NOTIZIE AS ROMA PALLOTTA – James Pallotta, presidente della Roma, ieri ha parlato all’emittente americana Sirius XM. Questa l’intervista completa, parola per parola.
Sul caso Malcom: “Partiamo dal principio. Volete parlare di Malcom? È un giovane ragazzo che seguivamo da circa 3 anni. Originariamente un po’ di cose sono uscite dal nostro gruppo di analisi e ci piaceva davvero tanto. Un paio di settimane fa abbiamo cominciato a parlare con loro e abbiamo visto che era disponibile. Stava parlando anche con un altro paio di squadre, ma lui voleva assolutamente andare di più in un club che giocava la Champions League. Avevamo un accordo con lui, non ci sono dubbi. Due giorni fa ci aspettavamo che salisse sull’aereo alle 10 di sera, o che arrivasse alle 10, e un po’ di tifosi l’hanno scoperto e sono accorsi all’aeroporto. Da quello che ne sappiamo, e come funziona per ogni altro accordo nel calcio, o almeno la maggior parte, stava venendo per fare le visite e poi per mettere la firma sul contratto. Nonostante avessimo chiesto di non farlo, poco prima il Bordeaux ha twittato che Malcom sarebbe andato alla Roma, l’hanno anche scritto sul loro sito. Abbiamo tantissime email e messaggio e anche conferenze video con gli agenti che dimostrano che l’affare era chiuso. Poi il ragazzo non sale sull’aereo, il Bordeaux lo ferma e all’improvviso scopriamo che il Bordeaux si era inserito nella trattativa, in modo assolutamente non etico e immorale a mio parere. Poi quella sera l’agente dice che sarà a Roma in mattinata. Apprendiamo dal Bordeaux che avrebbero firmato l’offerta revisionata: ho buttato dentro un altro paio di milioni e loro hanno detto che avrebbero “firmato e Malcom sarà su un aereo alle due”. Non ho dormito molto, e alle 3 di mattina circa mi sono svegliato e ho cominciato a mandarmi messaggi con Monchi e Baldini (ora Franco è anche nel nostro comitato esecutivo). Monchi aveva una video conferenza con l’agente in mattinata. L’agente gli dice: “Monchi guarda! Sono vestito di rosso, il ragazzo sta per salire sull’aereo! È ok, è tutto fatto!”. Nel frattempo veniamo a sapere che uno degli agenti – il brasiliano dei quattro agenti – è a Barcellona! Nel giro delle successive due ore, il ragazzo non sale sull’aereo e ora non è nostro. Se guardate a tutte le cose che sono successe, l’accordo era chiuso. Il mio punto di vista? Il Bordeaux è stato ridicolo, abbiamo già parlato con i legali. Sono abbastanza certo che dovranno testimoniare su questo e che ci saranno dei contenziosi. Stessa cosa vale per gli agenti, o almeno uno di loro. Abbiamo chiesto un parere legale e anche qui ci saranno dei problemi. Per quanto riguarda il Barcellona, sembra come se negli ultimi anni stessero facendo cose che non dovrebbero essere fatte da un club con la reputazione che il Barça intende avere. Sapevano che l’accordo era chiuso, e infatti ieri si sono scusati con noi su come hanno agito. Io non accetto affatto le scuse. Potrei farlo in due casi: ci ridanno il calciatore – e questo non succederà -, oppure, come segno di pace, potrebbero almeno mandarci Messi! Malcom voleva venire da noi, tanti degli altri club di cui si è parlato non stavano parlando con i suoi agenti. Ha avuto un’ottima stagione, ma alla fine erano solo poche le squadre che parlavano davvero con lui. Da quello che sappiamo c’erano Everton e Leicester, con gli altri club non c’era alcun tipo di contatto formale. Abbiamo anche mandato Balzaretti, che come sapete lavora con noi, per parlare con il ragazzo. L’accordo era completamente chiuso, avevamo anche concordato una clausola di rescissione di 120 milioni di dollari (al cambio attuale 103 milioni di euro, ndr). Gli agenti hanno insistito affinché la mettessimo e noi abbiamo detto ‘Ok, 120 milioni di dollari per noi vanno bene’. Volevamo che il ragazzo stesse qui per tanto tempo, ma se qualcuno fosse venuto tra un paio d’anni con 120 milioni di dollari sarebbe stato ok. Questo è stato il succo dell’accordo, tutti gli altri club di cui si parla non erano a quel punto. Non è per sembrare acido, non ho alcun problema a combattere per un giocatore contro Inter o Bayern Monaco o qualsiasi altro club. È così che funziona. Ma alla fine, quando un accordo è completamente chiuso… Alcune persone dicono “Ma non era firmato formalmente”. Questa è un’imprecisione, sappiamo tutti come funziona: il ragazzo viene per le visite mediche e poi arriva la firma. Quell’affare era chiuso, gli altri club sapevano di non venire e fare quello che ha fatto il Barcellona. Il Bordeaux non avrebbe mai dovuto fare quello che ha fatto. Credo sia illegale, o almeno immorale e non etico. Da quello che so – e non ho i dettagli perché non trattavo direttamente con gli agenti, ma lo faceva Monchi – gli agenti di Malcom erano quattro. Tre italiani e uno brasiliano. Uno di loro era quello che sembrava essere il problema principale. Da quello che sappiamo, il Bordeaux era d’accordo, poi sono tornati per dirci che non avevano firmato quello su cui avevamo concordato. Hanno scritto sul loro sito che sarebbe venuto a Roma, lo hanno anche twittato. Ora non c’è più niente, hanno cancellato il tweet, ma era lì. Noi gli abbiamo detto che avremmo preferito non farlo, ma volevano andare avanti e alla fine l’hanno fatto. L’hanno fatto perché pensavano ‘Ok, se andiamo avanti e la mettiamo così forse il Barcellona saprà che dovrà fare immediatamente qualcosa? C’è stata collusione? Non lo so, non sembrava così finché non si è chiusa la vicenda”.
Su Monchi e il suo mercato: “Il motivo per cui ho preso Monchi è perché penso che sia bravo, se non il migliore, e me l’ha dimostrato nei primi 15 mesi di “pulizia”. Prima dell’affare Malcom, credo che Monchi abbia fatto una buona campagna acquisti, e non abbiamo ancora finito. A giugno Nainggolan è andato all’Inter e abbiamo presto Pastore, Marcano, Kluivert – che penso sia stato un altro grande colpo -, Coric, un giovane ragazzo croato che contro il Tottenham ha fatto bene. Se guardate a tutti i calciatori che abbiamo preso, abbiamo rinforzato tanto la nostra squadra rispetto agli ultimi anni. Ho molta fiducia nel fatto che Monchi abbia l’abilità di parlare ai calciatori e portare le persone a voler andare a Roma”.
Sulla cessione di Nainggolan e gli acquisti di Pastore, Coric e Cristante: “Nel suo caso c’erano diverse cose da vedere, tra cui l’età. Io non li alleno e non conosco tutti i problemi, ma Di Francesco sì e in un’intervista dell’altro giorno ha detto che ha sentito che fosse arrivato il tempo. Spalletti lo conosce bene, quindi l’Inter è venuto da noi per parlarci. Entrambi i club avevano problemi con la questione del FairPlay Finanziario. Adoro Radja, il ragazzo è un guerriero, ma abbiamo preso Pastore, che porta alla squadra passaggi migliori della maggior parte dei centrocampisti che ci sono in giro. Poi guardo all’attacco e vedo Dzeko, Schick – che è stato fantastico negli ultimi giorni, sembra molto più a suo agio e in salute -, Kluivert – che se guardate a quello che fa, sembra Allen Iverson ma con la palla tra i piedi – El Shaarawy, Perotti e Under, che ha fatto una buona seconda parte di stagione l’anno scorso. Se questi sei davanti stanno bene, dobbiamo dargli la palla e metterli in buona posizione per farli segnare. Non abbiamo segnato tanti gol l’anno scorso rispetto al talento che abbiamo in attacco. Abbiamo segnato una ventina di gol in meno rispetto alla stagione precedente. Avevamo bisogno di qualcuno che distribuisse bene la palla – e ne abbiamo comprato qualcuno quest’anno – ai talenti che abbiamo davanti. Ecco perché abbiamo preso Cristante, Coric, e abbiamo ancora un po’ di cose che stiamo facendo. Passando alla fascia sinistra, c’è Luca Pellegrini, che credo sia un giovane di grande talento. A destra c’è Karsdorp, che ora sta bene. L’anno scorso abbiamo avuto qualche problema su quella fascia, ci aspettavamo che giocasse lui, ma è stato fuori per tutta la stagione”.
Su Alisson al Liverpool: “Dai, siamo seri. Lui è fantastico. Ci ho parlato il giorno in cui è partito, gli ho augurato buona fortuna e grande successo, a parte concederci 5 o 6 gol nel caso in cui dovessimo giocare contro… Ha detto che non può, ma possiamo ancora lavorarci su (ride, ndr). Settanta milioni sono tanti. Ora abbiamo preso un portiere veramente bravo, credo che sia molto sottovalutato. Monchi stesso è stato un portiere, quindi sa bene chi ha talento in quel ruolo. Stiamo provando a rinforzare anche la difesa dandogli maggiore capacità di cominciare l’azione da dietro, abbiamo avuto qualche problema l’anno scorso. Mentre a centrocampo abbiamo avuto qualche problema nel distribuire il pallone. La decisione su Alisson? Abbiamo trovato un altro buon portiere, che pensiamo sarà molto bravo. Quei soldi ci danno la possibilità di andare a rinforzare un altro paio di ruoli – ad esempio Malcom – che pensiamo possano aiutarci quest’anno o nel futuro. Lo stiamo facendo ora. Io, Monchi e Baldini abbiamo parlato per più di un’ora ieri sera su un paio di giocatori in diversi ruoli. Ad esempio non pensavamo di dover andare a prendere un’ala destra. Con Malcom si era presentato l’opportunità, è un’ala destra mancina. Non ci siamo seduti e abbiamo detto: dobbiamo prendere un’ala destra. Ora penseremo a un paio di ruoli dove pensiamo di poterci rinforzare, ecco a dove porta la vicenda Alisson. Se puoi prendere tre bravissimi giocatori con i soldi fatti per aver venduto un bravissimo portiere… c’era poco da pensarci”.
Pallotta torna a parlare dell’impresa in Champions League della scorsa stagione: “La vittoria col Barcellona ci ha aiutato è stata una di quelle partite che accade poche volte, sei sotto 4-1 e poi giochi la gara perfetta e vinci 3 a 0… Non smetterò di fare affari col Barcellona. Sono molto un club molto più grande di noi. Ci saranno cose interessanti nei prossimi anni, probabilmente anche prima. Sono un grande club che non ha bisogno di fare cose come quelle. Semplicemente non è stato giusto. Per qualsiasi motivo l’hanno fatto, noi non siamo affatto felici e pensiamo non sia etico agire così”.
Pallotta torna di nuovo sul mercato: “Non sono preoccupato per il ruolo di attaccante esterno destro. Abbiamo Under, Perotti può giocare lì, El Shaarawy pure. Se si presenta un’occasione, se pensiamo di trovarci davanti un grande talento, lo faremo. Una delle cose che Monchi e la sua squadra ha portato è quest’occhio ai giovani, anche dalle nostre giovanili. Siamo davvero felici dei nostri giovani calciatori. Oltre a questo, portiamo dentro talenti di 18-19-20 anni che pensiamo possano essere grandi giocatori per la Roma. Abbiamo una strategia molto dettagliata, Monchi si è circondato di tante bravissime persone. Stiamo facendo il possibile. Abbiamo ricostruito Trigoria e l’abbiamo migliorata. Vogliamo che tutto sia di prima classe. Vogliamo che i calciatori vengano a Roma e si godano l’esperienza, così magari restano con noi per tanto tempo se vogliamo che restino. Non è facile nel calcio”.
Poi di nuovo su Malcom: “Se avrà spazio al Barcellona? Questo è un altro fattore. Non abbiamo potuto credere al fatto che lui sia andato lì a questo punto della sua carriera. Messi può giocare lì a destra, ma anche se non fosse così, non credo che giocherà tanto. Avrebbe subito cominciato da titolare sulla nostra fascia destra? Assolutamente no, Under è un ragazzo talentoso che ha fatto soltanto un anno in un grande campionato e sta migliorando sempre di più. Abbiamo una coppia di giocatori forti per ogni posizione perciò devono lottare per giocare. Alla fine Malcom è un ragazzo giovane, non so se un agente lo abbia spinto a scegliere il Barcellona ora, ma alla fine ci siamo detti che se sta prendendo questa decisione ora, forse ci siamo un po’ sbagliati sul suo conto. La cosa sorprendente, che non ha alcun senso – forse l’agente è un deficiente – è che avevano una clausola rescissoria da 120 milioni di dollari! Non capisco questa cosa. Il Barcellona è uno dei club che avrebbero potuto pagare questi 120 milioni”.
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