Editoriale
Ranieri, il grande spreco della Roma: perché Sir Claudio non sarà il dirigente che serviva

AS ROMA NEWS RANIERI FRIEDKIN – Claudio Ranieri ha parlato chiaro: “Non sarò un dirigente, voglio girare il mondo prima di morire”. Parole eleganti, come nel suo stile. Ma per i tifosi della Roma è un pugno allo stomaco. Perché sanno bene cosa si sta perdendo la società: l’ultima vera figura capace di dare competenza, equilibrio e identità a un club che oggi, semplicemente, non ce l’ha.
Il comunicato di qualche mese fa lo definiva un “dirigente senior”. Ora, invece, scopriamo che sarà un “consulente”, un “consigliere”. Il che, tradotto in pratica, vuol dire molto meno. Non sarà a Trigoria ogni giorno, non avrà potere decisionale, e soprattutto non potrà incidere davvero su scelte tecniche, mercato o strategia. Sarà una voce da ascoltare — forse — non da seguire.
E allora, viene spontanea una domanda: è stata una sua scelta o un’imposizione della società? Perché se è stato Ranieri a tirarsi indietro, sarebbe un segnale ancora più grave. Vorrebbe dire che Sir Claudio, dopo aver tastato con mano il vuoto dirigenziale della Roma, ha scelto di non metterci la faccia. E avrebbe tutte le ragioni per farlo.
Perché questa non è solo una squadra senza un allenatore per il futuro. È una società senza un CEO da cinque mesi, senza un direttore generale, con una struttura instabile e sempre più appesa alle decisioni esterne, ai procuratori, ai pareri di terzi. Basti pensare alla gestione del mercato o alla scelta (sfiorata) di affidare la panchina a Ivan Juric “per vincere titoli”, salvo poi virare altrove dopo l’ennesima figuraccia interna.
Il paradosso è che proprio Ranieri, l’uomo che ha risollevato la squadra dal disastro di inizio stagione, avrebbe potuto essere il punto fermo della ricostruzione. Non un semplice traghettatore, ma un presidente di fatto a Trigoria. Con i Friedkin a distanza, impegnati nelle loro attività texane, serviva qualcuno con carisma, conoscenza e passione vera per la Roma. Chi meglio di lui?
E invece no. Si va verso l’ennesima occasione buttata. In estate verrà scelto un nuovo allenatore — forse Pioli, forse Sarri, forse chissà — e si ripartirà da zero, di nuovo, senza una direzione chiara. Il mercato sarà affidato a Ghisolfi, che ha già iniziato a spendere milioni senza ancora aver visto il campo.
La Roma, intanto, è settima. Insegue una Champions che sembra un miraggio. Ma soprattutto insegue un’identità, una guida, un’idea. E quella guida poteva essere Claudio Ranieri. Anche dopo l’addio alla panchina. Invece, no. “Il Big Ben ha detto stop”. Forse anche per la Roma.
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