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AS ROMA NEWS DELISTING BORSA ORIANIRaffaele Oriani, Professore ordinario di Finanza Aziendale presso la Luiss Business School di Roma, ha rilasciato un’intervista alla radio ufficiale del club per parlare del delisting. Queste le sue dichiarazioni:

Che cos’è tecnicamente il delisting?
È un’operazione con cui una società quotata ritira le proprie azioni dalle negoziazioni in Borsa attraverso un’offerta con cui riacquista le azioni. Quindi si tratta di un’operazione che trasforma una società quotata in una società non quotata. A valle dell’operazione di delisting le azioni dell’AS Roma non saranno più quotate sulla Borsa italiana.

Quali sono i vantaggi dell’uscita dalla Borsa?
L’uscita dalla Borsa consentirebbe alla proprietà di concentrarsi sulla gestione della società, di gestire i propri investimenti sulla società indipendentemente dai vincoli legati alla gestione di una società quotata in Borsa. Una società quotata in Borsa é soggetta a molte pressioni di soggetti esterni, come investitori e regolatori. Una società non quotata può essere gestita con maggior concentrazione e focalizzazione sugli obiettivi della società e minor preoccupazione per le questioni legate ai mercati finanziari.

Il Club ha lanciato un’OPA accompagnata da un programma di vantaggi per gli azionisti, cosa pensa di questa operazione atipica?
È un’operazione interessante proprio per questo motivo. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche dell’OPA infatti è allineata ad altre operazioni simili, che sono fortemente controllate e regolate. L’elemento interessante, che differenzia quest’operazione dalle altre simili sul mercato, è legato alla presenza di un programma di fidelizzazione, che riconosce che oggi chi possiede le azioni dell’AS Roma molto probabilmente non è solo un investitore ma anche, molto probabilmente, un tifoso. Il fatto di includere anche una componente di fidelizzazione, non monetaria, è un modo per riconoscere che l’AS Roma non è una società quotata qualunque ma è una società le cui azioni sono state comprate prima da tifosi che da investitori.

Perché secondo lei un azionista dovrebbe vendere?
L’azionista, come in tutte le OPA, fa una valutazione legata anche al prezzo di offerta da parte della società. Come avviene in tutte queste operazioni, per renderle più convenienti, e come viene spiegato con trasparenza nei documenti informativi, il prezzo che viene offerto oggi dalla società comprende un “premio” rispetto alle ultime quotazioni delle azioni. Oltre alla componente economica c’è poi una componente affettiva: chi vende l’azione nell’ambito di questa operazione beneficerà anche del programma loyalty.

Cosa succede al programma loyalty se l’Opa non va in porto? E come proseguirà il delisting?

Leggendo i documenti dell’offerta si può verificare che c’è un piano b per il delisting, già approvato dalla Consob, che potrebbe essere posto in essere dopo un eventuale fallimento dell’OPA. Ciò non comporterebbe svantaggi economici per gli investitori (perché il prezzo delle azioni sarebbe allineato all’OPA) che però non potrebbero più accedere al programma loyalty specifico per l’operazione in corso in questo momento.



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