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Paredes: “Sarei già al Boca senza Ranieri. Il derby si vince con furbizia e mentalità”

AS ROMA NEWS PAREDES DERBY – Torna a parlare Leandro Paredes, lo ha fatto attraverso una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Tanti i temi affrontati: dal prossimo derby alla stagione attuale fino al futuro. Le sue parole:
Paredes, come sta dopo il pareggio con la Juventus?
«Bene, è una fase della mia vita in cui sono davvero contento. E pure come squadra siamo in un grande momento. Le 7 vittorie consecutive sono state importanti e anche con la Juventus abbiamo ottenuto un buon risultato. Anche se…».
Un’occasione persa?
«Di fronte avevamo sempre la Juventus, bisogna ricordarcelo. Ma sono convinto che potevamo fare qualcosina in più, questo sicuro».
Ha rinnovato da poco per un altro anno, il suo quinto a Roma…
«Da quando sono arrivato qui mi sono subito attaccato a questa maglia. Io e la mia famiglia: due miei figli (Victoria e Lautaro, arrivato dieci giorni fa, in mezzo c’è Giovarmi, ndr) sono nati qui. È una piazza che amiamo tanto e sono felice di questo rinnovo: volevo stare qui un altro anno per raggiungere qualcosa di importante con la Roma prima, di tornare in Argentina».
Ma questa famosa clausola a favore del Boca Juniors alla fine c’è o non c’è?
«Il fatto che ci sia o meno cambia poco. Conta invece la mia scelta, che è stata quella di rinnovare. Adesso penso solo a questo, poi quello che succederà lo vedremo più avanti…».
Quanto ha pesato in questa sua scelta Ranieri? Non fosse arrivato lui, sarebbe già al Boca?
«Ranieri è stato molto importante, mi ha fatto tornare a giocare. È vero, in quei due mesi con Juric ho fatto di tutto per tornare al Boca. E anche la Roma mi aveva detto che se le cose fossero continuate così, avrei potuto iniziare cercarmi un’altra squadra».
Si è dato un perché dell’esonero di De Rossi?
«Per me Daniele era un grande allenatore già quando giocava, figuriamoci dopo. Il suo addio ci è dispiaciuto, eravamo convinti di poter fare molto bene con lui. Ora, però, dobbiamo pensare al presente e goderci quello che stiamo facendo».
Lei ha affrontato la Lazio dieci volte, tra cui sei derby. Ha un ricordo particolare?
«Ne ho tanti, ma penso sempre che la partita migliore sia la prossima. Sappiamo quanto vale per la città, per la Roma, per la classifica e per i tifosi».
Come si vince un derby?
«Come abbiamo vinto gli altri: giocando bene, con mentalità e un po’ di furbizia che abbiamo avuto sempre in questo tipo di partite».
Il derby di Roma le ricorda un po’ Boca-River?
«Sicuramente sì, anche per come lo vive la gente, la città, è un derby molto simile a quello argentino. Ci tengo molto a questa sfida: sarà una gara difficile, ma anche molto bella da giocare».
Se dovessi togliere un giocatore alla Lazio?
«Nessuno. Anzi, spero che giochino tutti. Vincere contro quelli più forti è sempre più bello».
La Roma ha messo gli occhi su tre giocatori argen-tini, Medina, Balerdi e Di Cesare. Consigli?
«Con Medina e Balerdi ho giocato in nazionale. Ho parlato con entrambi, sono forti e giovani, possono fare bene qui. Di Cesare l’ho visto solo in tv, ma per quello che mi dicono e un ottimo giocatore».
Domenica sarebbe bello vincere con un suo gol?
«Sarebbe un sogno. Io ci credo. Sempre. Gli screzi con Pedro e Guendouzi? Sono cose che succedono, soprattutto in partite calde. In campo ho litigato anche con Messi, figuriamoci. Poi però resta tutto lì. Almeno mi hanno insegnato cosi fin da piccolo».
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