Josè Mourinho

AS ROMA NEWS VENEZIA MOURINHOJosè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Venezia. Queste le sue dichiarazioni:

C’è il rischio che ci sia mancanza di concentrazione in queste ultime due partite in vista della finale?
“Spero di no e penso di no. Mi sembra che ci sia gente che magari è anche interessata che noi finiamo all’ottavo posto e con la speranza che vinciamo la finale, sarebbe fantastico per il calcio italiano avere 8 squadre in Europa l’anno prossimo. Questo, però, non si deve fare a costo di ingiustizie e mancanza di rispetto verso gente che lavora tanto come noi facciamo. Penso che non ci sarà mancanza di concentrazione nelle ultime due partite. Contro la Fiorentina la squadra era stanca e loro avevano un motore diverso. Hanno giocato veramente bene, ma siamo un po’ stanchi degli arbitri al Var, di avere un problema dopo le nostre gare. Questo è un modo del potere di dire che hanno sbagliato, ma alla fine hanno sbagliato, sono puniti ma dove sono i punti? Questo è il problema. Se arriviamo in questo momento dove tutto è aperto per finire tra il quinto e l’ottavo, non voglio dire lo stesso che ha detto il PSV dopo la fine del campionato in Olanda: non voglio dire complimenti all’Ajax, agli arbitri e al Var. Voglio finire 5° o 6° , è il nostro obiettivo. Non ho paura della mancanza di concentrazione”.

Domani in campo la migliore formazione possibile? Mkhitaryan?
“Non c’è gestione di Mkhitaryan, è infortunato. Non è che lo facciamo giocare per prevenzione o perché pensiamo di risparmiarlo, è un giocatore infortunato e non entra in questo tipo di gestione. Non abbiamo la rosa per fare cambi drammatici, non abbiamo il livello di esperienza e giocatori simili per posizioni per cui possa dire che faremo 8-9 cambi. Dobbiamo vincere perché abbiamo bisogno di punti, è l’ultima partita in casa, perché se vinciamo andiamo all’ultima partita come padroni del nostro destino senza aspettare cosa succederà sabato e domenica. Dobbiamo vincere domani con tutto il rispetto per il nostro avversario, che domani si gioca il futuro. Pensiamo a domani, gestione minima, faremo un paio di cambi, magari cambi diversi col Torino. Ma non possiamo fare cambi molto molto grandi”.

Recupererete Mkhitaryan per la finale?
“Non lo so, oggi non è neanche un dubbio per domani. È completamente fuori”.

Zalewski?
“Non faccio un grande differenza di mentalità e atteggimaneto tra Zalewski e altri giovani ragazzi. La differenza è che per lui è arrivata un’opportunità in modo consistenze, in un momento in cui la squadra necessitava di un’opzione e lui era preparato per questa opportunità. Abbiamo deciso di metterlo lì quando perdevamo 2-0 col Verona, senza Spinazzola ed El Shaarawy e solo con Vina che è diverso, ha avuto un’opportunità. Era preparato, è questione di opportunità. Se arriva per un altro dei giovani ragazzi, magari lo prenderà. Lui è rappresentativo di quello che siamo e vogliamo noi, del nostro rapporto con la squadra Primavera, con mister De Rossi, Vergine e Bruno Conti. Nella prossima stagione prenderemo altri 3-4 ragazzi per crescere con noi. Zalewski rappresenta un caso di successo molto molto positivo per noi”.

Cosa serve per sognare un giorno che lei possa dire ‘Noi vogliamo andare lì’, per il salto?
“Penso di sì. L’organizzazione è importante, penso che l’abbiamo, e stiamo crescendo a livello organizzativo. Paragonando noi ad agosto e noi oggi c’è stato un grand lavoro a tutti i livelli. Tempo, il mio contratto ha altri due anni: il tempo è necessario. Quando parliamo di Zalewski parliamo di giocatori che hanno bisogno di tempo, ci sono altre squadre dove il tempo non è necessario e neanche esiste. Dopo è una questione di qualità e quantità perché noi abbiamo sofferto quest’anno in determinati momenti anche per una questione di quantità. L’altro giorno dopo una partita a Firenze sono stato in diretta con un signore che mi chiedeva della differenza di intensità e non, ho detto che la differenza sono 140 km di calcio, vedi quanti minuti hanno giocato i nostri giocatori e questo si paga. È facile sapere quanti km hanno corso Ibanez e Cristante, per dirne due. Siamo tutti consapevoli di questo, penso che mi devo scusare con voi perché non faccio mai interviste con voi, l’ho fatta con il canale inglese perché sono amico del giornalista. Però questa è la verità: la proprietà vuole arrivare e io anche, se non lo volessi non sarei qui. Abbiamo organizzazione, tempo e qualche talento, abbiamo un talento molto importante che è la passione dei tifosi. Dobbiamo continuare a migliorare, vediamo che può succedere il prossimo anno. Abbiamo ancora tre partite da giocare, basta parlare del prossimo anno”.

Lei ha parlato di famiglia, quali altri aspetti sono da migliorare?
“Non voglio parlare come se la stagione fosse finita, non voglio fare questa analisi globale. Abbiamo tre partite da giocare e sono tutte importante, ovviamente dal punto di vista emotivo la finale non si gioca da tanto. Ma per noi queste sono due partite importanti per noi”.

Domani sarà l’ultima partita all’Olimpico, sarà il caso di ringraziare i tifosi.
“Abbiamo deciso internamente che il minimo che possiamo fare è ringraziare i tifosi. Io posso ringraziarli qui, i giocatori possono farlo sui social media, ma è più simbolico che dopo la partita lo faremo domani in campo: il loro sostegno e il loro amore è stato in campo e dobbiamo ringraziarli lì. Al di là del risultato di domani e del mio piede che Kumbulla ha distrutto ieri, dobbiamo fare il giro di campo e ringraziarli, è il minimo. Se lo facciamo dopo una vittoria, lo faremo col sorriso. Sono stati fantastici. Con un giorno di ritardo auguri a mister Zeman per il suo compleanno ieri”.



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