Campionato
Mourinho: “Abraham-Mayoral è un’opzione. Non ci sono sostituti di Karsdorp e Vina. A gennaio non faremo grossi investimenti”
CONFERENZA STAMPA AS ROMA SPEZIA MOURINHO – Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro lo Spezia. Queste le sue dichiarazioni:
Un ricordo di Thiago Motta ai tempi del triplete?
“La gente pensa che io abbia conosciuto Thiago all’Inter, ma l’ho conosciuto quando era un ragazzino al Barcellona. Ogni tanto mi mandavano ad allenare la primavera e lì l’ho conosciuto. Ho tanti bei ricordi di lui, guardo i miei ex calciatori che hanno scelto questa carriera da allenatore e mi preoccupo di vedere quello che fanno. Ho tanto affetto per lui”.
Conferma la coppia Mayoral-Abraham?
“Hanno giocato bene a Sofia, ci mancano Zaniolo, Pellegrini, El Shaarawy e Perez e sono un’opzione, ma possono giocare anche Shomurodov e Felix. Abbiamo delle opzioni lì. Sono felici perché hanno segnato, spesso per un attaccante non basta giocare bene e per loro segnare ha dato fiducia”.
Come cambia il gioco di Abraham a seconda della punta che ha vicino?
“Shomurodov è più un giocatore di corsa e profondità, Mayoral è più pericoloso in area. Riguardo Tammy, non cambia molto giocare con uno o con l’altro, ha il suo stile di gioco”.
Un ricambio per Karsdorp e Vina?
“È veramente difficile. Ora non ci sono tante possibilità di giocare a quattro in difesa perché abbiamo pochi esterni davanti, non abbiamo tante soluzioni. Non ci sono sostituti di Karsdorp e Vina”.
Sul mercato il centrocampista rimane la priorità o serve altro?
“Innanzitutto voglio chiarire una volta in più che io non sono dispiaciuto del nostro mercato estivo, perché è stato di reazione ai nostri problemi. Non è che il club non mi ha voluto dare il centrocampista, che avevo individuato come un rinforzo necessario, ma per reagire ai problemi non abbiamo potuto fare tutto. Mi dispiace ovviamente perché voglio sempre la miglior rosa possibile per competere al massimo, ma ho capito da subito le difficoltà. A gennaio vogliamo tutti fare qualcosa, ma non sarà un investimento grosso come quelli estivi. Se qualcosa si potrà fare, sarà per dare equilibrio alla rosa. Io, la dirigenza e la proprietà siamo tutti in linea”.
Secondo lei qual è il ruolo più importante da coprire a gennaio?
“Tutti quelli in cui abbiamo dei limiti. Guardando la nostra rosa ora ci si spaventa un po’ perché abbiamo tante assenze, ma in una situazione normale con massimo 2-3 giocatori fuori la squadra è equilibrata e ha solo 2-3 posizioni da migliorare. Ora comunque abbiamo tre partite da giocare prima di gennaio e cerchiamo di fare più punti possibili”.
Lei disse che non le piace giocare a cinque.
“Non mi piace giocare a cinque, ma non mi dispiace giocare a tre, con giocatori offensivi sulle fasce che devono fare adattamenti difensivi. Giocare a cinque non mi piace”.
Questo modulo quindi rimane una soluzione provvisoria?
“A me piace la cultura tattica, penso che il tempo aiuta a costruirla e ad avere una squadra adatta in diversi modi. Una cosa è ciò che piace di più a me e cosa è più adatto alle caratteristiche dei giocatori. Io sono aperto a fare il possibile per tirare fuori il meglio dai giocatori. Coi giocatori giusti, non mi dispiace per niente giocare a tre, anche perché siamo in un campionato in cui tante squadre giocano a tre o a cinque. Non mi dispiace questo modulo, quello che mi dispiace è non aver potuto costruire e dare solidità per delle emergenze e ogni settimana dobbiamo adattarci alle emergenze che abbiamo. A me piacerebbe non avere mai infortuni e squalifiche, in questo momento dobbiamo cambiare di settimana in settimana e non riusciamo a dare solidità al percorso di crescita. Però piangere non vale la pena, ora pensiamo a queste tre partite e poi molti giocatori a gennaio torneranno”.
Felix è convocabile?
“Si. Si è allenato con noi tre giorni e sarà convocato”.
Come si fa a migliorare l’aspetto mentale delle seconde linee?
“Dipende dal profilo delle seconde linee. Se la seconda linea è giovane, senza esperienza, non è ancora preparata ad assumersi responsabilità, bisogna lavorare e aspettare e concentrarsi sui problemi di leggerezza e inesperienza. Se la seconda linea è un giocatore esperto, che può essere titolare e non vuole stare in panchina, è un profilo diverso. Noi abbiamo molti giocatori giovani in panchina, molti lo scorso anno giocavano in Primavera, che è un campionato di livello molto basso e non prepara i giocatori a entrare in una squadra di Serie A. Se paragoniamo il livello del campionato Primavera italiano con quelli esteri non c’è storia. I giocatori devono migliorare, l’errore di Darboe per il secondo gol del CSKA a Sofia non è un errore di qualità, ma di inesperienza. Io anche vorrei guardare in panchina e come Simone Inzaghi vedere Correa, Vidal, Darmian, ma qui è una realtà diversa e mi piace lavorare così. Non è una critica, ma è solo un modo diverso di lavorare. Coi giovani si può solo lavorare, accettare gli errori come parte del processo di crescita e aspettare che i calciatori maturino. Io voglio chiarire un’ulteriore volta che ovviamente mi piacerebbe lottare per altri obiettivi, ma sono contento di stare qui, in un progetto diverso dagli altri che ho avuto in carriera, ma sono molto contento. La sifda è difficile, ma sono molto contento”.
Come si spiegano le tante ammonizioni dei giocatori della Roma?
“Meglio parlare di un’altra statistica: siamo la squadra di Serie A con più tiri in porta. Meglio così, almeno non dico niente di quello che non dovrei dire”:
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