AS ROMA NEWS FEYENOORD PELLEGRINI – Lorenzo Pellegrini, primo capitano della Roma a vincere una coppa europea, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo il trionfo in Conference League. Queste le sue parole:
PELLEGRINI A SKY
Che emozioni vivi?
“Oggi abbiamo dimostrato di essere squadra. Bisogna festeggiare e poi ripartire perché sarà difficile. Una squadra vera vince, festeggia e poi riparte più forte di prima”.
E’ qualcosa di diverso per te?
“E’ sicuro, lo avevo detto che mai mi sarei immaginato di togliermi questa soddisfazione a 25 anni con questa maglietta e questa fascia. E’ un momento bello e bisogna festeggiare. Dobbiamo farlo ricapitare il prima possibile”.
Cosa vuoi dire ai tifosi?
“Niente, solo un immenso grazie. Gli abbiamo restituito un pezzetto di quello che ci hanno dato”.
PELLEGRINI A DAZN
Ce lo racconti cosa significa vincere da capitano, da romanista un trofeo europeo?
“È un po’ difficile raccontarlo. È un’emozione Incredibile. Capisco chi dice che vincere è come una droga. Queste emozioni sono uniche. Ieri in conferenza ho detto che mi sarebbe piaciuto che oggi fosse uno dei giorni migliori della mia vita e lo è stato”.
Cosa hai provato quando sono arrivati i tre fischi, la panchina è entrata in campo?
“Non sono i tre fischi. È il percorso fin da bambino, la mia famiglia, mio padre che è sempre vicino a me. Ha sempre la parola giusta al momento giusto. Oggi bisogna gioire e ripartire domani: non bisogna buttare all’aria tutto quello che è stato fatto”.
Hai appena vinto un trofeo e già guardi a domani: è il primo tassello di un lungo percorso? Si può aspirare a qualcos’altro?
“Questo deve essere un punto di partenza. La mentalità che quest’anno ci ha trasmesso il mister e lo staff ci ha permesso a vincere questo trofeo, è incredibile!”.
Hai una dedica per questa vittoria?
“La mia dedica oggi va alla mia famiglia, ai miei figli, che oggi non sono qui ma che sono i primi con cui vorrò festeggiare. La dedica va a questi tifosi incredibili. Ci hanno dimostrato, nonostante qualche passo falso, ci hanno dimostrato un affetto incredibile. Hanno sempre riempito lo stadio e cantato. È per noi e per loro che hanno lottato con noi e ci hanno trasmesso questa mentalità vincente”.
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