Monchi

NOTIZIE SIVIGLIA MONCHI Monchi è tornato a Siviglia. Dopo due anni di Roma lo spagnolo ritrova la squadra che lo ha portato ai vertici europei e dove ha conquistato nove titoli. Oggi la sua conferenza stampa di presentazione.

“Prima di tutto grazie a tutti per essere qui. È un giorno strano, difficile da immaginare. È complicato spiegarlo a parole. È un giorno che ho sperato arrivasse il prima possibile. Grazie al presidente, al CdA e a tutti quelli che hanno contribuito a farmi tornare a casa. Il presidente lo ha detto perfettamente: oggi sono qui non perché sono ‘sevillista’, anche se lo sono. Non sono qui perché il Siviglia ha problemi, ma perché la società mi hanno trasmesso un’idea di futuro che coincide con quello che ho in testa. Stare due anni fuori da Siviglia, in un club grande e che sempre avrò nel cuore come la Roma, mi ha fatto crescere professionalmente. Ora ho il dovere di far crescere il club che amo”.

“Sono convinto che siano state fatte tante cose buone. Non so se resterò qui altri 18 anni come la prima volta, ma vengo con la speranza di restare il più a lungo possibile. Vengo a contribuire ad un Siviglia che continua a crescere e che entri nell’élite. Il contratto non ha un termine definito”.

“Voglio aiutare l’allenatore giorno dopo giorno. Non me ne sono andato dal Siviglia perché ho litigato con qualcuno. Me ne sono andato perché credevo che era il momento di andare, perché dovevo trovare motivazioni esterne. Dovevo andare via per poter crescere. Avevo bisogno d’aria. Cercavo un posto difficile, scelsi un progetto che mi aiutasse a crescere. Ho scelto il progetto che mi aiutasse a crescere. Ora voglio tornare perché questa crescita voglio applicarla qui. Ero sevillista lavorando alla Roma 24 ore su 24. Ora posso essere sevillista al Siviglia lavorando 24 ore su 24 per questo progetto sportivo”.

“Non è nel mio stile promettere titoli, ma garantisco che il Siviglia crescerà. Quando il presidente Castro mi ha chiamato dopo aver rescisso con la Roma mi è piaciuto quello che mi illustrato. E’ importante che passi il messaggio che io sono qui perché sono d’accordo con la dirigenza in merito a quello che posso portare. E’ difficile sentirsi amati come mi sono sentito io negli ultimi giorni. Sono qui perché credo di poter far crescere il Siviglia”.

“I due anni passati a Roma non li cambio. Tornerei a firmare anche sapendo quello che avrei passato. Era la prima volta che cambiavo club, avrei avuto bisogno di conoscere meglio il club. Non mi pento. Questi due anni mi hanno fatto crescere a livello professionale e mi hanno fatto conoscere un club che, dopo Siviglia e il San Fernando, amerò sempre”.

“Le parole sul Circo Massimo? Assurdo prenderla come dichiarazione, era una battuta con un tifoso. Sono andato via dalla Roma per una ragione semplice: abbiamo capito che l’idea della proprietà era diversa rispetto alla mia. Il presidente pensava che fosse andare meglio a destra, io a sinistra. Continuare così non era giusto. Io posso solo parlare bene di Pallotta e di tutti quelli che hanno avuto un motivo per portarmi a Roma. Mai sentirete una mia parola contro la società e contro la Roma. Abbiamo capito che le strade erano diverse e abbiamo deciso di fermarci”.

“L’esperienza di lavorare fuori casa in un ambiente esigente molto caldo ti rende più professionista e più attenta. Io continuo a dire che la mia esperienza a Roma è stata bellissima. È vero che quest’anno i risultati non sono arrivati, il primo anno è stato bellissimo. Lavorare in una società importante come la Roma mi ha fatto crescere tantissimo”.



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