Pellegrini e la Roma: un 2024 tra luci e ombre verso un futuro incerto

AS ROMA NEWS PELLEGRINI – Il 2024 di Lorenzo Pellegrini riflette perfettamente le difficoltà vissute dalla Roma: un anno turbolento, con quattro cambi di allenatore in appena dieci mesi e una squadra in lotta per ritrovare una propria identità. Se da un lato la gestione di Claudio Ranieri ha riacceso la speranza, dall’altro il capitano giallorosso sembra aver perso il suo smalto e il ruolo centrale all’interno del progetto tecnico.

Un anno di alti e bassi

Per Pellegrini, il 2024 è stato un anno complesso. Dopo un timido accenno di rinascita con Daniele De Rossi, il capitano ha vissuto un calo evidente sia nelle prestazioni che nell’importanza all’interno della squadra. La stagione è iniziata con José Mourinho in panchina, ma il rapporto tra il tecnico portoghese e Pellegrini si è incrinato, fino a culminare nell’addio del tecnico a gennaio, accompagnato da episodi che hanno alimentato polemiche. Secondo indiscrezioni, Mourinho avrebbe lasciato un anello simbolico nell’armadietto del capitano con un biglietto polemico, segnando la fine di una relazione che inizialmente sembrava destinata a essere una delle chiavi del progetto Roma.

Con l’arrivo di De Rossi, Pellegrini ha trovato un breve periodo di stabilità. In 25 partite con l’ex numero 16 sulla panchina, il capitano ha messo a segno 7 gol e 3 assist, contribuendo a una risalita in classifica e al passaggio del turno in Europa League. Tuttavia, il progetto De Rossi si è interrotto bruscamente a settembre, lasciando la squadra nuovamente in difficoltà.

L’era Juric e il calo delle prestazioni

Con l’approdo di Ivan Juric, Pellegrini ha continuato a perdere terreno. Il tecnico croato, noto per il suo pragmatismo, non ha esitato a relegare il capitano in panchina in più occasioni, preferendogli giovani come Pisilli. Le dichiarazioni di Juric sono state emblematiche: “Se Pisilli mi dà più garanzie, gioca lui, anche se Pellegrini è il nostro capitano.” Un chiaro segnale di come il capitano non fosse più al centro del progetto.

Le difficoltà sono culminate con l’esclusione dal primo minuto nella sconfitta contro il Bologna e con prestazioni opache, come quella contro l’Elfsborg in Europa League. In dieci presenze con Juric, Pellegrini ha collezionato appena 2 assist, lontano dalle aspettative riposte in lui.

Il ritorno di Ranieri: ultima chance?

L’arrivo di Claudio Ranieri sembrava poter rappresentare un nuovo inizio per Pellegrini, ma anche con il tecnico testaccino il capitano ha faticato a ritagliarsi uno spazio. Ranieri ha pubblicamente ammesso le difficoltà del numero 7: “Pellegrini è introverso, ma deve reagire. Ho avuto due centrocampisti fenomenali come Lampard e Pellegrini, ma ora deve riattaccare la spina.”

Nonostante la fiducia espressa a parole, i numeri raccontano una realtà diversa: con Ranieri, Pellegrini ha giocato appena 5 partite, di cui solo due da titolare. Contro il Milan, è stato protagonista di un errore clamoroso all’89° minuto, fallendo una ghiotta occasione servita da Dybala. Un episodio che sintetizza il momento complicato che sta vivendo.

Un futuro lontano da Roma?

Le difficoltà di Pellegrini in campo si riflettono anche fuori dal rettangolo di gioco. Sempre più voci parlano di un suo possibile addio a fine stagione, con l’Inter di Simone Inzaghi pronta ad accoglierlo. Anche Napoli e Fiorentina restano alla finestra, ma è chiaro che il futuro del capitano giallorosso appare sempre più lontano dalla Capitale.

Per la Roma e per Pellegrini, il 2025 rappresenta un anno di cambiamento. La società, già attiva sul mercato di gennaio, dovrà decidere se puntare ancora sul suo capitano o se optare per una separazione che, a questo punto, sembra inevitabile.

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