CONFERENZA STAMPA PAU LOPEZ – Pau Lopez, neo portiere della Roma, si è presentato in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni:
Cosa le ha chiesto Fonseca?
Ringrazio Petrachi e il club, hanno fatto uno sforzo. Sta a me ricambiare la fiducia. Il mister ci sta spiegando la fase difensiva e cosa cerca dalla squadra. Ha sottolineato il concetto di intensità e squadra che pressa alta, ora ci stiamo concentrando su questo.
Credi che sia un aspetto importante nel calcio moderno far partire l’azione direttamente dal portiere?
Questo dipende dall’allenatore. Il portiere deve sempre adattarsi alle richieste del mister e Fonseca chiede questo. Se il portiere può essere dominante in più aspetti del gioco vuol dire che può essere più utile per la squadra.
Difetti ne ha?
Molti. Come diceva Petrachi vengo da una scuola spagnola, diversa dall’italiana. Il modo di lavorare di Savorani è diverso da quello a cui sono abituato. Si curano molto i dettagli. Sono qui con la migliore intenzione, voglio imparare. Il campionato italiano è una sfida importante.
Alisson è un modello per lei?
Alisson è stato un grande portiere per la Roma. Ha dimostrato di essere uno dei migliori al mondo. Non mi piace paragonarmi, io sono Pau, sono a Roma per crescere e voglio fare il mio percorso. E’ sempre positivo imparare dai migliori. Ora inizia la mia storia, spero sia bella e che i tifosi siano orgogliosi di me.
Perché ha scelto la Roma piuttosto che il Barcellona? Quali erano i club di Premier che l’hanno cercata?
Avevo chiaro in un primo momento di non voler lasciare il Betis, poi è arrivata la Roma e ho scelto di andare. Ho ritenuto fosse il momento giusto per crescere. Avevo solo le opzioni di restare o venire qua.
E’ vero che ha rinunciato a parte del suo ingaggio per la Roma?
Sia io che la Roma volevamo che arrivassi qua e entrambi abbiamo fatto degli sforzi. Non aggiungo altro.
E’ cresciuto nell’Espanyol. Ha avuto un scontro con Messi. Quanto la stimolano le rivalità? Ricorda la partita tra Roma e Barcellona (ritorno dei quarti di finale di Champions)?
Quando si è giovani e si cresce nell’Espanyol c’è la rivalità con il Barcellona. Quel gesto è stato eccessivo e me ne sono pentito. I derby sono partite importanti, ma non bisogna superare il limite. Ricordo quella rimonta straordinaria della Roma, mi sono rallegrato nel vederla.
Si aspettava di avere un valore così alto?
E’ una responsabilità quando un club spende così tanto per te. Non si sa mai come andranno le cose. Garantirò lavoro, umiltà e sacrificio. Devo dimostrare che valgo questa scommessa. Lavorerò duro. Come ho detto darò il massimo affinché la gente sia contenta.
Cosa non ha funzionato al Tottenham?
Sapevo che avrei avuto poche possibilità. Conoscevo Pochettino, mi aveva detto che non avrei giocato ma che sarebbe stata una esperienza utile e così è stato. E’ stato difficile non giocare, ma ho imparato molto dal preparatore e se sono arrivato qui lo devo a lui.
Lei è un portiere che ama parlare con i compagni in campo?
Sì mi piace parlare molto. Capisco abbastanza l’italiano, ma per rispetto del club mi impegnerò a imparare a parlarlo prima possibile, cosa che ho fatto con l’inglese. Lo devo fare per rispetto al club, alla gente e ai miei compagni.
Pensa sia il campionato giusto per crescere e scalare posizioni in nazionale?
Ho cambiato tanti club, ora mi voglio fermare. La Roma è il posto perfetto per crescere, è un club incredibile e c’è tutto per migliorare. Alla nazionale non penso molto, credo che il mio impiego dipenda dal rendimento alla Roma e spero sia migliore possibile.
La Roma giocherà con la difesa alta, pensa di essere adatto a questo gioco?
Come detto il portiere si deve adattare al gioco che chiede il mister. Se mi chiederà di giocare alto è quello che farò.
Ha un modello di portiere a cui si ispira?
Ho sempre visto i portieri in tv e ho cercato di rubare da loro.
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