Radja Nainggolan, mattatore del derby di ieri pomeriggio, ha rilasciato un’intervista a Roma Radio. Queste le sue dichiarazioni:
Cosa ti è venuto in mente quando hai fatto quella cosa sotto la Monte Mario?
Mi è andata bene, la giocata è stata semplice ma per come loro si sono mossi sembrava più difficile.
Hai visto Marchetti?
Io avrei tirato comunque. La palla davanti a me la vede tardi, l’importante è aver fatto gol e aver portato a casa la vittoria
Gol speciale?
Emozionante, sarebbe stato più bello con la curva piena. E’ stata un’emozione bella. Loro avevano tutti i tifosi a favore, ci ha dato carica. Oggi è stato ancora più bello: i nostri tifosi hanno fatto un patto, si sono attenuti alle loro parole ed è stato ancora più belli.
Vi stanno aspettando tante persone al Tre Fontane. È stata una settimana particolare, sembrava tutto contro. Ve lo siete detto?
Io penso che dentro gli spogliatoi sapevamo che sarebbe stata molto difficile, non avevamo fatto una buona partita col Pescara. Ci abbiamo messo tanta cattiveria, su ogni palla eravamo in 2-3. La vittoria di ieri è arrivata grazie a quello. Il derby ti dà una carica diversa, penso che ieri si sia visto che abbiamo lottato. È stata da apprezzare ancora di più.
Ci ha messo più in difficoltà il Pescara che la Lazio…
Sì, ma sono due partite diverse. Ieri anche il Milan col Crotone ha fatto fatica. Sono partite che pensi di vincere facile, vai più molle. Ma sono partite che devi vincere comunque. Ieri abbiamo cambiato un po’ la mentalità.
Voi lo sapete che la Roma sia una squadra forte. Voi questa consapevolezza l’avete? Il vostro oviettivo è migliorare le lacune?
Quello che ci manca non lo so, ma ci sono partite che abbiamo perso che altre volte vinci, altre perdi. Noi siamo una squadra forte, quando giochiamo partite difficili siamo una squadra diversa. Contro l’Atalanta perdiamo, in altre vinci 3-0 al primo tempo. È sempre la mentalità. Poi sono tanti anni che qui non si vince. Se tu non vinci, il secondo posto alla fine è come aver vinto. Ci manca vincere una volta che poi ti fa venire altra voglia di vincere. In questo momento siamo lì, adesso ci dobbiamo provare.
In che quartiere di Roma sei nato tu? L’ha detto Totti che sei romano!
Non lo so, sono un po’ ovunque! Io a Roma sto bene, mi hanno accolto bene. Qui mi sento rispettato ed è la cosa più importante. Il resto viene in secondo piano. Per me l’importante è essere felici dove si vive. Io sto bene qua. Potevo fare altre scelte, ma ho scelto di rimanere qua perché sto bene.
Sei arrivato qui con la fama del giocatore agonistico, ieri hai fatto tante cose di qualità.
Mi dicono che tecnicamente non sono forte! La posizione da trequartista? No, non la soffro. Io adesso stando in quel ruolo faccio iniziare male l’azione agli altri. Io mi trovo bene in quel ruolo. Ieri ero partito un pochino più basso, ma a partita in corsa bisogna saper cambiare. Ieri è stato così.
Nei primi minuti abbiamo sofferto un po’ Biglia.
Anche Daniele stava molto più basso, poi anche lui si è alzato un pochino. Sono mosse che sono piccole cose che magari da fuori non si capiscono.
Si crea una squadra indipendentemente da chi manca.
Peres può fare quel ruolo, per me è un giocatore forte che ha bisogno di ambientamento. Qui è molto difficile, è stato preso come giocatore importante, le prime 2-3 partite già erano contro. Anche Emerson per me è un giocatore fortissimo. E’ difficile qua, però per me sono giocatori forte. Peres? Il mister lo vedeva bene, mentre El Shaarawy era appena rientrato.
Ora arriva il Milan. Gara importante?
Io penso che noi dobbiamo guardare a noi stessi a prescindere. Adesso abbiamo il Milan, poi andiamo a Torino. Sono partite che se perdi stai sempre più distante, quindi sono partite da vincere a prescindere se vuoi essere importante.
Tu fai il calciatore per queste partite qua.
Sì, ma anche le altre sono partite che servono per arrivare più in alto. Poi pensiamo al Milan e si va a Torino.
Ieri è stato un derby che è costato tanto sacrificio a chi non è entrato. Roma-Milan è l’occasione giusta per rientrare?
Sicuramente. A noi mancano, è brutto stare così. Però anche loro hanno i loro diritti, ma noi come squadra ci soffriamo. Sapevamo che stavano fuori a fare il tifo, ma noi non li sentivamo. Sono cose difficili ma alla fine abbiamo dimostrato di poter vincere anche così. E’ una cosa che non possiamo intervenire noi. Ci mancano, è difficile giocare senza di loro.
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