Nuovo riconoscimento per Lorenzo Pellegrini. Nel pomeriggio, presso il Salone d’Onore del Coni, il centrocampista della Roma ha ricevuto il Premio Cultura Sportiva “Beppe Viola”. Insieme al calciatore giallorosso è stato premiato anche il tecnico della Lazio, Simone Inzaghi. A fare gli onori di casa il presidente del Coni Giovanni Malagò.

Lorenzo Pellegrini ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti prima della premiazione

Il premio.
Sono onorato di riceverlo, è sempre una bella cosa. Sono contento, mi vivo al meglio questa giornata.

Ieri il pareggio con la Juve. Di Francesco ha detto che tutti a Trigoria vogliono il terzo posto, ora bisogna fare almeno un punto col Sassuolo.
Sì, assolutamente. Penso che ieri si sia visto da come abbiamo interpretato la partita, la Roma voleva vincere. Sicuramente a loro interessava meno perché con un punto sarebbero stati automaticamente campioni d’Italia, una partita affrontata in due maniere differenti. La Roma voleva vincere e vuole arrivare terza, quindi andremo a Sassuolo per vincere la partita.

Florenzi ha già vinto questo premio, oggi tocca a te. Anche in un calcio difficile come il nostro, due giovani talenti italiani possono affermarsi.
Certo, la possibilità c’è sempre, poi bisogna avere l’opportunità e dobbiamo essere bravi noi a cercare di sfruttare al meglio queste possibilità che ci vengono date. Sono contento anche di ricevere il premio dopo Alessandro perché, oltre al calciatore che tutti conoscono, è anche un ottimo ragazzo.

È anche il momento dei bilanci: grande stagione euroepa, buona stagione italiana. Questo gruppo ha dato il massimo o può dare di più secondo te?

Penso che si possa sempre fare di più. Partiamo con qualche consapevolezza in più rispetto allo scorso anno, il prossimo cercheremo di fare ancora meglio sia in Champions – dove sarà sicuramente difficile ma bello, come è stato il nostro percorso di questa stagione – che in campionato.

Hai idee chiare sul futuro o ancora no?
Penso di aver sempre avuto le idee chiare. Una clausola rescissoria non vuol dire per forza che un giocatore debba cambiare ogni anno squadra. Poi alla fine dell’anno ci incontreremo con chi dobbiamo incontrare per fare il punto della situazione, ma io sono tranquillo. Ancora dobbiamo raggiungere il terzo posto, quindi ci concentriamo su questo adesso.

Quanto ha inciso la presenza di Di Francesco per la sua consacrazione nella Roma?
Il mister è stato molto importante in questi miei 3 anni di crescita che abbiamo fatto insieme. Sia io che lui possiamo dare e fare ancora molto meglio. Siamo due persone molto ambiziose, cerchiamo sempre di migliorarci e spero che lo faremo già dal prossimo anno.

Nella Nazionale di Mancini pensa che ci sia spazio anche per lei?
Lo spero, la Nazionale è sempre una cosa stupenda per ogni calciatore. È normale che un giovane come me speri di farne parte. Riniziamo questo percorso tutti insieme cercando di fare meglio e di far tornare l’Italia dove merita di essere.



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