Josè Mourinho

CONFERENZA STAMPA AS ROMA MOURINHO – Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della derby di campionato contro la Lazio. Queste le sue dichiarazioni:

Sensazioni verso il derby?
“I numeri solo voi li conoscete, io non li conosco. Anche i numeri sulle mille panchine le conoscevo grazie alla stampa. Sono tutte partite belle da giocare, che preoccupano un allenatore. Perché non bisogna motivare, non bisogna stare attenti con i giocatori più o meno concentrati. Sono belle da giocare e da preparare. Non esistono questo tipo di problemi. Quando c’è il derby, la gente pensa al 100% al match, è una bella partita da giocare e da preparare. Dalla mia squadra mi aspetto che giochi per vincere, sappiamo che non possiamo farlo sempre perché c’è una squadra domani che ha le stesse nostre ambizioni, però voglio lo stesso atteggiamento e se non dovessimo vincere vorrei uscire dal campo con la sensazione che abbiamo dato tutto”.

Qui alla Roma è la sfida più difficile della sua carriera?
“È una sfida indubbiamente diversa, ho parlato con il direttore e la proprietà e sappiamo cosa vogliamo fare. Ho avuto già altre squadre con qualche dubbio e qua alla Roma dubbi non ce ne sono e non è la sfida più difficile così”.

Ha un suo motto per questa partita speciale?
“No, rispetto Zeman e Garcia e le loro frasi, ma non commento le loro parole sul derby. Penso che sia più importante giocare, quello che si dice prima della partita… le parole se le porta via il vento. Perché dire questo o fare quest’altro? Questo è quello che mi dice l’esperienza, domani è il giorno della verità. Oggi sono qui per rispetto vostro, per la gente che vi legge, però le parole sono parole di circostanza, si decide tutto domani in campo”.

L’espulsione di Pellegrini?
“Sarebbe facile parlare di lui in queste circostanze, questa partita si è iniziata a giocare al 90’ della partita contro l’Udinese perché avere Pellegrini è una cosa, non averlo è un altro. Hai toccato diversi punti e possiamo analizzare tutto ciò che rappresenta per noi, dal punto di vista tecnico e dal punto di vista della leadership e dell’essere il nostro capitano. Pellegrini non c’è e penso che la tua domanda voglia arrivare a un’indicazione di formazione, però non vi dico niente, non commento niente perché non dirò come vorrò giocare”.

Come sta vivendo l’avvicinamento al derby?
“In questi giorni ho visto come i tifosi siano stati vicino alla squadra dopo la sconfitta di domenica scorsa, l’empatia c’è ma talvolta è artificiale perché va via con un risultato negativo. Abbiamo perso a Verona, giocando male, ma prima di Roma-Udinese per tutta la strada verso lo stadio, i tifosi ci hanno incitato così come durante il match e l’empatia si sente. I tifosi si meritano tutto da noi e i ragazzi si meritano tutto dai tifosi, i ragazzi danno tutto in campo sia che giochino bene o che giochino male. Al 100% i tifosi vedranno una squadra che se la giocherà con professionalità e passione”.

Cosa ricorda di Lazio-Inter 0-2 del 2010? Da lì ha capito quanto sia grande la rivalità tra Lazio e Roma?
“Sono qui da pochi mesi e devo capire di più nel dettaglio alcune dinamiche, devo essere più dentro per capire tutto. La rivalità è una cosa bella al 100%, se alleno il Real Madrid i tifosi non vogliono il Barcellona campione, in Portogallo il Benfica non vuole che vinca il Porto. Questa è la bella rivalità e mi piace tanto giocare il derby, è un privilegio giocare un nuovo derby ed essere più ricco dopo questa esperienza. Al di là del significato, voglio che la squadra abbia più ambizione di vincere il derby, non è l’unico obiettivo della stagione. Lazio-Inter? Mi ricordo che abbiamo vinto 2-0 e mi ricordo il mancato appoggio dei tifosi biancocelesti verso la squadra, però l’Inter ha vinto quella partita come altre in quella stagione”.

Sta litigando meno rispetto al passato…
“Dammi un motivo per farlo. L’unico motivo in cui ero in procinto di farlo, è stato per l’espulsione di Pellegrini. Ma cosa avrei ottenuto? Mi avrebbe allontanato anche a me (riferimento all’arbitro Rapuano, ndr) e domani non sarei stato in panchina. Sono stato più lucido e freddo, però non è che devo andare a cercare di litigare con la gente. Io rispetto la gente, Rapuano ha fatto una ca**ta perché è giovane, migliorerà”.

Perché sta utilizzando quasi sempre gli stessi giocatori? Cosa devono fare le seconde linee per guadagnarsi il posto?
“Non vado a litigare con te (ride, ndr), se faccio giocare 20 giocatori, poi un giorno cambio e un altro cambio, la domanda sarebbe la stessa? Non è che mi chiederesti perché cambio tanto? C’è sempre questo, alcune persone vanno verso una stabilità, dove non c’è ancora stanchezza o limiti fisici, si punta alla stabilità, poi magari arriverà il momento per fare turnover. La mia è un’opzione ovvia, punto alla stabilità. Gente che non sta giocando è molto molto giovane e ha bisogno di tempo e non è preparatissima per entrare diretta nella squadra, ha bisogno di più stabilità. È un processo normale”.

Come giocherà la Roma?
“Dipende dalla partita, dobbiamo rispettare una squadra di qualità e con un modo offensivo di fare gioco, in quel caso devi difendere. Per vincere domani serve una partita completa perché la Lazio è una squadra di qualità”.

Terminata la conferenza stampa, Mourinho prende la parola con un pensiero rivolto a Zalewski, che ha perso il padre nelle scorse ore:

“Vorrei dire che è un momento difficile per la famiglia Zalewski, siamo tutti con lui e vediamo domani se sarà con noi, è importante che sia lui che decida. Deve iniziare a convivere in un mondo nuovo senza padre, io lo vorrei con me ma decide lui. Non mi avete chiesto di Vina, io penso che ci sarà”.



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