Josè Mourinho

AS ROMA NEWS CREMONESE MOURINHO – Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la vittoria in Coppa Italia contro la Cremonese per 2-1. Queste le sue parole:

MOURINHO A SPORTMEDIASET

Una rimonta importantissima. 
“Sì però abbiamo fatto sufficientemente bene per non soffrire così. Peccato non ci sia lì Massimo Mauro. Devono avere rispetto per me e per le nostre difficoltà. Andiamo tutti al limite. Nessuna squadra in Italia ha vinto una partita senza neanche un difensore centrale, forse sì ma non è facile. Siamo uniti e diamo sempre il massimo. Il rischio è ovvio. Quando prendi rischio se prendi il secondo gol sei praticamente fuori. Avevamo Llorente e Celik ammoniti. Cristante e Kristensen non sono difensori centrali anche se il danese ha fisicità per prendere la loro gente fresca. Mi sono fidato della velocità di Kristensen. Poi costrizione e fase di finalizzazione. Abbiamo messo più gente e Paulo a creare. Azmoun dietro Romelu, poi entra Spinazzola con El Shaarawy più centrale. Se uscivamo lo facevamo morti di stanchezza e di soluzioni. Abbiamo vinto meritatamente contro una squadra di Serie B che però non è da Serie B. Vittoria difficile ma meritata”.

Quarti di finale contro la Lazio. 
“Non so come ci arriviamo. Abbiamo una partita importantissima domenica e siamo questi. Siamo uniti e diamo tutto. Se Lukaku deve fare il centrale lo farà. Andiamo con tutto quello che abbiamo, con il rispetto per il club e per i tifosi. Vediamo come arriviamo al derby ma prima c’è l’Atalanta. Azmoun va via la prossima settimana e Mancini è infortunato. Paredes, Mancini e Cristante sono diffidati. non so come arriviamo alla Lazio e al Milan ma sicuramente lo facciamo con tutto quello che abbiamo e con tutto il rispetto che meritano il club e i tifosi. Sono 43 sold out moltiplicati per 60 mila persone. Sono stanco anche io, ho fatto qualche chilometro in panchina”.

Nel secondo tempo avete portato più uomini nell’area avversaria. E’ contento di come ha giocato la squadra cambiando modulo? 
“Complimenti per la sua carriera con noi (domanda di Ciccio Graziani). Sono contento però è dura. E’ un rischio enorme che dovevamo prendere. Quando i ragazzi non sono centrali, è meglio per loro giocare a tre per l’occupazione più equilibrata dello spazio. Nel momento in cui facciamo i cambi abbiamo Cristante e Kristensen centrali e nessuno dei due lo è. Bryan può giocare a tre in fase di costruzione ma in fase difensiva è più in difficoltà. Venti partite senza Smalling per noi è drammatico. Non avere Kumbulla e Ndicka che stava arrivando ad un livello alto ci mette in difficoltà. Se davanti ci sono Paulo, Azmoun, Lukaku ed El Shaarawy, dei 4 chi difende? Non lo fa nessuno. In quel momento siamo una squadra che difende 6 più 4 in due blocchi separati. Era un rischio. Andiamo partita dopo partita, Atalanta ha una storia diversa. Domani mattina allenamento”.

Che cosa voleva dire a Massimo Mauro? 
“Per un ex calciatore, non rispettare gente che mangia dal suo stesso piatto come noi è una brutta cosa. Ci sono commentatori e commentatori, gente con profilo diverso. Chi è stato lì in panchina o in campo penso sempre che capiscono e rispettano chi mangia dal suo stesso piatto. Sembra che ancora mangia però, non viene da voi solo per la sua bella faccia ma prende anche dei soldi”.

MOURIHNO IN CONFERENZA STAMPA

Messaggio particolare per i tifosi con quella mano battuta sul petto? Che effetto le fa sentir parlare di altri allenatori? Ha rifiutato il Brasile? 
“Con la gente non servono più parole. Quando tu perdi in casa contro una squadra con cui devi vincere in teoria, in tutti gli stadi o quasi la gente fischia e ti crea un grosso problema, l’insicurezza del risultato e quella che viene da fuori. Tu perdi 1-0 e la gente sta lì, sempre. La gente è di un affetto e una tenerezza con me, dentro e fuori, come posso non emozionarmi? Ho vinto tanti titoli in città diverse e in nessuno di questi club ho avuto il livello di rispetto e tenerezza che ho con questa gente. Ovviamente mi emoziono ogni volta. Del Brasile non so se è vero, con me non hanno parlato. Ho detto al mio agente ‘Non so se i Friedkin mi vogliono ancora, ma non voglio che tu parli con nessuno’. Non so se è vero o se è una bugia. Sugli allenatori che si accostano, non penso che sia vero. Mi fido molto della onestà e della reciprocità. Non ho motivo di pensare che i Friedkin non siano onesti come lo sono io e non capiscano la reciprocità come faccio io. Mi fido al 100% della loro onestà. Non significa che mi vogliono qui, non lo so, ma non penso che sia vero che parlino con altri allenatori alle mie spalle. Ora ti do una notizia. Prossima settimana inizia il mio documentario Netflix, ci sono cose che si sapranno solo lì. Perché mi pagano bene e devo dare cose che non ho mai dato a nessuno (ride, ndr). In quel docu saprete che sono un pazzo totale. Non avevo ancora firmato con la Roma, ma avevo già dato la mia parola e ho avuto un club che voleva che rompessi l’accordo con la Roma e non sono neanche andato a incontrarli. Quando uscirà diranno tutti che sono uno stupido totale. Le chiamata del Portogallo e dall’Arabia Friedkin è stato il primo a saperle. Non penso che parlino con altri, non sono nomi veri per me”.

Tanta differenza di qualità tra primo e secondo tempo anche grazie al tridente Azmoun-Dybala-Lukaku: può essere un tridente titolare? 
“Parliamo onestamente. Se domenica iniziamo la partita con la squadra che ha finito questa partita, dopo 20 minuti il match è finito. Una squadra che difende con 6 più 4 invece di difendere in blocco di 10, a palla persa è 6 più 4 con due difensori non di ruolo. Un mediano in più? Quando non sei nel tuo habitat naturale, sei meno a tuo agio con più gente che con più gente. Se mi metti nella foresta amazzonica siamo più in difficoltà in due che in dieci. Cristante e Kristensen non sono difensori centrali, per loro giocare a quattro è molto difficile piuttosto che giocare a tre. Hanno giocato due contro due, Cristante ha perso la profondità di uno degli attaccanti. Kristensen ha fatto quel ruolo per la sua fisicità, non per conoscenza del ruolo. La Cremonese si è difesa bene, cercando di rompere il ritmo della partita, ma se affrontiamo una squadra che ci attacca veramente siamo in grandissima difficoltà. Dybala non è un’ala, Lukaku e Azmoun sono due attaccanti centrali che restano lì. Abbiamo rischiato tutto ed è andata bene, poteva andare bene già prima perché abbiamo sbagliato dei gol davanti alla porta. Ora però tutti diranno che il problema della Roma non è giocare con due difensori ma con sei attaccanti”.

Pellegrini ci si aspettava che facesse meglio: che momento sta passando? 
“Il momento che sta passando potete analizzarlo da fuori. Ma dalla mia prospettiva non ho mai puntato il dito contro un giocatore che si allena bene, vuole fare bene e in campo dà il suo massimo. Ed è questo il caso. Se ha difficoltà fisiche, nel ritmo o nell’intensità, non lo critico mai. Lui è un grande giocatore e ci aspettiamo sempre di più, ma non riesco a essere critico o deluso. Ho sempre rispetto per quelli che danno tutto. Ha fatto un grande gol col Napoli, con la Juve è entrato con la sua professionalità, ha giocato prima nel suo ruolo naturale e poi in un ruolo di rischio con Paredes. Ha dato il massimo, non ha fatto una brutta partita e neanche stratosferica. Per me Kristensen ha fatto una partita stratosferica in base alla concentrazione, in base al fatto che non conosce il ruolo. A due non ha mai giocato, ha aiutato molto la squadra nel rispondere ai contropiedi di una squadra difficile”.



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