Radja Nainggolan, centrocampista della Roma, ha rilasciato un’intervista al ‘Times‘ parlando della sua vita e della sfida contro il Liverpool.
Sulle speranze di rimonta: “Sono un combattente. Anche io devo dire che è difficile rimontare, ma non è impossibile. Sono molto veloci in attacco e abbiamo avuto molte difficoltà. È difficile perché sono tutti aggressivi, tutti pressano alti e corrono come animali. Al 94′ stavano ancora correndo. Ce l’abbiamo fatta col Barcellona, contro Messi e Suarez, che hanno effettuato solo un tiro in porta. Proveremo a scrivere un’altra pagina storica, come abbiamo fatto con il Barça. E’ possibile. Eravamo amareggiati nello spogliatoio, ma il mister è venuto da noi e ci ha detto: ‘dobbiamo credere di potercela fare’. Questo è quello che pensiamo tutti”.
Sulla partita: “Non penso che il Liverpool abbia fatto quelle che definirei azioni fluide, ma giocavano lanciando la palla nello spazio e noi abbiamo commesso troppi errori, lasciandoceli scappare. C’è stata una grande atmosfera ad Anfield. Puoi percepire il fatto che la gente lì vive per la squadra. Non è una cosa che si vede in molti stadi, ma il Liverpool ora deve venire a Roma e penso che si aspetteranno qualcosa di simile. Nonostante i due gol segnati è difficile recuperare per noi, ma non impossibile”.
Su Salah: “Salah è un professionista, deve fare quello che deve, e cioè dare il massimo per il Liverpool. Ovviamente preferirei averlo nella mia squadra, ma gli auguro il meglio. Ho un buon rapporto con lui. Era timido quando è arrivato a Roma, ma è un bravo ragazzo. Abbiamo parlato prima del match e ci siamo scambiati alcuni messaggi. Sono veramente felice per lui per quello che sta facendo. Ovviamente non è stato un granché vederlo segnare due bellissimi gol contro di noi. Ma sì, è un giocatore fantastico. Era già forte a Roma, adesso è ancora meglio“.
Sul suo passato: “Mio padre è tornato in Indonesia. L’ho incontrato di nuovo il 2013 lì, ma era solo per una questione di soldi e i contatti si sono di nuovo interrotti. Gli ho dato un’altra chance, ma lui l’ha sprecata e per me ora è finita. Quindi c’era solo mia madre ed era difficile per lei, lavorava duro e aveva 3 lavori per pagare le bollette. E’ stato difficile crescere in questa condizione. Per lo più sono cresciuto in strada. Avevamo una casa, ma ero sempre in strada fino a tardi, sempre in giro. Non ero concentrato sullo studio. Ho fatto qualche errore. Ho rubato cose da mangiare, piccole cose, quando avevo fame. Non potevo permettermi nulla. Non era un gran periodo“.
Sul Piacenza: “Dopo sei mesi volevo tornare a casa perché era molto complicato. Si parlava una lingua diversa, c’era una mentalità differente in Italia ed in più ero lontano dalla mia famiglia. In un primo momento ho pensato fosse meglio tornare. Ma quando vuoi combinare qualcosa nella tua vita devi essere pronto a lottare per essa. Ho cambiato idea e sono rimasto. Sono felice di averlo fatto“.
Sulla sorella Riana: “Questo trasferimento penso sia stato ancora più difficile per Riana. Io ero già in Italia, lontano da casa. Stavo diventando un uomo mentre mia sorella era ancora a casa a studiare e quando mia madre è morta, lei non aveva niente. Mia madre aveva fatto di tutto per lei e lei allora doveva studiare, lavare i suoi vestiti e fare tutto il resto. Era difficile per lei e ne sta ancora pagando il conto. Anche lei gioca, ma non è come me. E’ più tecnica, ma meno fisica. Lei e la sua partner vivono con noi. E’ un’entrata diversa, ma nello stesso edificio, sotto casa mia. Sta tutto il giorno a casa nostra e non perché siamo gemelli. E’ perché quando hai avuto delle difficoltà nella tua vita, vuoi aiutare le persone. Lei sta cercando di fare la sua vita e io sto cercando di aiutarla, facendole vivere la migliore vita che possa permetterle”.
Su un suo possibile trasferimento in Premier League: “Adesso penso solo alla Roma. La gente ha scritto qualcosa su di me ogni giorno per 10 anni, ma sono ancora qui. Fateli parlare, io qui sto benissimo e ho tutto quello che mi serve. La mia famiglia vive bene, quindi per me va tutto alla grande. Con il Chelsea c’è stato qualcosa. Non era fatta, ma erano interessati a me. E’ successo la scorsa stagione, dopo che hanno vinto la Premier League. Alla fine, però, la scelta non era complicata per me. Mi piace il calcio inglese e mi piace anche guardare le partite, ma ho quasi 30 anni. Dovrei ricominciare di nuovo? Difficile pensarlo. E odio la pioggia. Siamo stati a Liverpool due giorni e non ha smesso di piovere per un attimo. E faceva pure freddo. Vedete invece le differenze che ci sono qui in Italia?”.
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