AS ROMA NEWS JURIC – Ivan Juric è da poche ore il nuovo allenatore della Roma. Il tecnico croato entrerà a stagione in corso per continuare a navigare senza perdere di vista l’obiettivo Champions – nonostante il mare attorno a Trigoria sia decisamente burrascoso. Per i giocatori non sarà una transizione semplice: dovranno immediatamente cambiare dottrina, seguendo dei precetti decisamente lontani da quelli di Daniele De Rossi.
Difficoltà che non saranno solamente teoriche, ma soprattutto concrete per ciò che riguarda modulo e ruoli: 3-4-3 o 3-4-2-1? La formazione potrebbe essere simile a quella vista con DDR ma gli interpreti subiranno verosimilmente diverse modifiche, con alcuni giocatori chiave che potrebbero essere relegati in panchina (almeno dal primo minuto) per far spazio a chi è più utile alla causa.
DIFESA
Gianluca Mancini e Mario Hermoso saranno i braccetti di una difesa che si schiererà a 3, con Ndicka e Hummels che lotteranno per l’ultima maglia da titolare in base anche alle esigenze: Buongiorno e Bremer sono diventati due dei migliori centrali del campionato giocando sotto la guida di Juric, che ha esaltato – col suo modo di giocare – le qualità di entrambi. È probabile che Ndicka venga preferito a Hummels per la sua capacità di scappare velocemente e rimanere a uomo sull’attaccante più pericoloso degli avversari durante tutti i 90 minuti (come ha dimostrato di saper fare con Vlahovic nella partita di Torino). Mancini ed Hermoso, gli unici in grado di giocare più avanti, saranno fondamentali nella marcatura a uomo e in impostazione.
CENTROCAMPO
Tante domande e una sola certezza: Manu Kone. Un giocatore che ha già dimostrato di poter essere un mediano di primissimo livello (titolare anche con la nazionale di Deschamps), sarà fondamentale per il gioco di Juric nel recupero palla, nella transizione offensiva e come tuttocampista che prende il posto dei giocatori che escono per seguire il proprio uomo (molto frequente se si prendono i riferimenti a uomo in fase di non possesso). Accanto a lui Cristante, Paredes e Le Fée lotteranno per la seconda maglia da titolare di una mediana che si schiererà molto probabilmente a 2. Non è improbabile che quando tornerà dal problema muscolare il francese possa essere preferito agli altri due: è un giocatore molto rapido e con un’ottima capacità di riconquistare il pallone, perfetto per il gioco del tecnico ex Torino. Enorme punto interrogativo, invece, sulle corsie laterali: la Roma non ha esterni fisici, di gamba e con un buon cross (come lo era ad esempio Bellanova, pilastro della squadra granata). Angeliño? Ottimo crossatore, ma difensore che pecca sicuramente di fisicità e corsa, qualità imprescindibili dell’esterno di Juric che deve accettare sempre l’1 contro 1 sulle fasce. Celik? Potrebbe essere un’opzione, ma l’apporto offensivo del turco non è mai stato sufficiente (oltre ai problemi in difesa). El Shaarawy è l’unico che corrisponde – almeno in alcune voci – all’identikit e per questo potrebbe diventare un titolare fisso nel ruolo già visto a Genova (sia a destra che a sinistra). Saud Abdulhamid ha mostrato le sue qualità soprattutto in Arabia e a livello europeo rimane ancora un giocatore totalmente da scoprire, ma Juric potrebbe decidere di puntarci più di qualche fiches (viste anche le poche opzioni). La situazione non è delle migliori e non è nemmeno escluso che si possa cambiare interamente modulo fino al ritorno di Saelemaekers.
ATTACCO
Anche qui molti punti interrogativi e una sola certezza: Artem Dovbyk. Sia per mancanza di sostituti che per qualità, il centravanti ucraino sarà il faro del reparto offensivo di Juric. Il pichichi della scorsa Liga ha segnato ben 6 gol di testa nel corso della cavalcata del Girona e quest’anno potrebbe anche superare quel dato: nella passata stagione il Torino è stato terzo in Serie A per cross ogni 90 minuti (ben 20.0) e Artem dovrà sfruttare una soluzione che anche la Roma utilizzerà con frequenza. Oltre a questo, Juric è solito lasciare molta libertà ai suoi trequartisti/esterni che attaccano spesso la porta e mettono in difficoltà la difesa – che deve preoccuparsi di tanti uomini in zona offensiva o in area sulle palle alte. Ora, la questione più delicata: l’utilizzo di Paulo Dybala. L’argentino è senza dubbio il giocatore più tecnico della squadra, ma è anche uno dei più fragili e uno dei meno adatti al gioco di Ivan: il croato chiede intensità e rincorse difensive anche agli attaccanti. Più probabile l’impiego dal primo minuto di Matias Soulé e Pellegrini (o Baldanzi) sulla trequarti dietro a Dovbyk. Non dimenticando anche Niccolò Pisilli, che potrebbe prendere il posto del capitano nella formazione tipo di Ivan Juric. Soluzione che stuzzica non poco viste le qualità difensive mostrate con la Juventus (con il lavoro su Locatelli) e quelle offensive nel sublime primo tempo disputato a Marassi.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA