CONFERENZA STAMPA AS ROMA MOURINHO – Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Sassuolo. Queste le sue dichiarazioni:
Sulle soste per le nazionali.
“È un problema da tanti anni. È difficile trovare una soluzione, ci sono degli interessi diversi dei club e delle nazionali. Interessi diversi delle istituzioni, io ho deciso da tempo di non sprecare tempo per cose che non posso controllare. Non è facile accettare che un giocatore ha giocato giovedì alla mezzanotte e che arriva a Roma sabato mattina, ma siamo fortunati che è solo uno. Ci sono altri club con situazione più complicati. Ho deciso di non piangere e di essere positivo. Non c’è altro da fare”.
A che punto è il recupero di Zaniolo?
“Approfitto per ringraziare Sir Alex Ferguson perché le sue parole sono pesanti e in senso positivo. Voglio ringraziare anche Dionisi che sono parole pesanti, mi fa sentire con la bocca secca. Ringrazio lui e devo dire che ho rispetto per lui e per questa nuova generazione di allenatori che fanno un percorso come il suo o come quello di Italiano che li fa arrivare dove sono con tanto merito. Zaniolo? Il club è stato cauto lo scorso anno perché già si parlava che si poteva allenare con la prima squadra ed essere convocato per l’Europeo. Nicolò ha aspettato con maturità, quando lui torna a lavoro con noi non è entrato subito con la squadra. Io per diverse ragioni non potevo venire in Italia prima del primo luglio, ma dei miei collaboratori sono stati qui per lavorare con lui. Già lo scorso anno con Paulo Fonseca abbiamo lavorato per Zaniolo. L’evoluzione poi è stata positiva e doveva andare oltre le cicatrici emozionali. Ha avuto il suo tempo, ha lavorato bene in pre season, ha completamente dimenticato il problema avuto. Ha fiducia nel suo corpo e sta bene. È molto buono per lui un nuovo Carles Perez perché il bravo Carles di Barcellona non l’ho mai visto a Roma, ma quest’anno si vede che ha fiducia e quando gioca lo fa bene. Avere nella stessa posizione Nico e Carles è fantastico. Giocare da nove? Mancini non dà opinioni di quello che faccio io e noi dobbiamo rispettare quello che Roberto fa in Nazionale”.
Zaniolo è tornato? Chi le ricorda?
“Nico è più facile da paragonare con quello che era prima dell’infortunio. Oggi però ha due anni in più e non c’è solo il Nicolò prima e dopo infortunio, c’è anche il Nico con due anni in più e con tanto tempo per pensare. È un ragazzo con più maturità, c’è ancora spazio poi per una sua evoluzione. Sarei molto scarso se non avessi nulla da dare a un ragazzo di 22 anni. Mi sembra un calciatore super professionale e che sta imparando bene, qualche informazione che ho cercato prima di arrivare raccontava di un ragazzo con poca maturità, ma invece posso dire solo il contrario. Il doppio rosso con la Fiorentina non è un’espulsione stupida, è un gesto che vuole aiutare la squadra. Posso solo parlare bene di lui. Il nostro rapporto è aperto e penso si senta molto a suo agio con me e con il mio staff. Paragonarlo a chi ho avuto in passato non mi piace, ma non ci sono tanti giocatori con queste potenzialità”.
Sul rinnovo di Pellegrini
“Ogni giorno che passa è più vicino a firmare il suo contratto. Di solito è il contrario, ma non con Lorenzo. Non c’è storia in questo. Io lo voglio tanto, la Roma lo vuole tanto e anche lui vuole restare con noi. La situazione è vicina dal finire bene. Se il suo procuratore che cerca di fare il meglio per il suo giocatore non decide, io ti darò l’indirizzo del procuratore e lo metti sul giornale e invitiamo i tifosi ad andargli sotto casa (ride, ndr). Scherzi a parte lui è felice del progetto, dovevo imparare a conoscere i giocatori. Pellegrini è il nostro capitano e lo sarà per tanti anni. Deve essere un capitano di oggi e del domani, sono convinto che firmerà e posso dire che sarà il nostro capitano per tanti anni. Mancini e Bryan saranno gli altri due”.
Si aspettava questo impatto da Abraham?
“Come giocatore sì, poi c’è sempre un piccolo dubbio per un calciatore che nasce e cresce in Inghilterra. Loro non escono tanto da Londra e non sempre si adattano, ma il mio dubbio è già passato. E’ già perfettamente integrato con la squadra e con i suoi amici. Ha una vita fuori e dentro Trigoria, siamo contenti con lui”.
Cosa ne pensa del Mondiale ogni 2 anni? Mourinho è cambiato per la nuova scuola di allenatori?
“Penserò al Mondiale quando allenerò una Nazionale. Non sono cambiato per loro, è l’evoluzione normale delle cose. Ultimamente, sono cambiati gli strumenti di analisi del gioco, è normale cambiare adesso. Il mio passato è da analista, andavo con carta e penna allo stadio e sperare di avere il video della gara. A livello di analisi, il calcio è completamente diverso. Oggi è diverso, non dico più facile, devi essere bravo a trattenere le informazioni che ti sono utili per la tua squadra. Il calcio è cambiato”.
Il gap tra la Roma e le altre è calato?
“Abbiamo giocato solo due gare, non venti. Dobbiamo pensare alla nostra strada, non a quelle degli altri. Se dopo venti gare, dobbiamo guardare la classifica vedremo il nostro percorso con un occhio alle altre, ora non è il momento per pensare ad altro che non sia la prossima gara. Siamo una squadra diversa dalle altre big, loro hanno già ambizioni definite, noi no. Noi siamo una squadra in crescita, sia io e tifosi siamo contenti di quanto fatto fin ora, ma dobbiamo stare tranquilli”.
Come stanno Mancini, Smalling, Zaniolo e Pellegrini?
“Tutti bene. Non ci sono bluff. L’unico è Vina che è arrivato un’ora fa. Smalling, Mancini, Pellegrini e Zaniolo sono tutti recuperati e domani sono a disposizione per giocare”.
Sta pensando al turnover? Se sì, chi è l’alternativa a Karsdorp?
“No, non ci ho pensato perché sono concentrato sulla prossima. Domani non ci sarà turnover. Abbiamo Zaniolo e Perez, se gioca lo spagnolo per me non è turnover: è così che funziona quando hai più giocatori bravi nella stessa posizione. Sul vice Karsdorp, abbiamo Reynolds e Ibanez che ha fatto il precampionato da terzino destro e lo può fare”.
Sulla gara di domani?
“Il Sassuolo è una squadra molto difficile, lo dico dopo averli analizzati. Servirà giocare bene se vogliamo prenderci i tre punti. Andiamo con i migliori giocatori per vincere, non penso alla Conference League o alla situazione delle Nazionali. Sembrano aver recuperato tutti, siamo là”.
Una parola per descrivere i romanisti?
“Appassionati, facile”.
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