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Campionato

Ranieri: “Giusto smettere di allenare. Se ti accorgi di non poter vincere, è importante pareggiare”

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AS ROMA NEWS JUVENTUS RANIERI – Claudio Ranieri, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della sfida contro la Juventus pareggiata per 1-1. Queste le sue parole:

RANIERI A DAZN

Perchè deve fare un passo indietro se i risultati sono questi? Lo trovo assurdo…
“Io già avevo smesso, c’erano state delle richieste e ho detto solo per la Roma e per il Cagliari. Pregavo Dio di non andare perché sarebbe voluto dire che le squadre erano in difficoltà. Quando è andato via De Rossi ho detto menomale hanno preso Juric. Sono più di 35 anni che giro il mondo e non conosco il mondo. Prima di morire voglio vedere cosa c’è oltre il calcio. Tu sei arrivato fino ai 40, poi giocando contro di me ti ho fatto smettere. Ora è giusta che io dica stop”.

Vi aspettavate una Juventus così nei primi 20 minuti?
“Si, sapevamo che Tudor avrebbe portato la sua grinta e avrebbero giocato sempre in avanti. Sono stati bravi, la Juve è una grande squadra e lotterà per il quarto posto. Io scommetto che arriverà tra le prime 4. Nel momento in cui ci siamo messi bene, hanno fatto gol loro. C’era stata una grande parata di Svilar, poi Dovbyk-Cristante. Nel secondo tempo è stato bello pareggiare subito, poi ci siamo assestati. Se ti accorgi di non poter vincere, è importante pareggiare”.

Ora c’è il derby, quanto è importante continuare questa striscia in queste gare?
“Importantissimo, ho detto ai ragazzi che ora inizia il rettilineo finale. Poteva esserci una sconfitta o uno slancio con una vittoria. Ora arriva il derby, una partita che si commenta solo dopo sperando si faccia bene, che tutti i tifosi si possano divertire e che ci sia tanta tecnica in campo”.

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RANIERI IN CONFERENZA STAMPA

Soddisfatto della prestazione?
“Sì, perché questa è una grande Juventus con carattere, determinazione e valori assoluti. Ci aspettavamo una partita del genere. Ci hanno sorpreso e schiacciato, noi volevamo rispondere colpo su colpo ma non ci siamo riusciti nei primi 20 minuti. Dopo abbiamo avuto noi 20 minuti buoni, poi nel nostro momento migliore hanno fatto gol loro. Prima c’erano state le occasione di Gonzalez e di Cristante, peccato aver preso dal limite dell’area ma questo è il calcio. Buon per noi che siamo riusciti a pareggiare subito a inizio secondo tempo, poi la partita si è incanalata sui binari che sia noi sia loro volevamo. Tutte e due volevano vincere, ma mantenendo sempre molta attenzione nel non perdere. Sono molto soddisfatto della determinazione e della voglia di rimontare”.

La coppia Shomurodov-Dovbyk è riproponibile?
“Ci devo pensare bene, perché se dovessi sostituire uno dei due non avrei nessun altro. Questa è la verità, a me piacerebbe giocare con due attaccanti ma se uno si stanca o si fa male chi ci metto? Poi mai dire mai, ci penso ogni volta. Leverei un peso a Dovbyk e Shomurodov meriterebbe di giocare sempre, ma quando Eldor entra dalla panchina fa sempre la sua partita e questo è motivo di soddisfazione. Sono soddisfatto quando tutti coloro che entrano dalla panchina hanno tanta voglia di fare bene”.

Koné?
“Lui è un ragazzo d’oro, molto forte per i 23 anni che ha. Deve eliminare alcune cose, parlo sempre con lui ma lo stimo tantissimo”.

A inizio secondo tempo ha scelto il 4-2-4, subito dopo è tornato con la difesa a 3…
“Non era una difesa a 4 ma a 3 con Soulé a tutta fascia e quando attaccavamo Celik lo accompagnava. Quando difendeva, invece, doveva scalare e fare il quinto di sinistra. Poi ho cambiato perché c’era Kelly che spingeva troppo, con l’ingresso di Shomurodov la situazione si è riequilibrata. Paredes è un palleggiatore, un punto di riferimento per la squadra, e con lui siamo riusciti a gestire meglio la palla”.

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C’è ancora un piccolo gap di qualità per arrivare a giocarsi la Champions?
“Noi abbiamo una grossa voglia di fare bene, cerchiamo di sopperire al gap quando c’è. Io sono contento di questi ragazzi perché danno tutto e questa è la cosa più bella per un allenatore. Chi entra vuole dare il suo apporto ai compagni, è un gruppo stupendo. Noi lotteremo, ci saranno partite che perdere e vinceremo. Volevamo partire bene, ma c’era il rischio di restare sui blocchi di partenza sul rettilineo finale. Con questo pareggio abbiamo fatto una partenza contro una grandissima Juventus”.

Ha pensato a una figura dirigenziale a cui possa ispirarsi?
“Non credo che sarà un dirigente, bensì un consigliere del presidente. Cambiano le prospettive e la visione. Mi auguro che il presidente possa fidarsi ciecamente di me, io voglio solo il bene della Roma e se lo faccio è un bene anche per lui”.

Com’è il suo rapporto con Dovbyk? Che le ha detto oggi?
“Con Dovbyk c’è un rapporto bellissimo, ma anche con tutti gli altri giocatori. Lui sa che deve tener palla in determinate situazioni per far salire la squadra. E’ una lotta greco-romana tra l’ultimo uomo difensivo e l’attaccante, anche per gli arbitri è difficile capire chi ha fatto fallo prima. E’ difficilissimo per gli arbitri, ma lui deve sapere che c’è da fare la lotta. In alcuni momenti deve saper fare la lotta, deve migliorare questo aspetto. Quando è entrato Shomurodov copriva bene e ha fatto bene. Forse si sentiva solo, e forse ha ragione, ma bisogna fare di necessità virtù”.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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