Claudio Ranieri

CONFERENZA STAMPA RANIERI – Bentornato Claudio Ranieri! Il neo tecnico della Roma ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Empoli. Queste le sue dichiarazioni:

Le sue emozioni e sensazioni per oggi?
Le emozioni sono sempre belle. Faccio questo lavoro perché mi emoziona. Il ritorno a Roma per noi tifosi romanisti è speciale. C’è emozione e ambizione, il momento è difficile, sono pronto a lottare.

Dove pensa di intervenire?
Ho fatto un solo allenamento vero, eravamo 12 giocatori. Oggi sarà il primo allenamento con più giocatori. Parlerò con ognuno, importanti sono le motivazioni. Capisco il momento negativo, ma la Champions è là davanti. Saranno importantissime le prossime due partite. Il pubblico deve capire che questi ragazzi vogliono essere ben voluti. Da solo non ce la faccio a portarli in Champions. Con l’aiuto del pubblico possiamo andare ovunque. Chiedo l’aiuto a me stesso, visto che sono un tifoso.

La fase difensiva è una priorità?
Abbiamo fatto 49 gol, tecnicamente possiamo farli. Dobbiamo poi rientrare velocemente, sennò gli altri ti fanno gol. Quando ho potuto ho seguito la squadra. Molti gol sono arrivati in fase di transizione. Dobbiamo stare attenti. Se ti segnano su palla persa, il giocatore si sente colpevole e non va bene perché si perde fiducia. Parlerò con i ragazzi e studieremo la cosa più idonea.

A cosa si aggrappa per crederci?
Mi aggrappo ai tifosi e alle motivazioni dei giocatori. Devono sentirsi amati, è brutto aver paura di giocare in casa. Stateci vicino tifosi, abbiamo bisogno di voi.

Una frase ce la può dire?
Sono un istintivo, non preparo niente. Voglio vedere gente che ara il campo, che sprizza rabbia. Devono farci vedere che muoiono sul campo.

Florenzi è un terzino? Il ruolo di Zaniolo? Schick e Dzeko insieme?
Florenzi è un giocatore universale, può giocare ovunque. Alessandro deve riprendersi, capisco cosa sta passando. Ogni errore pesa più che ai suoi compagni. Deve tirare fuori la romanità giusta, non c’è niente di male a sbagliare. Mi aspetto tanto da lui. So che il rebus è il ruolo di tutti. Zaniolo deve giocare da centrale, ma se ho tre Zaniolo devo vedere chi può giocare “aperto”. Sacrifico uno e all’altro do il 100%. Il dubbio lo scioglierò solo giocando con loro. Se avrò uno che mi dà 80%, userò lui sull’esterno. Dzeko e Schick devono giocare insieme. Schick a Oporto è entrato con rabbia, è fortissimo, velocissimo e tecnico. Se si sblocca farà innamorare i tifosi.

Su Pastore.
Io non l’ho visto alla Roma. Conosco Pastore dal PSG, ha classe. Ho bisogno di gente che vuole fare la differenza, non guardo ingaggio e età, ho bisogno di gente che lotta e che si aiuta. Chi si impegna di più giocherà, tutti devono dare di più. Se siamo in questa situazione vuol dire che non si è dato quello che avevano dentro. Ha pagato Di Francesco, ora devono rispondere. Devono farci vedere quello che vogliono fare.

Dove si vede dal primo luglio?
Sono abituato a fare passo dopo passo. Un’altra società a queste condizioni non l’avrei presa, ma se la Roma chiama io devo rispondere sì.

Questi cambiamenti hanno avuto un impatto?
E’ difficile, non conosco il prima. Non lo so ma non mi interessa. Sono uomini e devono dare il meglio. Si va in campo, il calcio lo conoscono. Se sono alla Roma lo meritano e devono farlo vedere. Altre cose non mi interessano. Voglio una squadra allegra, chi ha problemi li lasci a casa.

Sul suo arrivo.
Non ricordo cosa mi ha detto Totti. “Cosa fa mister? Dove sta?”. Poi abbiamo continuato a parlare. Mi dispiace tantissimo per Di Francesco, è un professionista e un lavoro. Tutti sbagliamo. Non ho trattato il prezzo, ho perso più ad andare via di quello che guadagno. Sono qui per la maglia.

Più difficile rimettere a posto la Roma di oggi o quella del 2010?
Tanti anni fa la squadra era sul viale del tramonto. Li ho motivati il primo anno, meno il secondo. E per questo poi sono andato via, non riuscivo più a motivarli. Adesso non lo so, chiederò il massimo ai giocatori perché sono esigente con me stesso e voglio il massimo da loro.

Molti allenatori escono dalla Roma con le ossa rotte, nonostante desiderino di venire qui. Perché secondo lei?
Io la scelgo per un fatto che sapete. Roma dà emozioni che in altri posti non sono così speciali. Qui si vive 25 ore al giorno di calcio. Ne parlate in ogni sede. E’ una squadra che fa notizia, lotta sempre per la Champions per cui è tra le migliori squadre italiane. La proprietà investe tanto e fa del suo meglio, poi a fine stagione si deve far quadrare il bilancio. Aspetto mentale è quello che conta di più ora. Volere fortemente un obiettivo, voglio gente ambiziosa. So che sarà difficile entrare in Champions, ma devo essere un caparbio e alla prima difficoltà aumento, cerco il perché. Voglio giocatori che non si arrendono.

Dzeko sta segnando meno rispetto agli ultimi anni, perché? 
E’ normale che i bomber hanno un anno no. Quando facciamo le squadre tutti gli allenatori guardano i gol e la media gol degli attaccanti. Anche Pruzzo e Batistuta hanno avuto i momenti no. Ci sono ancora 12 partite per Dzeko.

Chi sarà il portiere domani? 
Lasciatemi vedere l’allenamento e domani saprete la formazione.

Una vicinanza maggiore dei tifosi può essere d’aiuto? Dall’Inghilterra ha portato la famosa campanella? 
Qui ci vuole la campana di San Pietro, non la campanella (ride, ndr). Non mi chiedete cose a cui non so rispondere. In questo momento dobbiamo trovare serenità, rabbia e determinazione.



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