Stefano Giansanti

AS ROMA NEWS POLO GIANSANTI – La semifinale del campionato italiano di polo non è andata come avrebbe voluto. Ci hanno pensato però Paulo Dybala e Chris Smalling a “salvare” il sabato di Stefano Giansanti, il capitano della Nazionale italiana, impegnato in questi giorni al Roma Polo Club nelle finali nazionali che si chiudono oggi.

Gli stessi amici che il 25 maggio erano a Tirana mentre Stefano era impegnato nella sfilata inaugurale dell’Italia Polo Challenge di Piazza di Siena, ieri gli hanno inviato una foto da San Siro. E Stefano, subito dopo la sua semifinale, smaltita la delusione per la partita persa con un gol arrivato proprio negli ultimi secondi si è goduto la vittoria della squadra di José Mourinho sull’Inter. “A Milano una grande gioia e un Dybala super, noi del polo abbiamo un rapporto speciale con l’Argentina. Ora l’obiettivo è il Mondiale – dichiara il capitano degli azzurri, che del Roma Polo Club è anche il presidente -. Lo scudetto l’ho vinto tre volte e ora punto a fare l’accoppiata con il Mondiale come il mio capitano Francesco Totti”.

L’ultimo scudetto, Giansanti lo ha conquistato lo scorso anno, un 2021 in cui l’Italia si è anche laureata campione d’Europa. Quest’anno, anche senza scudetto, l’asticella si alza: a fine ottobre, infatti, la Nazionale sarà impegnata a Palm Beach nel Mondiale a cui – assieme a Giansanti – parteciperanno anche Goffredo Cutinelli Rendina, Giordano Flavio Magini, Martin Joaquin, Silvestre Fanelli e Nicolas Lopez Fuentes, convocati dal tecnico Franco Piazza e dal capo Equipe Alessandro Giachetti. Ed è inutile dire che ogni giorno che passa, l’emozione aumenta, anche perché l’Italia non partecipava alla fase finale dal 2011, quando tra l’altro chiuse terza. “Siamo carichi e concentrati – spiega Giansanti -. L’attenzione, in questi giorni, è soprattutto sui dettagli, che poi alla fine faranno la differenza. Conosciamo le nostre avversarie, molte le abbiamo affrontate, servirà studiare la tattica migliore”.

A novembre, quando la Nazionale di calcio sarebbe dovuta essere in Qatar, c’è quindi un’Italia da tifare: “La maglia azzurra va tifata a prescindere da quale sport si tratti – sottolinea il capitano -. Il polo, poi, è un gioco a squadre, con una strategia simile e dinamiche di gruppo simili al calcio. L’obiettivo è quello di andare in America, dove non ho mai giocato, starci il più possibile e cercare di arrivare più in alto”.



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