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Novellino: “Fonseca mi piace, ma preferivo la Roma con il 4-2-3-1”
NOTIZIE AS ROMA NOVELLINO FONSECA – L’allenatore Walter Novellino, tra le altre di Sampdoria, Torino e Napoli, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport durante la trasmissione “Borderò”. Queste le sue parole:
Che cosa ne pensa del protocollo adottato dalla Serie A?
“È un momento in cui vige la confusione. Le regole vanno rispettate ma talvolta il protocollo contraddice le indicazioni delle stesse ASL. Questo condiziona inevitabilmente tutti, dagli allenatori ai giocatori. Non ci si può, tuttavia, arrendere e bisogna andare avanti.”
Al netto della situazione sanitaria, le piace il calcio dell’era Covid?
“Francamente non sono particolarmente entusiasta. L’assenza del pubblico ha spento sicuramente il calcio; lo ha privato delle emozioni e della credibilità necessaria affinché ci sia un campionato di alto livello.”
Che ricordo ha di Nils Liedholm?
“Noi giocavamo con una sola punta, con i trequartisti dietro, senza dare punti di riferimento. Un’idea di calcio davvero moderna. Liedholm era una persona straordinaria, con concetti di gioco estremamente visionari. Un grande comunicatore e soprattutto un grande uomo. Un maestro del dialogo. Mi ha insegnato molto ed è stato costantemente un riferimento anche nella mia carriera da allenatore.”
Come vede la Roma di Paulo Fonseca?
“È un allenatore che, in generale, mi piace molto. Preferivo, però, il 4-2-3-1 dei primi tempi. Con quel modulo, il portoghese stava esprimendo un calcio davvero interessante. Il passaggio alla difesa a 3 ha certamente dato dei benefici, ma penso che il vecchio modulo sia più adatto ai giocatori. Ho molta stima di lui e potrebbe portare la Roma al quarto posto, anche se i giallorossi avrebbero dovuto, senza dubbio, rinforzarsi sugli esterni.”
Un giudizio su Lorenzo Pellegrini?
“È un calciatore con grandi qualità. Può fare sia l’interno che il trequartista, ha grande qualità nel buttarsi dentro al campo palla al piede. A lui manca, però, la libertà mentale. Deve stare più tranquillo.”
Quali sono stati i calciatori più forti che ha allenato?
“Volpi sicuramente. Si avvicinava molto a Pirlo, è stato un calciatore a cui la carriera non ha riconosciuto quanto meritava. Anche Flachi poteva fare molto, spero che avrà l’opportunità di riscattarsi.”
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