Josè Mourinho

AS ROMA NEWS DERBY LAZIO MOURINHO – Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la sconfitta nel derby di Coppa Italia con la Lazio per 1-0. Queste le sue parole:

MOURINHO A SPORTMEDIASET

Eliminazione dolorosa. 
“Sempre doloroso quando è il derby lo è ancora di più. Abbiamo grandi difficoltà e lottiamo contro di queste. Abbiamo fatto Napoli, Juve, Atalanta e Lazio, abbiamo vinto contro il Napoli, meritavamo di più con Atalanta e Juve e oggi perdiamo per un rigore del calcio moderno. Non dico che è o non è rigore ma l’arbitro non lo dà a tre metri di distanza. I giocatori sono educati in questo modo. Dieci o 20 anni fa non si sarebbero buttati come oggi. Nel primo tempo eravamo noi la squadra con più personalità e meglio messa in campo. Cambia tutto per noi quando esce Dybala, è successo anche con la Fiorentina quando sembravamo poter vincere facile. Senza lui c’è meno qualità e meno connessioni. Il gol che prendiamo è anche un po’ ridicolo, non per il rigore che è causato da un bambino top come giocatore e come persona però è un rigore di un bambino che ha 55 minuti in Serie A. L’azione prima è una rimessa laterale nostra, davanti a me e non è possibile che da lì arriva un calcio d’angolo per loro e poi il rigore. In partite così chi segna prima è privilegiato. Non c’erano più palloni. Con un arbitro top ed intelligente che domina tutti gli aspetti di gioco, chi segna per primo ha la partita in mano perché lui non lascia giocare”.

Che problema ha avuto Dybala? 
“Solito problema nel posteriore. Ha giocato due giorni fa una partita molto fisica ed è stato in campo 80 minuti. Questa era una partita esigente e lui voleva giocare. Abbiamo esempi di gente che è nei limiti ma li supera come Mancini che prende antiinfiammatori per giocare e non si allena fino alla prossima. Quando arriva il problema di Paulo cambia tutto. E’ entrato Pellegrini che non è in un momento positivo e da una botta nella zona vertebrale. Son deluso da qualcuno. Lukaku poteva fare un gran gol, arriviamo nelle zone esterne ma non facciamo un cross. Facciamo grandissima fatica oggi cn il gioco che sviluppiamo ad avere idee quando arriviamo lì. Non sono soddisfatto di qualcuno ma dal punto di vista collettivo la gente da quello che ha. L’uscita dalla Coppa pesa per tutti noi quando si pensa soprattutto a questi incredibili tifosi. Finiamo questo ciclo orribile domenica a Milano. Poi abbiamo una settimana completa di recupero e aspettiamo che la gente arriva per dare il massimo nelle due competizioni che abbiamo da giocare”.

Massimo Mauro ha espresso la sua stessa opinione sul calcio di rigore. Non si può perdere una partita per quel rigore.
“Non so se in Italia si dice la stessa cosa che si dice in Portogallo. Lì diciamo che il rigore è la pena massima, come la ghigliottina nella rivoluzione francese. E’ una violenza importante nel contesto del calcio. Questo intelligentissimo arbitro lascia giocare queste azioni a centrocampo, decide di non dare rigore però poi c’è uno seduto davanti al monitor che decide di chiamarlo al monitor. Poi c’è questo minimo contatto e il giocatore fa il suo show e l’arbitro quando va al monitor è fatta. Non dico che non è rigore però. I giocatori si adattano alla situazione”.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Cosa è cambiato dopo i primi 10 minuti di questi derby in cui la Roma è partita bene e poi non ha segnato o ha perso? 
“Siamo entrati bene in partita. Nel primo tempo abbiamo avuto il controllo, anche emozionale, del gioco che è una cosa importante. Eravamo tranquilli, stavamo bene in campo senza problemi tattici. La Lazio lo ha sentito. L’intervallo è stato duro per noi, perdere Paulo è tanto. E l’ho sentito subito nello spogliatoio che perderlo non era solo perdere un giocatore ma anche l’anima, la fiducia. La gente si guardava, è stato pesante. Non dico che abbiamo preso subito gol per questo, ma poi lo abbiamo visto con la Fiorentina e la scorsa stagione che perdiamo connessione e stabilità. Paulo significa tanto per noi. In queste partite è molto importante chi segna per primo, non voglio dire che non è rigore. Ma voglio dire che è un rigore del calcio moderno, che è peggio del calcio di 10-20 anni fa. Quell’azione lì fuori area non è neanche fallo. L’arbitro era a tre metri e ha detto che non era rigore, poi il signor Irrati che è a Milano decide lui che è rigore. E decide lui un derby, un quarto di Coppa Italia. Voglio dire in modo triste che è un rigore dei tempi moderni, che a volte prendiamo anche noi. Ma oggi è molto difficile essere difensori, perché questi rigori decidono spesso le partite. Huijsen è un bambino fantastico, dal punto di vista umano e calcistico, perché sarà veramente un grandissimo calciatore. Ma un bambino con 55 minuti di Serie A gioca contro gente furba, che sa come fare. Poi senza paulo è dura, perché manca il controllo, abbiamo cercato di fare con le limitazioni che abbiamo noi. C’è in questo momento, ma già da tempo, abbiamo il problema che siamo bravi a mettere i quinti in situazioni pericolose ma poi non creano niente per noi. Succede spesso, anche con l’Atalanta. La squadra è forte, sa cambiare, poi arrivano i quinti e non esce niente, un cross o una diagonale che finisce con un tiro. Ma un cross al primo palo buttato fuori o al terzo palo dove non c’è nessuno ed è frustrante. Poi ci siamo presi dei rischi, creando due occasioni ma non abbiamo segnato. Con Orsato, anche se si danno 20 minuti di extra-time già sappiamo come finirà la partita. Oggi ne ha dati 7 che sono diventati 10 ma è uguale. Perché fischia di là, di qua, è molto intelligente e sa come proteggersi”.

Tornando indietro rimetterebbe Dybala titolare? 
“Semplice, se lui è in panchina ed entra nel secondo tempo qual è la storia del primo tempo? Con la Cremonese lo abbiamo visto, la partita cambia quando entra lui. È una situazione difficile da gestire. Giochi un derby e lasci Dybala in panchina, lasciando così il pallino alla Lazio. Poi è anche alla fiducia nel giocatore. Gli ho fatto mille domande prima di capire, sapevo che dopo 80 minuti oggi e domenica sarebbe stato difficile. Ma giocatori così vogliono giocare certe partite, pensava di giocare 70-75 minuti. Era difficile lasciarlo fuori”.

MOURINHO A ROMA TV

Derby molto tirato, anche oggi deciso da un episodio. 
“Da un episodio che io chiamo rigore dei tempi moderni, rigore che 10/20 anni fa non c’era, rigore di Var, l’arbitro a 5 metri dice che non c’è ma un altro arbitro dice che è rigore. Io non voglio dire che non c’è, perchè non posso dirlo, c’è un contatto minimo che fuori dall’area di rigore non è fallo, ma dentro, che è la zona di giurisdizione massima del grande rischio e delle grandi decisioni di gioco, si dà un rigore così. È una partita dove penso che noi siamo stati più forti, più bravi nel primo tempo, dopo senza Paulo tutto cambia. È cambiato contro la Fiorentina che poteva finire 3-0 ed è cambiato oggi perchè senza di lui la connessione, il possesso, la temporizzazione, la creazione si perde, non è da negare, è una realtà. Prendiamo gol con il rigore dei tempi moderni però l’azione prima che finisce con il calcio d’angolo è una rimessa laterale nostra, è ridicolo il modo in cui abbiamo perso quella palla lì. E dopo chiaramente non c’è più partita, non c’è pallone, non c’è tempo di gioco. C’è un arbitro molto intelligente che domina molto bene la dinamica, i tempi, non vuole casino o situazioni di dubbio. Abbiamo rischiato tantissimo con due grandi palle gol nel finale della partita con Lukaku e Belotti e abbiamo perso una partita che secondo me era “chi segna vince” e non abbiamo segnato noi”.



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