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Pallotta, i piccoli investitori gli fanno causa: estromessi dalla cessione della Roma
La cessione della Roma a Dan Friedkin è al momento bloccata. Il coronavirus ha stravolto i piani di James Pallotta, che era pronto a consegnare il club al texano. La conferma arriva dagli Stati Uniti, dove una serie di piccoli investitori facenti parte di AS Roma SPV LCC (società che detiene il controllo indiretto di AS ROMA S.p.A., tramite la sua controllata NEEP ROMA HOLDING S.p.A) ha fatto partire una class action – diventata pubblica nella giornata di giovedì – presso la corte del Delaware contro il presidente giallorosso. L’accusa, guidata dagli investitori Daniel Feldman e Jonathan Wyatt Gruber, è quella di volerli estromettere dalla cessione.
“Questo caso riguarda le persone che controllano la gestione quotidiana di una società che cerca di spazzare via gli interessi economici dei membri di minoranza dell’azienda attraverso una transazione nuda e autointeressata”, afferma la Corte di Cancelleria.
La causa contro James Pallotta
A marzo – si legge – gli investitori di minoranza sono stati informati che “Pallotta e i suoi soci stavano modificando retroattivamente i termini dei prestiti dei membri tra la società e loro stessi”. I prestiti sono stati convertiti in una nuova classe di azioni che ha “una Liquidation Preference ingiustificatamente alta”, afferma la denuncia.
“L’impatto di questo cambiamento retroattivo è stato quello di garantire che se la società fosse venduta, gli investitori di minoranza avrebbero ricevuto sostanzialmente meno in cambio delle proprie quote di partecipazione”, afferma la causa. “In effetti, a seconda del prezzo finale di vendita della società, i membri di minoranza potrebbero essere completamente spazzati via”.
L’accusa sostiene che siano state loro negate informazioni sui dettagli e sui tempi della cessione, anche se le notizie sui media hanno indicato che ci fosse un accordo imminente. In più – sempre secondo la class action – Pallotta avrebbe violato il dovere fiduciario nei confronti degli investitori non divulgando informazioni e avrebbe “violato l’accordo di responsabilità limitata non riuscendo a portare avanti diligentemente e fedelmente i suoi oneri”.
L’accusa hanno affermato di aver avviato l’azione legale per conto di una class action di almeno altri 50 membri che si trovano in una situazione simile con l’obiettivo di ottenere un risarcimento danni. Rishi Bhandari, l’avvocato dei querelanti, ha dichiarato ieri che “gli investitori nell’AS Roma sono impegnati nel proteggere le tradizioni e l’integrità del club. Si impegnano per il successo a lungo termine della squadra. Sono profondamente delusi di conoscere un’operazione chiaramente impropria di Jim Pallotta e del comitato per gli investimenti, che ha cercato di spazzare via tutti gli investitori più piccoli e arricchire Pallotta e i suoi alleati a loro spese. Portando questa causa, gli investitori chiedono solo alla Corte di mantenere la gestione delle promesse contrattuali e degli obblighi legali che hanno giurato di onorare”.
La risposta di James Pallotta all’accusa
Un rappresentante di Pallotta e delle sue società affiliate ha definito le accuse prive di fondamento e ha affermato che combatterà con forza contro per difendersi contro l’accusa.
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