James Pallotta, presidente della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la vittoria dei giallorossi contro il Barcellona per 3-0 che è valsa la semifinale di Champions League.
PALLOTTA A PREMIUM SPORT
La miglior Roma della sua gestione?
Penso sia stata la miglior vittoria. Abbiamo perso 4-1 a Barcellona, siamo stati sfortunati e non ci hanno fischiato due rigori. Oggi abbiamo vinto 3-0, una grande notte. Mai visti 90′ così, incredibile come abbiamo dominato
Il prossimo step quale sarà?
Mancano altre 7-8 partite alla fine della stagione, c’è il derby domenica, speriamo di giocare come stasera. La cosa di cui sono più felice sono i cambiamenti fatti da Di Francesco. che ci hanno permesso di limitare il Barcellona: la sua strategia ha funzionato. Per confermarci a questi livelli però ci serve lo stadio
Dove può arrivare questa Roma?
Tutti pensavano che il Barcellona fosse favorito e lo abbiamo battuto, riportandolo sulla terra. Con le ultime altre 3 rimaste tutto può succedere. Se giochiamo come stasera tutto può succedere, di certo ora arriva il bello
PALLOTTA IN ZONA MISTA
Sono felicissimo per tutti, per l’allenatore in primis che ha cambiato la formazione, l’assetto tattico della squadra e i giocatori che l’hanno interpretato alla perfezione. È la partita migliore di questi 5 anni di presidenza.
Quanto ci credeva?
Voglio essere onesto, sono convinto che la squadra avrebbe avuto i mezzi per fare bene. Sarebbe dipeso da come le carte si sarebbero mischiate. Avevamo dimostrato di poter fare grandi partite come quella contro il Chelsea dove si tratta di giocare con quell’intensità per 90 minuti. Di sicuro non ho mai visto i ragazzi giocare in questo modo.
Chi vuole affrontare in semifinale?
Onestamente sono molto contento per il mister, per i giocatori, per Monchi. Sono contento per me ma soprattutto per i giocatori che possono affrontare le squadre più forti d’Europa. Sono contento anche per Roma, per la Roma e per i suoi tifosi. Quando sono uscito fuori e la partita era abbondantemente finita, tifosi continuavano a cantare e capita davvero in pochi posti al mondo una cosa del genere.
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