisto nel dire che il presidente Pallotta ha voluto alzare al massimo l’offerta ma quando è iniziata l’asta siamo usciti. Chi vuole venire alla Roma bene, chi non vuole venire bene lo stesso. Troveremo un giocatore uguale e più forte di Malcom.

Olsen cosa aggiunge alla Roma? 
Olsen è un portiere con esperienza importante a livello internazionale, ha fatto un grande Mondiale, ha giocato tante partite di Champions con il Copenaghen. E’ un portiere sobrio con la personalità sufficiente per capire che dobbiamo sostituire Alisson. Lo abbiamo preso per questo.

I portiere sono stati rinnovati completamente
Si li abbiamo rinnovati tutti. Sono usciti Alisson, Lobont e Skorupski e sono entrati Mirante, Fuzato e Olsen. Lavoreranno con il nostro preparatore Savorani in cui abbiamo una grande fiducia. Al di là del suo grande lavoro, la scelta di ognuno è stata della direzione sportiva.

Cosa si aspetta di vedere nella tournée americana? 
Che il lavoro che si sta facendo ogni giorno in allenamento esca in queste partite, che la squadra piano piano capisca cosa vuole il mister. I nuovi giocatori devono adattarsi più velocemente possibile.



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