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Nicola Porro: “Lo Stato dovrebbe chiarire la propria linea gestionale sul Coronavirus”
NOTIZIE CORONAVIRUS PORRO – Il giornalista Nicola Porro, vicedirettore del Giornale, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport durante la trasmissione “Borderò”. Queste le sue parole:
I tanti DPCM non rischiano di causare inquietudine?
“Credo che l’inquietudine sia più che legittima. L’uomo, senza la socialità, non è nulla e i rapporti umani sono alla base della vita. Lo sport, poi, è particolarmente colpito da questa situazione. È in atto una strana politica che penalizza l’attività sportiva, mettendola in secondo piano rispetto ad altre forme di cultura, considerate invece superiori. Si tende a colpire i settori più deboli”.
Le dichiarazioni del ministro Speranza sono un segnale grave e di orientamento degenerativo?
“Assolutamente si. La gente deve, però, essere forte e non piegarsi automaticamente alle decisioni del Governo. Non bisogna farsi scivolare tutto addosso, invece si deve far valere la propria opinione, pur nel rispetto delle leggi”.
Lo Stato non sta scaricando troppe responsabilità sugli individui?
“È importante che il singolo si comporti in maniera adeguata, ma lo Stato dovrebbe chiarire la propria linea gestionale. Prima di imporre decisioni, il Governo dovrebbe dare l’esempio e far rispettare tutte le sue regole. Gli italiani sono però, purtroppo, già immunizzati e abituati alla mala gestione. Vedremo se saremo in grado di superare le difficoltà”.
Che cosa è lecito aspettarsi da qui a primavera?
“Purtroppo, ci si troverà dinnanzi a un crollo dell’economia. Quando l’epidemia sarà superata, l’attenzione cadrà sulle ripercussioni economiche ad essa dovute. Allora bisognerà farsi trovare pronti e non sarà facile”.
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