Diego Perotti, esterno offensivo della Roma, ha rilasciato un’intervista ai canali social del club giallorosso nella quale parla dell’impresa di aver eliminato lo Shakhtar in Champions League. Queste le sue dichiarazioni:
Come avete preparato la partita di Champions?
Dovevamo fare un gol ma la cosa più importante era non subirne. Abbiamo sempre qualche occasione durante la gara, ma se avessimo preso gol ci saremmo innervositi e saremmo andati tutti in avanti sbilanciandosi. Avevamo 90 minuti per trovare un gol, non abbiamo perso la testa e abbiamo giocato con molta intelligente. Dzeko non ha segnato un gol semplice, e poi abbiamo difeso come animali. Abbiamo fatto la partita giusta.
Quella palla di Strootman a Dzeko…
Ci alleniamo per questo da Pinzolo. Bravo Dzeko a non essere andato in fuorigioco. Ci alleniamo tanto per queste soluzioni, è bello vedere i risultati di quello che si fa in settimana. Adesso ci alleniamo con ancora più voglia: dobbiamo credere nel lavoro. L’unico modo per migliorare è lavorare ancora di più. Forse quello che facevamo prima non era sufficiente, dobbiamo continuare come stiamo facendo ora.
Martedì sembrava essere in trance agonistica. Nel secondo tempo un grande scatto. Dove si trovano le forze per gli ultimi minuti di partita?
A livello fisico siamo sempre sopra le altre squadre, io mi sento bene. Negli ultimi minuti di partita la testa è fondamentale, che ti fa correre anche quando sei morto. Era una partita che non potevamo sbagliare, abbiamo fatto tutti uno sforzo pazzesco perché sapevamo che passare ai quarti dopo quel mese e mezzo di non qualità sarebbe stato fondamentale.
Dopo la partita?
E’ difficile dormire. Ogni tanto mi rivedo la partita, quella contro lo Shakhtar ho visto le immagini a casa. +
La foto di Tayson dopo la partita?
In Argentina si dice che non bisogna vendere la pelle dell’animale prima di cacciarlo. Anche se sono uno che vive le partite in maniera calda e si incazza, sono intelligente a non dire le cose prima della fine dei gioco. A volte è meglio stare zitto e non dire niente. Novanta minuti all’Olimpico sono lunghi.
Ti piace di più fare gol o l’assist?
L’assist. Mi piacere aiutare un compagno a fare gol, perché la sensazione di quando ti viene è abbracciare è forte.
Juventus ai quarti?
Cercheremo di vincere, con la Juve o qualsiasi squadra. Quando si arriva a questo momento tutte le squadre sono forti. Non dobbiamo pensare a chi affrontiamo, sfruttiamo il momento adesso per vincere contro il Crotone. Ci è successo di arrivare a un traguardo per poi andare giù.
La Curva Sud?
Ci ha dato una grande carica, loro ci hanno spinto ad andare in avanti. Può succedere che non sono contenti del risultato, ma durante la partita ci appoggiano e questo è fondamentale. Dobbiamo ringraziare il supporto che ci danno.
Siviglia?
Il destino è scritto. Sarebbe bello incontrare una squadra dove sono cresciuto, anche per loro sarebbe una bella partita.
Si sente al top della sua carriera?
Sì, al 100%. A livello di maturità, fisico e mentale non mi sono mai trovato così bene in una squadra. Il Genoa mi ha fatto sentire importante, ma adesso è il momento migliore della mia carriera. Queste due partite in Champions – come la finale di Coppa del Rey – sono state importantissime.
Quanto pensa ai Mondiali?
Qualcuno si può arrabbiare se penso ai Mondiali, ma se non faccio bene con la Roma sicuro non ci vado. Questa chiamata nella Nazionale mi ha aiutato anche in Champions League. Prima devo fare bene e il massimo per la Roma, che mi dà da mangiare, poi la Nazionale è una conseguenza.
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