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Editoriale

Mourinho e la Curva Sud gli unici che difendono davvero la Roma. I Friedkin non pervenuti: vendano il club al più presto

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AS ROMA NEWS MOURINHO CURVA SUD – La Roma è difesa solamente da Josè Mourinho e dalla Curva Sud. Questa è la verità. Chi la dovrebbe difendere, pensa solamente ad altro, a scapparsene, a cercare una scorciatoia per dismettere il proprio impegno nel club e a non investire più nemmeno mezzo centesimo.

La Curva Sud, che anche oggi sarà a San Siro con sacrifici per organizzare la trasferta, non fa mancare mai il proprio sostegno e se i gruppi organizzati sono giustamente arrabbiati con i giocatori, c’è da capirli. Loro sì che difendono la Roma da tutto e da tutti, sono l’anima di questa società insieme a Mourinho. Quelli che invece dovrebbero rappresentare la Roma, sia in campo che fuori, dove sono?

I Friedkin non si sono mai degnati di parlare e di difendere la Roma dopo la finale scippata di Budapest, dopo gli errori macroscopici arbitrali palesemente contro la Roma. Anzi, si tengono al caldo i loro posti nell’ECA e si ingraziano la UEFA prendendo le distanze dalla Superlega. Lì sì che sono celeri nel comunicare. Ma delle nefandezze nel derby di Orsato ne vogliamo parlare? Della gomitata data ad Azmoun prima che l’iraniano reagisse, chi lo dice? Friedkin? Tiago Pinto che è dimissionario? La CEO Souloukou? Chi difende veramente la Roma?

Torniamo come nel gioco dell’oca al punto di partenza: la Curva Sud e Josè Mourinho. Gli altri, i “tifosotti da tastiera” e il resto dello stadio, dorme durante le partite e vorrebbero vedere il calcio-spettacolo di De Zerbi, Italiano e Palladino (che ieri ne ha presi 5 dall’Inter). Quando Mourinho dice “Io parlo a nome della società” è la pura verità: non c’è nessuno, se non Mourinho, che difenda e rappresenti la Roma. Nessuno. Lo zero più assoluto. Meriterebbe di fare il presidente, il direttore sportivo, l’allenatore e il talent scout.

Ma abbiamo visto la formazione della Roma nel derby? Mou ha dovuto giocare con Kristensen braccetto di sinistra, quando mi risulta che sia un terzino destro; con Huijsen, 18 anni e 55 minuti in Serie A, braccetto di destra; con Mancini centrale perchè Llorente aveva problemi muscolari, perchè Ndicka è partito per la Coppa d’Africa ad inizio gennaio, perchè Kumbulla ha un sovraccarico muscolare che non gli permette di recuperare dopo mesi e mesi di inattività e perchè Smalling, forse convinto da un UFO o da una dieta vegana, ha deciso di non accettare le cure tradizionali ma vuole curare il suo problema con l’omeopatia. Ma stiamo scherzando? Sono dei professionisti, non dei dilettanti allo sbaraglio.

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Per non parlare di Zalewski e Pellegrini che pensano a tutt’altro invece che alla Roma, oppure a Spinazzola che non vede l’ora di scappare dalla Capitale, a Karsdorp che, poverino, è quello che è e non azzecca un cross da Roma-Vitesse 1-1 nel 2022. Continuiamo pure: Dybala gioca 2 partite sì e 3 no, Lukaku è malservito dai compagni e non riesce ad essere incisivo perchè non gli arriva un pallone giocabile, mentre Belotti e El Shaarawy sono buone riserve ma niente di più. E allora, questa rosa tanto decantata che dovrebbe essere da Champions League, dove sarebbe? I vari commentatori di calcio, invece di attaccare sempre Mourinho, capiscono quello che dicono quando parlano o sono ubriachi? Perchè il dubbio a questo punto viene. Vivono in questa dimensione oppure su Marte? Anche il marziano di turno lo capirebbe. Ancora Mourinho non è diventato Josè di Nazareth, purtroppo per noi. Forse lo diventerà negli anni, ma ancora non lo è.

E’ vero, ci vuole la rivoluzione: i Friedkin devono vendere la Roma e bisogna ripartire da una proprietà che si svicoli dal Fair Play Finanziario e investa pesantemente nella squadra. Ma soprattutto bisogna ripartire da Josè Mourinho. L’unico, che insieme alla Curva Sud, difende gli interessi della Roma.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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