AS ROMA NEWS LECCE MOURINHO – Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la vittoria dei giallorossi per 2-1 contro il Lecce in campionato. Queste le sue parole:
MOURINHO A DAZN
Partiamo dalla tua esultanza. La partita sembrava stregata.
“È stata velocissima perché dopo volevo parlare con i giocatori, non era finita la partita. La squadra era sbilanciata, potevamo prendere 2/3 gol. Abbiamo finito di giocare con Belotti quinto a destra. Ragazzi e pubblico straordinari, quando la sconfitta è vicina di solito non c’è questa connessione tra giocatori e tifosi. Nel primo tempo poteva già essere finita la partita. Meritano questo finale perché hanno avuto cuore e hanno risposto a una situazione di grande rischio. Il Lecce è una squadra organizzata e ben allenata, dispiace per loro perché hanno fatto un lavoro straordinario. Dispiace anche per Falcone, ci ho scherzato un po’: dice di essere romanista ma quando gioca contro la Roma para praticamente tutto”.
Nel finale conquistate tanti punti. Da cosa dipende?
“Cuore, mentalità e connessione con i tifosi. Ho allenato varie squadre e non mi ricordo occasioni in cui quando nonostante la sconfitta la gente continua a sostenere la squadra. La squadra era totalmente sbilanciata, avevamo gente che poteva segnare e creare caso difensivo. Il Lecce avrebbe potuto segnare lo 0-2, ma abbiamo conquistato tre punti molto importanti”.
Ha tenuto Dybala in campo per tutta la partita, pensavamo che facesse un’oretta. Nel finale è stato determinante.
“Anche io. Nel primo tempo ha fatto cose bellissime, è importante per noi. Dybala ha giocato sull’onda dell’emozione, ha fatto troppo. Ho parlato con lui e gli ho detto che forse sarebbe meglio riposare e non partire per Praga, ma lui mi ha risposto che vuole venire”.
Questa vittoria dà una spinta in più per il derby?
“Non penso al fatto di essere davanti alla Lazio. Tante squadre hanno perso punti, non è normale e ne abbiamo parlato anche all’intervallo. Non potevamo sprecare questi 3 punti, erano davvero importanti per noi. Siamo più vicino alle altre squadre”.
Cosa c’è nel bacio con Lukaku?
“Ha sbagliato il primo rigore in Italia, ma è il secondo con me. I rigori li sbaglia chi ha il coraggio di tirarli, non sono mai triste per questo. Dybala non si sentiva al top con il calcio da fermo, soffre un po’ calciando da fermo di potenza, per questo non ha tirato il rigore. Lukaku è ultraemotivo, lo conosco meglio di tutti. Quando sbaglia un rigore il suo cuore piange e soffre. Non poteva esserci sensazione migliore di segnare all’ultimo, è la vittoria della squadra e di Romelu, che dormirà un po’ meglio”.
MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA
Non era facile per come si era messa la partita, la squadra ci ha creduto.
“L’ho detto anche prima, è stato possibile grazie alla connessione squadra-tifosi. Quando una squadra perde in casa una partita che deve vincere, è all’80° minuto di gioco, gioca in modo caotico ma emotivo, l’avversario inizia per la prima volta ad essere pericoloso, se non c’è connessione tra squadra e stadio è impossibile rimontare. Il rapporto tifosi-giocatori è una cosa incredibile, anche quando non si sta giocando bene e oggi non è il caso perché penso che per tanti minuti abbiamo fatto un’ottima partita. E quella connessione mi ha anche spinto a decidere di adottare la vecchia filosofia del calcio: perdere per 1-0 o 10-0 è uguale. Loro hanno avuto l’occasione di segnare lo 0-2 e di chiudere la partita, ma noi nel caos e nella passione li abbiamo obbligati ad entrare in un caos difensivo. Una squadra che gioca sempre a 4 ha concluso a 5. Il gol del pareggio mette una pressione estrema e siamo riusciti a vincere una partita importante per noi. Non è un weekend normale perché di solito le squadre top vincono tutte, magari qualcuno pareggia, ma hanno perso 3 squadre della parte alta e più ci sarà Juventus-Fiorentina questa sera. Ringrazio i ragazzi e i tifosi”.
Ci sono vittorie che possono cambiare il corso di una stagione, ora la Roma è a 4 punti dalla zona Champions. Può essere questa una svolta soprattutto con i rientri?
“Ovviamente ci sono delle vittorie importanti, ma ieri in conferenza stampa penso che Lo Monaco abbia fatto una considerazione. La gente dimentica o vuole dimenticare. C’è gente che dimentica e c’è gente che preferisce dimenticare, ieri lui ha fatto una considerazione: se togli le tre partite prima della fine del mercato di agosto, dove non avevamo giocatori, dove Dybala e Pellegrini erano squalificati, non c’erano Lukaku e Renato Sanches, non c’era Azmoun che è arrivato ed era infortunato e non in condizione, se dimentichi queste tre partite dove abbiamo fatto un punto su 9 e analizzi la nostra stagione, dove a Genova è stato un disastro isolato, vedi i risultati e le partite che abbiamo fatto. Oggi non è stata una cattiva partita, vedi oggi, con Empoli, Cagliari, Monza, Torino, Inter… Inter e Milan sono diverse. Con l’Inter è stata difficile: c’era metà squadra, non avevamo una panchina, con il famoso alibi del signor amministratore delegato della Lega Serie A (Luigi De Siervo, ndr). Se analizzi bene il nostro campionato, la squadra gioca meglio dell’anno scorso principalmente quando abbiamo più soluzioni. I punti che abbiamo potevano essere di più, ma possiamo lottare fino alla fine. Oggi per fortuna non ci sono stati infortuni. Spinazzola e Pellegrini sono più vicini a tornare, ogni giorno che passa sono più vicini al rientro, vedo Smalling più lontano e questo ci lascia in difficoltà perché non possiamo fare rotazioni in difesa. Posso dirti chi gioca a Praga: Mancini, Llorente e Ndicka. Giocano questi tre, non c’è altro. Ma questa vittoria è emotivamente importante, lo spogliatoio è molto felice e i ragazzi lo meritano perché sono sempre straordinari, quando giocano bene o meno bene, è una famiglia bella”.
Nel primo tempo Dybala sembrava dovesse uscire, ma è rimasto in campo ed è riuscito ad essere determinante nel recupero.
“Non ho mai pensato che potesse giocare per 90′, non l’ho pensato io né il dipartimento medico, neanche Paulo lo pensava, nessuno pensava che potesse giocare 96′. Lo ha fatto per emozione, per il risultato e per un compromesso con la squadra ma la sua condizione non era tale da giocare per 90′. Abbiamo deciso che non calciasse da palla da fermo: no rigori e no punizioni dirette perché da calcio da fermo gli fa ancora male. Ieri ho detto la verità, che avrebbe giocato ma non in condizioni ottimali. Lo ha fatto per il risultato. Nel primo tempo il problema era causato da un colpo alla caviglia e ho fatto riscaldare Azmoun, ma poi ha detto che non ginocchio ma solo caviglia”.
Un commento sulla partita di Karsdorp? Oggi ha ricevuto tanti applausi ed è venuto a giocare di più in mezzo al campo. In occasione del gol subito si è fatto prendere dall’entusiasmo lasciando spazio all’attaccante? Che Lazio si aspetta di trovare tra 7 giorni.
“Karsdorp ha fatto una buona partita. Come sempre, è nella fase offensiva che rende al meglio. Ha fatto un buonissimo primo tempo. Quando abbiamo deciso di rischiare tutto avevo bisogno di terzini freschi. Anche se Kristensen non spicca per le sue qualità tecniche, ha molta gamba e siamo stati fortunati ad averlo in campo perché poi ha giocato da terzo e ci ha aiutato. Il derby? Mi aspetto la Lazio di sempre, una squadra con molta esperienza come l’ha avuta l’anno scorso in occasione dell’espulsione di Ibanez. La Lazio è una squadra che sa gestire i momenti della partita. Questa volta non critico la Lega per il fatto che la Lazio ha 48 ore in più di riposo, sarei un idiota. Sono in pace con la Lega”.
MOURINHO A ROMA TV+
“Primo tempo abbiamo fatto il sufficiente per vincere la partita e magari per finirla lì. Abbiamo sbagliato tanto, dopo a inizio secondo tempo siamo entrati abbastanza bene e abbiamo avuto delle ottime possibilità arrivando tre contro due e quattro contro tre. Abbiamo sbagliato dal punto di vista tecnico, poi loro sono pericolosi in contropiede e se tu sbagli una volta magari prendi gol. Lo abbiamo preso e poi siamo entrati in un momento di rischio estremo, dove arriva la vecchia filosofia che se perdi per un gol o per dieci è uguale. Andiamo con tutto quello che abbiamo, tutti gli attaccanti possibili in campo e abbiamo rischiato, loro hanno avuto qualche opportunità con cui potevano far finire la gara. I giocatori hanno avuto un’anima enorme, i tifosi hanno avuto una connessione con la squadra difficile da spiegare. Con un altro stadio, un’altra squadra, un altro club se sei sotto 1-0 a dieci dalla fine non si sarebbe creato questo ambiente di passione, amore e sopportazione nei confronti dei giocatori. Loro insieme hanno fatto questo, nelle due ultime partite in casa abbiamo vinto nell’ultimo minuto e questi punti di oggi sono preziosi perché, come ho detto ai giocatori, non è normale che nella stessa giornata perdono Milan, Atalanta, Lazio e una tra Fiorentina e Juventus perde punti o possono pareggiare. Non potevamo non vincere oggi, i ragazzi ci hanno creduto, i tifosi ci hanno creduto e l’allenatore ha parlato e alla fine abbiamo deciso che era uguale perdere per uno o per dieci gol e alla fine non abbiamo perso né per uno e né per dieci”.
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