Radja Nainggolan, centrocampista della Roma e della nazionale belga, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul suo attuale momento in giallorosso, non risparmiando alcune battute pungenti sul suo rapporto con il ct dei ‘Red Devils’ Roberto Martinez. Queste le sue parole.
“Contro il Milan abbiamo giocato meno bene a calcio. L’anno scorso non vincevamo questo genere di gare, ma quest’anno stiamo dimostrando carattere. Lo scorso anno avremmo perso. Preferisco vincere 30 partite come quella che giocare bene e vincere di tanto in tanto. Aver vinto questa partita potrebbe fare la differenza a fine stagione”.
Un pensiero anche alla Juventus: “Non produce necessariamente un buon gioco, ma possiede una mentalità vincente. Noi abbiamo acquistato carattere rispetto alla scorsa stagione. Il campionato? Se la Juventus continua a giocare come ho visto le possibilità resteranno aperte. Ma se dovesse vincere e andare a +7 significherebbe vincere 3 partite in più della Juventus e che loro dovranno fare tre sconfitte: è enorme. Un mio gol? Ci sarà da ottenere un buon risultato, è la cosa più importante”.
Capitolo Premier, con il numero 4 romanista che allontana le voci di mercato: “E’ sempre piacevole sentire dell’interesse di grandi club, ma io gioco già in un top club. Qui sono molto felice. Il mercato è ancora lontano, mi concentro sulle mie prestazione con la Roma”.
Sul suo anno che volge al termine con un grande rimpianto: “Penso di aver vissuto un 2016 positivo, però penso che all’Europeo avremmo potuto fare meglio. Con la squadra che avevamo il Galles non avrebbe dovuto eliminarci”.
Poi, una stoccata al ct del Beglio Martinez, con il quale il centrocampista non sembra vivere esattamente un rapporto idilliaco: “Non è che io non mi fidi dell’allenatore. La prima volta che l’ho incontrato, aveva già un 11 di base e ho trovato strano essere stato escluso da allora in poi. Tutti pensano che io abbia dei problemi con i ct da quando Wilmots mi escluse dal Mondiale 2014, ma non è vero. Sanno dove trovarmi e possono stringermi la mano, ma ho paura di essere assente anche per le successive convocazioni. Ci saranno svariate ragioni, magari in quattro mesi non sarò al top, non si può prevedere il futuro… Se non piaccio a Martinez, sarei felice che me lo dica subito. Conquistare la Nazionale resta sempre il mio obiettivo. Le persone non si immaginano lo stress a cui è sottoposto un calciatore. Io non sono un fumatore compulsivo, è solo un modo per rilassarsi e sentirsi a proprio agio in campo. Questa è una falsa scusa. Non ho mai perso un solo allenamento, anche dopo la festa. In caso contrario, io non lo farei. Io sono un calciatore, mi giudichi sul mio rendimento su un campo. In Italia mi rispettano per quello, in Belgio ho l’impressione che cercano solo di affrontare ciò che non dovrei fare”.
Infine, sulla polemica di qualche settimana fa, occasione in cui non venne convocato dal Belgio perché infortunato ma si allenò con la Roma, risponde: “Per migliorare la mia condizione fisica, ho giocato una partitella a Roma, ma si trattava di una partita di allenamento. Hanno detto allora che avrei preferito giocare una partita amichevole che con la nazionale. Questo non è vero. Io ancora non ero pronto fisicamente e così ho pensato che non aveva senso di lasciare Roma. La nazionale è sempre stato un obiettivo per me”
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