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Pastore: “Assurdo non farci allenare. Taglio stipendi? Felice di aver aiutato la Roma”
Javier Pastore si è concesso ai microfoni di Roma TV per parlare del momento in casa Roma e per dire la sua riguardo la ripresa del campionato. Queste le sue parole:
“Sto a casa con la mia famiglia e sto approfittando di stare con loro. Normalmente quando giochiamo viaggiamo spesso e non abbiamo la possibilità di farlo. In questo momento provo a trovare le cose positive, le cose belle che ti lasciano .Siamo un po’ stanchi come tutti di stare sempre a casa e a fare sempre le stesse cose. Fortunatamente stiamo bene a livello di salute. Passare tanto tempo con i bambini ci fa passare la giornata in maniera più serena”.
Ti stai allenando, come ti senti e come stai portando avanti il lavoro?
Mi sento bene, non è lo stesso che allenarsi su un terreno di gioco. Sono lavori di forza per mantenersi e per essere il più pronti possibili quando si tornerà con la squadra. La società ci ha messo a disposizione tutto quello di cui avevamo bisogno per lavorare bene. Siamo in contatto con i preparatori, i dottori e si fa un lavoro personalizzato per ogni calciatori.
Per un calciatore cosa è che ti manca di più?
La palla ci manca molto e anche lo spogliatoio. Stare con i ragazzi, si crea una famiglia perché ci vediamo tutti i giorni. Passiamo più tempo con la squadra che con la famiglia, quindi è normale che ti manchi. Stare con tutti, mangiare insieme. Poi il campo, giocare a pallone ci manca tantissimo. Penso che nessun calciatore professionista era stato senza giocare per così tanto tempo, infortuni a parte. Ci manca moltissimo.
Parlavi del rapporto con i compagni. E’ vero che avete queste grandi chat dove vi sentite e parlate?
Per fortuna è un gruppo molto bello e unito, dove tutti parlano e scherzano. In alcuni gruppi ci sono anche i preparatori e nel nostro gruppo ci sono ragazzi che scrivono dalla mattina presto, per stare vicini anche stando lontani.
C’è anche il mister?
In una chat ma in quella non si scherza tanto! (ride n.d.r.).
Sulla questione allenamenti
Tutti sappiamo che a Trigoria hanno fatto tutto per garantire la nostra sicurezza e quella delle persone che vogliono allenarsi. E assurdo perché possiamo correre al parco, ma non abbiamo bisogno del parco o di una strada. Abbiamo bisogno di correre su un campo buono. Gli altri sport individuali possono farlo e noi no? Questo è assurdo. Possiamo dividere i tempi e dividerci per allenarci in un centro sportivo dove siamo sicuri. La Roma dal primo giorno ha voluto tutelare la salute e hanno messo tutto a disposizione per doverlo fare. E assurdo che dobbiamo aspettare ancora due settimane.
Quanto serve per riprepararsi per terminare la stagione?
Non è un problema giocare l’estate. Speriamo di riprendere il prima possibile. Nel calcio non contano solo i calciatori o gli allenatori. Molte persone sono legate al calcio, persone che hanno bisogno di lavorare. In tre settimane possiamo prepararci per giocare bene le partite.
Quanta differenza c’è tra il lavoro a casa e quello sul campo?
È completamente diverso. Sono cose che ti mantengono bene, non per giocare una partita. In due settimane quelli si recupera, avendo tempo e distanze. Siamo calciatori professionisti, facciamo questo da bambini. Si riprende velocemente.
Abbiamo letto la lettera della squadra sulle iniziative del club.
Ringraziamo tutti perché dal primo momento eravamo consapevoli di essere appartenenti alla stessa società. Ci sono persone che lavorano dietro le quinte e a loro va il nostro ringraziamento. Questa era la nostra volontà e ci ha reso felici.
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