L’As Roma viaggia in linea con il fair play finanziario. I bilanci definitivi e certificati della stagione 2015/16 saranno pronti, come da prassi, dopo l’estate, ma da un esame preliminare dei conti emerge che il club giallorosso ha sostanzialmente raggiunto i risultati economici imposti dalla Uefa e, dunque, potrà evitare di sottostare alle prescrizioni fissate nel maggio 2015 dal settlement agreements stipulato con la Uefa.

Poco più di un anno fa, l’As Roma era finita nel mirino del Club Financial Control Body per il mancato rispetto dei parametri imposti dal fair play finanziario concordando la Uefa una serie di restrizioni per le stagioni dal 2015 al 2018. Il club giallorosso si è impegnato a registrare un deficit massimo di 30 milioni sommando gli esercizi chiusi nel 2015 e nel 2016 e a ottenere il pareggio di bilancio (break-even compliance) nelle stagioni successive.

Inoltre, la società presieduta da James Pallotta ha dovuto accettare altre limitazioni: la lista “A” per le competizioni Uefa è stata composta da 22 giocatori (anziché 25) e nel calciomercato estivo 2015 e invernale 2016 si è operato conservando un avanzo nel saldo fra entrate e uscite e mantenendo in equilibrio il monte ingaggi. Alla Roma è stata anche inflitta una multa di sei milioni di euro, due da versare subito e quattro “sospesi”.

Ora con tutta probabilità queste restrizioni saranno abolite proprio a partire dalla stagione appena iniziata: niente più multa da 4 milioni, insomma, meno vincoli al mercato e lista A riallargata a 25 calciatori. Il deficit cumulato di 30 milioni dei bilanci al 30 giugno 2015 e 2016, infatti, non dovrebbe essere stato superato. Nel 2015 la Roma ha registrato una perdita di 41 milioni. Nel 2016 le perdite del club giallorosso dovrebbero essere meno della metà di quelle dell’esercizio precedente, anche grazie a plusvalenze per circa 30 milioni (la più importante delle quali deriva dalla cessione alla Juventus per 32 milioni di Miralem Pjanic ufficializzata lo scorso 13 giugno).

In realtà questo rosso in base al regolamento sul Financial fair play che considera costi virtuosi, e quindi non rilevanti (quelli sostenuti per lo sviluppo infrastrutturale e per i vivai) risulta inferiore ai 25 milioni nel 2015 e sensibilmente inferiori ai 5 nel 2016. In definitiva, sommando le perdite del 2015 e del 2016 i bilanci dell’As Roma dovrebbero mostrare un deficit “legittimo” in ottica Uefa. Qualora i giudici contabili di Nyon dovessero peraltro non riconoscere tutti i costi virtuosi indicati dalla società giallorossa e il tetto dei 30 milioni dovesse essere oltrepassato (di poco), scatterebbero le soglie di tolleranza applicate in sede Uefa specie a quei club che hanno rispettato tutte le altre condizioni imposte nel settlement agreements.

(Goal.com – M. Bellinazzo)



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