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Europa League

Mourinho: “Questa è la mia squadra, sono incredibili. Vogliamo portare gioia ai tifosi”

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AS ROMA NEWS BAYER LEVERKUSEN MOURINHO – Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo che i giallorossi hanno conquistato la finale di Europa League. Queste le sue parole:

MOURINHO A SKY SPORT

I gruppi che hanno un’anima come il vostro spesso raggiungono gli obiettivi.
“Il messaggio che tutti vogliamo dare all’Emilia Romagna è la forza. È nelle difficoltà che si dà il meglio di se stessi. Ora a Roma stanno festeggiando, ma non possiamo dimenticare la tristezza di quella gente. Noi come gruppo non possiamo dimenticarlo. Questa è la mia squadra. Se non abbiamo Smalling in panchina magari non vinciamo questa partita. Quando perdi Spinazzola e Celik, se non hai Smalling in quel momento sarebbe stato molto difficile. È questione di dettagli. Bove giocava nei campi di plastica, ora ha giocato da quinto di destra. Questi ragazzi hanno dato tutto. Questa partita è l’insieme del lavoro, dell’esperienza, di saggezza tattica e di cercare di nascondere i problemi. Siamo una squadra incredibile. Se posso chiedere qualcosa di più ai romanisti è che lunedì si meritano qualcosa di speciale lunedì quando partiremo da Trigoria”.

Due finali in due anni. Si rende conto che è nella storia della Roma?
“Magari sì, ma non lo so. Non mi importa però. Io penso a far crescere i ragazzi e aiutare i romanisti, che mi hanno dato tanto dal primo giorno. Dobbiamo fare sempre il massimo per portare gioia e oggi è molto grande dopo essere arrivati a un’altra finale europea”.

Stasera non hai corso come le altre volte in semifinale. Esperienza o mancanza di agilità?
“Agilità non è ancora un problema. L’esperienza non gioca un ruolo perché la gioia e la pressione si sente uguale. È difficile giocare contro i miei amici, non mi piace festeggiare davanti a loro. Xabi Alonso sta facendo un lavoro straordinario, è uno dei miei e faccio un po’ fatica a festeggiare”.

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Affronterà il Siviglia in finale e la Fiorentina è in finale di Conference.
“È una bella cosa per il calcio italiano. Nel nostro caso Juventus o Siviglia sono fortissime, la mia preoccupazione era andare in finale. Il Siviglia ha grandissima esperienza in queste partite e quindi sarà difficilissimo, ma ce la giocheremo. Ora pensiamo a Salernitana e Fiorentina”.

MOURINHO A DAZN

Un’altra finale europea con l’esperienza dei vincenti. È d’accordo?
“Con esperienza, con tutto quello che in quanto gruppo di lavoro abbiamo accumulato in questi due anni. I giocatori hanno imparato tanto dal punto di vista tattico ed emotivo, siamo arrivati qui in difficoltà estreme. Dal momento in cui Dybala, Smalling, Wijnaldum si fanno male e abbiamo dovuto fare un mese senza di loro, un mese di partite con Inter e Milan, dove era praticamente impossibile ruotare la squadra, giocavano sempre gli stessi. Arriviamo qui oggi e si fanno male Celik e Spinazzola, non abbiamo più terzini. La squadra trova sempre soluzioni nella sua forza umana. Di solito gli allenatori dicono che è un piacere lavorare con questa gente, per me non è un piacere ma è un onore lavorare con questi ragazzi”.

Bove addirittura oggi ha finito la partita da laterale destro. La rende orgoglioso arrivare in finale con un gruppo giovane ma unito?
“Incredibile. È incredibile anche che Smalling in una situazione estrema sia a disposizione per giocare. È incredibile. Devi parlare con loro, sono fantastici”.

C’è anche un modo per arrivare in Champions: batter il Siviglia.
“Non penso alla Champions, è una finale da giocare e in cui dare tutto quello che abbiamo, come facciamo sempre. Non sto pensando alla Champions o no, c’è una coppa e vogliamo portarla a casa”.

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MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

“I ragazzi sono straordinari. Sono qui con loro da due anni, alcuni entrano e alcuni escono. Chi esce ci manca, sono sicurissimo che ha festeggiato anche Sergio Oliveira questa vittoria. Anche io ho un gruppo straordinario di assistenti, analisti, preparatori che lavorano tantissimo. Mesi fa quando si sono infortunati Smalling, Gini, Paulo… Sono noi abbiamo pensato ‘è ancora possibile’. Sono convinto che anche il più romanista dei romanisti ha pensato così. I ragazzi trovano sempre organizzazione tattica ed empatia. La partita di oggi è stata epica, contro un grande stadio, un grande avversario e un grande arbitro. Senza di lui sarebbe stata una partita caotica. I ragazzi sono stati straordinari con un controllo emozionale veramente importante. Sono super orgoglioso di loro. Di solito in questi momenti si dice: è un piacere lavorare con loro. Per me non è un piacere, ma un onore. Questa finale è più importante di quella dell’anno scorso. Grandi squadre che perdono 4-5 giocatori fondamentali soffrono. Noi invece nelle difficoltà riusciamo a tirare fuori qualcosa in più”.

FOTO: Credit by Depositphotos.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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