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Conferenze stampa

Mourinho: “Il campo è un disastro. Mancini? Non ne abbiamo un altro. Domani vogliamo solo vincere”

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AS ROMA NEWS SERVETTE MOURINHO – Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Europa League contro il Servette. Queste le sue dichiarazioni:

“La cosa migliore per il Servette sarebbe schierare la seconda squadra domani e concentrarsi sulla partita di domenica in campionato. Noi vogliamo raggiungere il primo posto e segnare qualche gol importante, c’è la voglia di finire primi in questo gruppo. So che il Servette in casa parte forte, soprattutto nei primi 20-30 minuti, ma speriamo che abbia la testa al campionato. Dovrebbe ormai aver fatto suo il terzo posto nel girone, ma in casa è una squadra da tenere in considerazione”.

Con i giocatori che per ora sono state riserve, o che hanno giocato poco, è più facile lavorare sulla testa? Domani sarà importante per loro?
“Domani non pensiamo ai gol, ma a vincere. La partita è sufficientemente difficile, se vinciamo domani e lo Slavia vincerà arriveremo all’ultima partita conoscendo la differenza reti e lì possiamo rischiare tutto in casa con lo Sheriff, che sarà già fuori. Domani è importante vincere e l’obiettivo è vincere. Ho avuto purtroppo qualche esperienza dopo aver cambiato i giocatori e la risposta non è stata quella che mi aspettavo. Al di là di Abraham e Kumbulla – non penso a loro come giocatori ma come ragazzi a cui voglio bene e che devono recuperare – la nostra difficoltà è dietro: senza Smalling e senza altre opzioni, è lì la difficoltà. Nelle altre posizioni dobbiamo fidarci per forza dei giocatori, abbiamo avuto una buona conversazione collettiva e siamo tutti importanti. Usciremo di qui venerdì e subito sabato andiamo a Sassuolo. Abbiamo bisogno di tutti. Per questo motivo domani farò dei cambi e mi aspetto una risposta positiva e che la gente che andrà in panchina, e che non è abituata, trovi il modo giusto di essere motivata e preparata e che abbia il senso di responsabilità di entrare e fare bene. Dobbiamo vincere, non ci serve il pareggio. Non ho paura di arrivare all’ultima partita con il bisogno di vincere per qualificarsi. Domani dobbiamo rischiare tutto per vincere”.

Come pensa di gestire Dybala, Renato Sanches e Pellegrini?
“Non giocheranno tutti e tre insieme, tutti e tre non iniziano la partita. Devo fare un pochino di gestione, la partita di domenica è molto importante per noi. La gestione di Renato Sanches è ovvia perché ha la sua storia clinica, Pellegrini nell’ultima partita ha giocato la prima ora dopo tanto tempo e Dybala è venuto dall’Argentina, non è mai facile, e ha dovuto giocare 88 minuti contro l’Udinese. Devo gestire. Bove deve giocare 90 minuti e fare la doppia maratona, anche qualcun altro. Dobbiamo avere la forza psicologica più che altro: chi gioca deve dare tutto perché il pareggio non mi dice nulla. Se non siamo qualificati domani, lo saremo a Roma tra due settimane. Il problema non è la qualificazione e non penso che domani perderemo. Dobbiamo rischiare tutto per vincere ma anche pensare a questi giocatori. Dall’inizio tutti e tre no”.

Mancini come sta? A prescindere da chi gioca, la partita di Praga è stata deludente per l’atteggiamento: ne ha parlato ai giocatori come esempio?
“La partita di Praga è inaccettabile, il risultato non serve e al di là del risultato – a volte può accadere un risultato negativo e la squadra non lo merita -, ero in tribuna ed è stata dura: non c’era atteggiamento e concentrazione. Sappiamo che il derby ha un peso emotivo diverso ed è anche colpa vostra, tra virgolette, perché ne iniziate a parlare da lunedì e magari la gente avverte la responsabilità. Ma a Praga è stata una partita orribile e inaccettabile, ne abbiamo parlato. È passata, domani è un’altra partita ed è difficile, gli agronomi sono in vacanza da tre settimane e il campo è un disastro. Mancini? Non ne abbiamo un altro. Se domani mi dice che non sarà possibile, non sarà possibile ma se mi dice che sarà possibile dovrà giocare perché non ne abbiamo un altro. Aspettiamo Smalling e Kumbulla, Kristensen ci avrebbe potuto aiutare ma non c’è e lo sappiamo. Speriamo che a gennaio magari Kumbulla e Smalling tornano e magari il direttore (Tiago Pinto, ndr) riesce a fare un miracolo di gestione inserendo Kristensen e Azmoun in lista Uefa. Più siamo, meglio sarà dopo a gennaio per la fase decisiva”.

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FOTO: Credits by Shutterstock.com

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